Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

01/02/16

FRANCIA, IL NUCLEARE FA PAURA



Il nucleare francese è messo molto male ed è un pericolo per tutti i Paesi frontalieri. I rischi sono molti di più di quelli che pensiamo. Dai pericoli diretti con incidenti che possono essere uguali a quelli di Chernobyl o Fukushima, i gestori di centrali hanno anche idee ben precise su come sgomberare i rifiuti radioattivi. Come introdurli in materiali da costruzione o nei beni di consumo o semplicemente rilasciando plutonio nel fiume Loire.

Il 26 gennaio 2016, una galleria in un sotterraneo di immagazzinamento di rifiuti è crollata, uccidendo un lavoratore. Ed è stato detto che questo luogo sarebbe stato stabile per centinaia di migliaia di anni. Nel dicembre 1999, durante una tempesta, la centrale nucleare di Blayais vicino a Bordeaux si è allagata a tal punto che si è sfiorato il disastro. Uno scenario simile a Fukushima, ma con 12 anni di anticipo.

Due esperti indipendenti del nucleare, Stéphane Lhomme, direttore dell’Observatoire du nucléaire, e Roland Desbordes, presidente del CRIIRAD, espongono i problemi gravi ed urgenti che hanno notato.

La legge è pericolosa

Con 58 reattori e 1.100 siti che contengono scorie nucleari, la Francia detiene il record del Paese più dotato di nucleare nel mondo rispetto alla popolazione. Questo rappresenta un vero pericolo per le persone e per l’ambiente. Per Stéphane Lhomme dell’Observatoire du nucléaire “un reattore nucleare è sempre pericoloso, ma lo è ancor di più quando è vecchio e la maggior parte dei reattori francesi hanno superato i 30 anni di attività”. Inoltre EDF non può più permettersi di mantenerli in modo corretto. Un incidente nucleare è purtroppo sempre più plausibile. “In più ci sono da aggiungere l’uranio, il nucleare militare e l’industria chimica che si occupa dei materiali naturali radioattivi (terre rare, fertilizzanti, monazite, ecc)”, spiega Roland Desbordes del CRIIRAD.


Data: 30.01.2016
Fonte: www.progettohumus.it

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