Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

12/04/18

PROGETTO "ECOLOGIA E PROTEZIONE 2018" - PROGRAMMA PER LE SCUOLE RURALI

Riparte anche nel 2018, per il secondo anno, il progetto "Ecologia e Radioprotezione" con il contributo dell'OttoPerMille della Chiesa Valdese.

Quest'anno i nostri partner russi, che svolgeranno tutta la parte pratica del progetto, saranno i volontari del club "Sozvezdie" del ginnasio n. 1 di Klincy, con cui avevamo già collaborato in passato a diversi progetti ecologici e sulla memoria di Cernobyl.
 
Il progetto prevede, oltre a una mostra sulla energie alternative e alla diffusione di materiale informativo sulla radioprotezione tra la popolazione delle zone contaminate russe, 10 interventi dei volontari in altrettante scuole rurali della provincia di Zlynka.

I volontari di Sozvezdie (14-17 anni) hanno per questo preparato un programma di base di circa un'ora e mezza da presentare nelle scuole comprensivo di video, presentazioni, canzoni, laboratori.



VIDEO-PRESENTAZIONE DEL CLUB “SOZVEZDIE”

V1. Buon giorno, cari amici!
V2. Vi diamo il benvenuto, noi volontari del club ecologico “Sozvezdie” (Costellazione) del ginnasio n. 1 Jurij Gagarin di Klincy.
V1. Sono ormai 10 anni che ci occupiamo di attività di volontariato a tema ecologico.
V2. Le nostre iniziative sono variegate, suscitano interesse non soltanto tra di noi, nella nostra generazione di adolescenti, ma anche tra le persone competenti.
V1.  La tavola rotonda «I problemi ambientali intorno a noi. Possibili strategie per la loro risoluzione». 
V2.  I° forum ecologico giovanile «La situazione ecologica delle province sud-occidentali della regione di Brjansk», al quale hanno presenziato membri dell’amministrazione di Klincy e imprenditori individuali.
V1. I volontari delle scuole di Klincy con Vjačeslav Griščin (presidente di “Sojuz Cernobyl” della Russia), Vjačeslav Karnjušin (presidente di “Sojuz Cernobyl” della regione di Brjansk) e  (V2) Maksim Ševcov (direttore della rappresentanza di di “Sojuz Cernobyl” delle province sud-occidentali, quelle rimaste contaminate da Cernobyl). “Sojuz Cernobyl” è l’associazione dei liquidatori di Cernobyl.
V1. Maksim Ševcov, nell’ambito del progetto “L’ecologia del futuro è in ciascuno di noi” ha organizzato una visita memorabile ai musei dedicati all’ecologia della città di Novozybkov: il college di pedagogia, il museo etnografico,  la sala esposizioni della biblioteca cittadina, la filiale dell’Università tecnica di Brjansk.
V2. Particolare interesse ha suscitato la sala dedicata alla memoria della catastrofe di Cernobyl, l’idea della cui creazione appartiene al supervisore del museo Vera Sokolova, moglie di un liquidatore di Cernobyl.
V1. L’interesse è suscitato dal fatto che sono già 7 anni che noi collaboriamo con i liquidatori dell’associazione “Sojuz Cernobyl” di Klincy.
V2. Ogni anno i volontari rendono onore agli eroi-liquidatori, nel nostro ginnasio grazie agli sforzi dei volontari sono state create degli spazi espositivi dedicati all’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl e alla memoria di coloro che al prezzo della vita ci protessero da quel nemico invisibile, le radiazioni.
V1. Adesso vi mostreremo lo spettacolo letterario-musicale “La campana di Cernobyl suona nei nostri cuori”

SPETTACOLO LETTERARIO-MUSICALE
“LA CAMPANA DI CERNOBYL SUONA NEI NOSTRI CUORI”

Scenario
Suonano le campane
V1. Cos’è?
V2. Sono le campane della memoria.
V1.  Veramente ne esistono?
V2. Esistono. Forse che la memoria è viva?
V1. Ascolta…  Questo lo dice la memoria stessa.
Lettore 1: Batte sorda la campana,
Appena udibile, lontana.
Io ascolto, io piango e taccio.
Gli occhi dei cernobyliani sono tristi,
Ragazzi, non lasciateci, non voglio!

