Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

10/12/19

FUKUSHIMA, GREENPEACE: “ALTI LIVELLI DI RADIOATTIVITÀ IN SITO CHE OSPITERÀ LE OLIMPIADI 2020. GOVERNO AVVII SUBITO DECONTAMINAZIONE”


Secondo i dati diffusi dall'organizzazione ambientalista, nel J-Village, da dove partirà la staffetta con la torchia olimpica, sono stati registrati valori 1.775 volte superiori a quelli precedenti al disastro nucleare del 2011

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Picchi di radioattività nel complesso che ospiterà la partenza della staffetta con la torcia olimpica dei Giochi di Tokyo 2020. Dati resi noti da Greenpeace che il 26 ottobre scorso ha svolto delle misurazioni con i propri consulenti, preoccupati per la radioattività del sito J-Village, nella prefettura di Fukushima, dove nel 2011 si verificò l’incidente alla centrale nucleare in seguito allo tsunami che ha colpito il Giappone. I livelli di radiazione hanno mostrato un picco fino a 71 µSv/h (microsievert/ora), 1.775 volte superiore ai 0,04 microsievert/ora rilevabili prima dei tre incidenti con fusione del nocciolo. I risultati completi della campagna di monitoraggio saranno pubblicati nella primavera del 2020.

Dopo aver visionato i primi dati, il 18 novembre Greenpeace Giappone ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente giapponese, Shinjirō Koizumi, per richiedere misure immediate di decontaminazione e la garanzia che il pubblico che assisterà agli eventi olimpici e paralimpici nel J-Village non sarà esposto ai ”punti caldi” di radioattività. Copie della lettera sono state anche inviate al presidente del Comitato Olimpico Internazionale, così come ai presidenti del Comitato Paralimpico Internazionale, dei Comitati Olimpici e Paralimpici giapponesi e al governatore della Prefettura di Fukushima, che è anche Presidente del J-Village. Ancora, però, fanno sapere dall’organizzazione ambientalista, nessuna risposta.


Data: 05.12.2019
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

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