Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

10/12/19

IL NUCLEARE È UN MORTO VIVENTE


Il nucleare è un morto vivente

 

Le prospettive di questa tecnologia in un mondo dove le rinnovabili sono sempre più competitive e affidabili. Un nuovo rapporto di Standard & Poors.



La crescente competitività delle energie rinnovabili, i problemi legati alla sicurezza e l’aumento dei costi per i nuovi impianti stanno spingendo l’energia nucleare sempre più ai margini del nuovo mix energetico globale, con la notevole eccezione di Russia e Cina, dove il settore continua a godere di un ampio sostegno statale.

Lo ha indicato agli investitori l’agenzia di rating Standard & Poors in una nota, allegata in fondo all’articolo.

A differenza delle energie rinnovabili, sempre più in grado di reggersi da sole e correre con le proprie gambe, dopo molti decenni di sviluppo l’energia nucleare non riesce ancora a stare in piedi senza massicci sostegni statali.

Ci sono “poche ragioni economiche per avviare nuovi progetti nucleari negli Stati Uniti o in Europa occidentale, a causa delle enormi riduzioni dei costi e della competitività (…) delle energie rinnovabili, che dovrebbe portare a un sostanziale declino della generazione nucleare entro il 2040,” si legge nel rapporto di S&P.


Data: 15.11.2019
Fonte: www.qualenergia.it

 

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