Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

23/04/13

IL KAZAKHSTAN RADIOATTIVO


Sessant’anni fa, l’Unione Sovietica fece esplodere la sua prima arma nucleare, che chiamò “primo baglio”, nella steppa dell’ex repubblica sovietica del Kazakhistan. Il sito dei test, Semipalatinsk, avrebbe continuato ad ospitare ben 456 esplosioni atomiche durante i suoi 40 anni di esistenza.

I residenti della zona circostante al sito sono diventate cavie inconsapevoli, esposti alle conseguenze delle bombe sia intenzionalmente che non. La radioattività ha silenziosamente devastato tre generazioni di persone in Kazakhistan.

Il numero totale di persone coinvolte potrebbe essere superiore al milione, ne è la testimonianza la presenza di patologie che vanno dalle malattie della tiroide, al cancro, ai difetti nascita, malformazioni, invecchiamento precoce e malattie cardiovascolari. L’aspettativa di vita nella zona è di sette anni in meno rispetto alla media nazionale del Kazakistan.

(progetto "Rotta nucleare - un viaggio su due ruote nei luoghi più contaminati del pianeta)
Data: aprile 2013
Fonte: www.mondoincammino.org

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