(Trascrizione del dialogo)
V1. C’era un tempo una terribile parola: la peste. Nel Medioevo essa falciava tutti.
V2. Anche la funesta parola “guerra” ci ha lasciato una memoria amara.
V3. Più di 30 anni fa un nemico pericolosissimo ha cominciato a Minacciare le terre slave,
V4. Compiendo un passo terribile, crudele, invisibile. Il suo nome è: radiazione.
V2. Da allora corre invisibile quella sciagura per le strade di Russia, Bielorussia, Ucraina.
V3. Da più di un quarto di secolo semina i suoi semi,
V4. E con quell’orrore ne avremo per secoli!
V5. Più di un quarto di secolo fa ebbe luogo una delle più terribili catastrofi tecnologiche del XX secolo, l’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl. Nella notte del 26 aprile 1986, all’una e ventisei minuti, andò fuori controllo ed esplose il reattore numero 4 della centrale nucleare di Cernobyl.
Dalla cronaca di quei giorni:
V2 (vestito di nero). Noi vivevamo a Pripjat’, accanto al reattore. Ancora oggi abbiamo davanti agli occhi quel bagliore rosso chiaro, il reattore che s’illuminava dall’interno. Non si trattava di un comune incendio, ma di una luminescenza. Bella. Al cinema non avevo mai visto niente di simile. La gente si riversò sui balconi, portavano fuori i bambini, li alzavano sulle braccia: «Guarda! Ricordatelo!». Non sapevamo che la morte potesse essere tanto bella...» (posa una rosa davanti allo schermo). 
V3. Sì, allora erano ancora pochi a sapere che i reattori RBMK formano nel processo del loro utilizzo uno spettro molto ampio di differenti radionuclidi.
V4. Gravi errori del personale della centrale portarono all'eslosione e alla fuoruscita di materiali radioattivi solidi e gassosi, le radiazioni, superati metallo e cemento, si liberarono nell’aria.
V5. In conseguenza della distruzione del reattore nucleare il 70% di tutte le sostanze radioattive rilasciate nell’atmosfera ricadde sui territori di Bielorussi, Russia e Ucraina.
V2. Una terra pacifica si trasformò in una zona circondata da filo spinato e postazioni di polizia.
V3. La catastrofe di Cernobyl toccò il destino di milioni di persone.

Julija e Ženja vestite di nero con le candele accese
Frammento della canzone «Papaveri rossi» (fonogramma)

Nei luoghi di Cernobyl c’è il vuoto.
Sopra la città di Pripjat’ tutto tace.
Come se non ci fosse una Centrale,
Ma essa è seppellita sul fondo del silenzio.

E pare come se tutto avesse fatto il suo tempo.
Per 25 anni l’acqua si è cambiata nel mare,
Ma come entri, come oltrepassi la soglia,
Non potrai mai più evitare i papaveri.

Papaveri, papaveri, papaveri rossi,
L’amara memoria della terra.
Davvero vi appaiono in sogno gli incendi?
Davvero vi appaiono in sogno gli incendi
E coloro che giacciono là in eterno?

