Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

10/12/19

CHORNOBYL, IL CROLLO DEL MURO IN UCRAINA


Chornobyl, il crollo del Muro in Ucraina


chernobyl 
Molte e complesse sono le questioni legate al disastro nucleare di Chornobyl, così come molteplici sono le ottiche visuali attraverso cui analizzare e interpretare ciò che accadde la notte tra il 25 e il 26 aprile 1986.

Per cercare di comprendere cause e conseguenze di questa tragedia occorre tornare indietro nel tempo agli anni in cui la centrale venne progettata.

Lo storico Serhii Plokhy ricostruisce la nascita del progetto nucleare ucraino e i malcelati conflitti tra le elites sovietiche di Mosca e di Kyiv per la sua gestione.

“L'idea di portare l'energia nucleare in Ucraina apparteneva a scienziati ed economisti ucraini.

Petro Shelest, che voleva creare nuove fonti di energia elettrica per il rapido sviluppo dell'economia ucraina, aveva fatto pressioni negli Anni Sessanta, durante il suo mandato come capo del partito della repubblica. Quando la centrale nucleare di Chernobyl entrò in funzione nel 1977, gli intellettuali ucraini, tra cui uno dei protagonisti della generazione degli anni Sessanta, Ivan Drach, accolsero con favore l'arrivo dell'era nucleare nel loro paese. Per Drach e altri patrioti ucraini, Chernobyl rappresentava un passo in avanti verso la modernizzazione dell'Ucraina. Lui e altri sostenitori del nucleare non si accorsero, tuttavia, che il progetto era stato realizzato da Mosca, e che la maggior parte dei dirigenti e del personale specializzato della centrale proveniva da fuori l'Ucraina. La repubblica otteneva energia elettrica, ma aveva poco controllo su quello che succedeva presso la centrale, che, come tutti gli impianti nucleari sovietici, e la maggior parte delle imprese industriali dell'Ucraina, era sotto la giurisdizione dei ministeri di tutta l’Unione Sovietica. Lo stesso impianto e l'incidente che si verificò divenne noto al mondo con la traslitterazione russa del nome della città più vicina - Chernobyl non Chornobyl”.


Data: 07.11.2019
Fonte: www.stradeonline.it

 

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