Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

26/04/17

31 YEARS LATER, THE LIGHTS COME BACK ON IN CHERNOBYL




On April 26, 1986, a nuclear meltdown at the Chernobyl Nuclear Power Plant in northern Ukraine caused radioactive material to be spewed into the atmosphere, exposing hundreds of thousandsif not millions—of people in Ukraine, Belarus, Russia, and elsewhere in Eastern Europe to extremely high doses of radiation.

The effects of the nuclear fallout are still being felt: more than 500,000 people in Belarus, the country most affected by the disaster, have thyroid problems stemming from Chernobyl radiation, and more than 2 million people live in areas of the country that put them at high risk of contamination.

Last week, on the eve of the 31st anniversary of the disaster, a group of Polish adventurers decided to turn the lights back on in Pripyat, a radioactive ghost town located three miles from the Chernobyl reactor. Pripyat was evacuated the day after the meltdown and has been abandoned ever since—though it has become the center of the disaster tourism industry that has developed in the Chernobyl Exclusion Zone.


Data: 19.04.2017
Fonte: www.globalvoices.org

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