Per la Fanc nessuna "nuova Chernobyl", le autorità vanno avanti ma i cittadini temono un disastro nucleare nel cuore dell'Europa.
A quanto pare il problema non è riaprire le centrali ma è riaprire ben due centrali risultate “difettose”.
Durante un controllo di routine nel 2012, infatti, alcuni addetti ai
lavori hanno scoperto che il reattore 3 di Doel (vicino al confine
olandese entrato in funzione nel 1982) e quello 2 di Tihange (a qualche
decina di chilometri dai territori tedeschi e del Lussemburgo attivato
nel 1983), mostravano all’esame ultrasonico dei loro vessel diverse discontinuità nell’acciaio, rispettivamente 8.000 a Doel e 2.100 a Tihange,
con difetti simili a una sfogliatura del metallo, il più esteso dei
quali misurava 7 centimetri. Il vessel di un reattore sarebbe il
contenitore di acciaio che ospita gli elementi di combustibile nucleare e
l’acqua di raffreddamento ad alta pressione e quelli delle centrali in
questione risultano indeboliti da migliaia di difetti nel metallo. Ma
questo non sembra non essere un motivo sufficiente per fermare
l’impianto.
Fonte: www.tekneco.it
Data: 12.02.2016
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