Sessant’anni fa, l’Unione Sovietica fece
esplodere la sua prima arma nucleare, che chiamò “primo baglio”, nella
steppa dell’ex repubblica sovietica del Kazakhistan. Il sito dei test,
Semipalatinsk, avrebbe continuato ad ospitare ben 456 esplosioni
atomiche durante i suoi 40 anni di esistenza.
I residenti della zona circostante al sito sono diventate cavie inconsapevoli, esposti alle conseguenze delle bombe sia intenzionalmente che non. La radioattività ha silenziosamente devastato tre generazioni di persone in Kazakhistan.
Il numero totale di persone coinvolte potrebbe essere superiore al milione, ne è la testimonianza la presenza di patologie che vanno dalle malattie della tiroide, al cancro, ai difetti nascita, malformazioni, invecchiamento precoce e malattie cardiovascolari. L’aspettativa di vita nella zona è di sette anni in meno rispetto alla media nazionale del Kazakistan.
I residenti della zona circostante al sito sono diventate cavie inconsapevoli, esposti alle conseguenze delle bombe sia intenzionalmente che non. La radioattività ha silenziosamente devastato tre generazioni di persone in Kazakhistan.
Il numero totale di persone coinvolte potrebbe essere superiore al milione, ne è la testimonianza la presenza di patologie che vanno dalle malattie della tiroide, al cancro, ai difetti nascita, malformazioni, invecchiamento precoce e malattie cardiovascolari. L’aspettativa di vita nella zona è di sette anni in meno rispetto alla media nazionale del Kazakistan.
(progetto "Rotta nucleare - un viaggio su due ruote nei luoghi più contaminati del pianeta)
Data: aprile 2013
Fonte: www.mondoincammino.org
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