Il nucleare francese è messo molto male ed è un pericolo per
tutti i Paesi frontalieri. I rischi sono molti di più di quelli che
pensiamo. Dai pericoli diretti con incidenti che possono essere
uguali a quelli di Chernobyl o Fukushima, i gestori di centrali hanno
anche idee ben precise su come sgomberare i rifiuti radioattivi. Come
introdurli in materiali da costruzione o nei beni di consumo o
semplicemente rilasciando plutonio nel fiume Loire.
Il 26 gennaio 2016, una galleria in un sotterraneo di immagazzinamento di rifiuti è crollata, uccidendo un lavoratore. Ed è stato detto che questo luogo sarebbe stato stabile per centinaia di migliaia di anni. Nel dicembre 1999, durante una tempesta, la centrale nucleare di Blayais vicino a Bordeaux si è allagata a tal punto che si è sfiorato il disastro. Uno scenario simile a Fukushima, ma con 12 anni di anticipo.
Due esperti indipendenti del nucleare, Stéphane Lhomme, direttore dell’Observatoire du nucléaire, e Roland Desbordes, presidente del CRIIRAD, espongono i problemi gravi ed urgenti che hanno notato.
La legge è pericolosa
Con 58 reattori e 1.100 siti che contengono scorie nucleari, la Francia detiene il record del Paese più dotato di nucleare nel mondo rispetto alla popolazione. Questo rappresenta un vero pericolo per le persone e per l’ambiente. Per Stéphane Lhomme dell’Observatoire du nucléaire “un reattore nucleare è sempre pericoloso, ma lo è ancor di più quando è vecchio e la maggior parte dei reattori francesi hanno superato i 30 anni di attività”. Inoltre EDF non può più permettersi di mantenerli in modo corretto. Un incidente nucleare è purtroppo sempre più plausibile. “In più ci sono da aggiungere l’uranio, il nucleare militare e l’industria chimica che si occupa dei materiali naturali radioattivi (terre rare, fertilizzanti, monazite, ecc)”, spiega Roland Desbordes del CRIIRAD.
Il 26 gennaio 2016, una galleria in un sotterraneo di immagazzinamento di rifiuti è crollata, uccidendo un lavoratore. Ed è stato detto che questo luogo sarebbe stato stabile per centinaia di migliaia di anni. Nel dicembre 1999, durante una tempesta, la centrale nucleare di Blayais vicino a Bordeaux si è allagata a tal punto che si è sfiorato il disastro. Uno scenario simile a Fukushima, ma con 12 anni di anticipo.
Due esperti indipendenti del nucleare, Stéphane Lhomme, direttore dell’Observatoire du nucléaire, e Roland Desbordes, presidente del CRIIRAD, espongono i problemi gravi ed urgenti che hanno notato.
La legge è pericolosa
Con 58 reattori e 1.100 siti che contengono scorie nucleari, la Francia detiene il record del Paese più dotato di nucleare nel mondo rispetto alla popolazione. Questo rappresenta un vero pericolo per le persone e per l’ambiente. Per Stéphane Lhomme dell’Observatoire du nucléaire “un reattore nucleare è sempre pericoloso, ma lo è ancor di più quando è vecchio e la maggior parte dei reattori francesi hanno superato i 30 anni di attività”. Inoltre EDF non può più permettersi di mantenerli in modo corretto. Un incidente nucleare è purtroppo sempre più plausibile. “In più ci sono da aggiungere l’uranio, il nucleare militare e l’industria chimica che si occupa dei materiali naturali radioattivi (terre rare, fertilizzanti, monazite, ecc)”, spiega Roland Desbordes del CRIIRAD.
Data: 30.01.2016
Fonte: www.progettohumus.it
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