Il cancro alla tiroidecolpisce ancora i “bambini di Chernobyl”
Il permanere di casi differenti di carcinoma tiroideo,
indotto dalla radioattività, sembra che possa durare anche oltre tre
decenni dall’incidente nucleare alla centrale di Chernobyl. Lo
stabilisce uno studio svoltosi da ricercatori in Ucraina che sottolinea
ancora il “peso” delle conseguenze di questa catastrofe atomica.
“Quei bambini esposti a radiazioni nel 1986 sono ancora sottoposti ad un alto rischio di contrarre patologie “maligne” ed hanno bisogno di continua osservazione”, dice il dottore Sergiy Cherenko, del Centro Scientifico e Pratico di Endocrinochirurgia di Kiev.
Nel suo discorso al Congresso Internazionale della Tiroide, Cherenko ha detto che la comunità medica ha atteso con proccupazione il periodo di 10-15 anni successivi all’incidente di Chernobyl in quanto si prevedeva un picco di casi di cancro alla tiroide, in particolare tra i bambini nati tra il 1982 ed il 1986.
Ma quando con i suoi colleghi ha esaminato i casi verificatisi dopo quel periodo, non ha rilevato alcun declino nella percentuale di incidenza del cancro alla tiroide provocato dalle radiazioni nelle persone che erano bambini al tempo dell’incidente.
“Abbiamo esaminato separatamente le fasce di età e le peculiarità cliniche del cancro alla tiroide nei pazienti che al momento della catastrofe di Chernobyl avevano 17 anni (nati nel 1969) ed i bambini nati tra il periodo 1982-1986 che presentavano diverse tipologie di cancro alla tiroide e che sono stati operati tutti nell’Ospedale Nazionale di Chirurgia Endocrinologa a partire dal 2000”, ha dichiarato Cherenko.
“Quei bambini esposti a radiazioni nel 1986 sono ancora sottoposti ad un alto rischio di contrarre patologie “maligne” ed hanno bisogno di continua osservazione”, dice il dottore Sergiy Cherenko, del Centro Scientifico e Pratico di Endocrinochirurgia di Kiev.
Nel suo discorso al Congresso Internazionale della Tiroide, Cherenko ha detto che la comunità medica ha atteso con proccupazione il periodo di 10-15 anni successivi all’incidente di Chernobyl in quanto si prevedeva un picco di casi di cancro alla tiroide, in particolare tra i bambini nati tra il 1982 ed il 1986.
Ma quando con i suoi colleghi ha esaminato i casi verificatisi dopo quel periodo, non ha rilevato alcun declino nella percentuale di incidenza del cancro alla tiroide provocato dalle radiazioni nelle persone che erano bambini al tempo dell’incidente.
“Abbiamo esaminato separatamente le fasce di età e le peculiarità cliniche del cancro alla tiroide nei pazienti che al momento della catastrofe di Chernobyl avevano 17 anni (nati nel 1969) ed i bambini nati tra il periodo 1982-1986 che presentavano diverse tipologie di cancro alla tiroide e che sono stati operati tutti nell’Ospedale Nazionale di Chirurgia Endocrinologa a partire dal 2000”, ha dichiarato Cherenko.
Data: 23.10.2015
Fonte: www.progettohumus.it
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