Chornobyl, il crollo del Muro in Ucraina
Molte e complesse sono le questioni
legate al disastro nucleare di Chornobyl, così come molteplici sono le
ottiche visuali attraverso cui analizzare e interpretare ciò che accadde
la notte tra il 25 e il 26 aprile 1986.
Per cercare di comprendere cause e
conseguenze di questa tragedia occorre tornare indietro nel tempo agli
anni in cui la centrale venne progettata.
Lo storico Serhii Plokhy ricostruisce la
nascita del progetto nucleare ucraino e i malcelati conflitti tra le
elites sovietiche di Mosca e di Kyiv per la sua gestione.
“L'idea di portare l'energia nucleare in Ucraina apparteneva a scienziati ed economisti ucraini.
Petro Shelest, che voleva creare nuove
fonti di energia elettrica per il rapido sviluppo dell'economia ucraina,
aveva fatto pressioni negli Anni Sessanta, durante il suo mandato come
capo del partito della repubblica. Quando la centrale nucleare di
Chernobyl entrò in funzione nel 1977, gli intellettuali ucraini, tra cui
uno dei protagonisti della generazione degli anni Sessanta, Ivan Drach,
accolsero con favore l'arrivo dell'era nucleare nel loro paese. Per
Drach e altri patrioti ucraini, Chernobyl rappresentava un passo in
avanti verso la modernizzazione dell'Ucraina. Lui e altri sostenitori
del nucleare non si accorsero, tuttavia, che il progetto era stato
realizzato da Mosca, e che la maggior parte dei dirigenti e del
personale specializzato della centrale proveniva da fuori l'Ucraina. La
repubblica otteneva energia elettrica, ma aveva poco controllo su quello
che succedeva presso la centrale, che, come tutti gli impianti nucleari
sovietici, e la maggior parte delle imprese industriali dell'Ucraina,
era sotto la giurisdizione dei ministeri di tutta l’Unione Sovietica. Lo
stesso impianto e l'incidente che si verificò divenne noto al mondo con
la traslitterazione russa del nome della città più vicina - Chernobyl
non Chornobyl”.
Data: 07.11.2019
Fonte: www.stradeonline.it
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