V1. Ed è caduta una lacrima proprio sulla polvere, sulla strada,
Sulla cui soglia
Seguendo tracce dimenticate
Non fa ritorni la gente.
V2. «Scia-gu-ra» – Vola sopra le distese aperte.
E li vento ne porta in giro l’eco.
Supplica e angoscia negli occhi gelati, smorti.
V1. Immaginatevi: un villaggio deserto, case sprangate, e sulle porte
scritte con vernici colorate: «Perdonaci, nostra casa!», «Torneremo».
L’infinità dell’orrore per l’impossibilità di cambiare qualcosa, di rimediare...
V2. Cernobyl’ sono migliaia di vite umane spezzate e centinaia
di chilometri  di terra con abitazioni abbandonate, orfane.
V1. Cernobyl’ sono migliaia di chilometri di terra desolata.
V2. Cernobyl’ è dolore, è l’urlo dell’anima umana
(Risuona una musica inquietante)
V3. Cernobyl’ è soltanto una piccola pietra miliare
Delle sciagure in continua crescita dell’umanità
V4. Cernobyl’ è l’eco dell’era nucleare
E, forse, la traccia del futuro.
V4. Noi siamo la generazione che è cresciuta dopo Cernobyl’,
ma le conseguenze le sentiamo nella sorte dei nostri cari.
V5. E impariamo a conviverci.
Perché non si tratta di un anno o due ma di molte generazioni.
V6. Noi, figli del XXI secolo, sappiamo molto di più delle regole di sopravvivenza rispetto ai nostri coetanei di 30 anni fa.
V1. E chiediamo solamente che gli adulti non commettano più errori
Che possono portare a queste catastrofiche conseguenze!
V2. E che i figli dei nostri figli non vengano mai a sapere
Tutti Che cos’è una catastrofe ambientale!

(I partecipanti eseguono la canzone “L’eco di Cernobyl’”)

L’eco di Cernobyl’ si farà sentire nei secoli!
L’eco di Cernobyl’ è doloro negli occhi degli uomini!
All’eco di Cernobyl’ diremo uniti: No!
L’irresponsabilità dell’uomo è la più terribile delle disgrazie!
L’irresponsabilità dell’uomo è la più terribile delle disgrazie!
L’eco di Cernobyl’ è la traccia di una sciagura universale
E la morte d’intere regioni, senza ritorno!
E quanti isotopi si sono accumulati nel suolo!
Dobbiamo stare attenti, tu, e loro, e io!
Dobbiamo stare attenti, tu, e loro, e io!
All’eco di Cernobyl’ diremo uniti: No!
E che sulla Bielorussia non succedano più
Catastrofi della portata di Cernobyl’!
Che l’atomo sia pacifico e giusto il progresso!
Che l’atomo sia pacifico e giusto il progresso!

V1. La memoria di questa catastrofe tecnologica ancora per tanti anni sarà un monito minaccioso per tutta l’umanità e la misura della fragilità della nostra civiltà.
V2. Oggi, ricordando quell’impresa immortale, onoriamo la memoria dei caduti, onoriamo gli eroi, i liquidatori di Cernobyl’.
V3. Purtroppo diventano sempre di meno.

Facciamo dunque un minuto di silenzio in memoria di coloro che, per salvare noi, non pensarono alla propria vita.

Vi invito tutti ad alzarvi.
Vi invito a risedervi.

V3. Da quanto a lungo ci ricorderemo di tutto questo, degli eroi di Cernobyl’, delle famiglie dei liquidatori morti, dei loro bisogni dipenderà il nostro comune destino.
V4. La nostra generazione comprende che non è il globo terrestre ad appartenerci, ma siamo noi che gli apparteniamo, e che dobbiamo trasmettere alle generazioni future un pianeta non inquinato
V5. E noi non abbiamo il diritto di dimenticarci di coloro che coprirono con il proprio corpo quella “nube di morte” che avanzava verso di noi.

VIDEO

Canzone “Dagli eroi dei tempi passati

V1. La memoria ha il suo sentiero,
I suoi versi non letti,
Le sue origini speciali,
Il suo elevato destino.

V2. Custodendola, mantenendola,
La sua sostanza allora sarà comprensibile.
Se ne va la via – arriva la memoria
E la memoria fa rinascere la vita.

Risuona la canzone “La cicogna di Cernobyl

Grazie per l’attenzione.

Cari amici! Purtroppo, Cernobyl ha lasciato la sua traccia sulla nostra terra per lungo tempo e noi, che viviamo in questa zona, non dobbiamo mai dimenticarci della nostra sicurezza.

V2. Che cosa dobbiamo sapere, noi bambini e ragazzi, sulle radiazioni per poter vivere senza pericolo nelle zone contaminate? Proponiamo alla vostra attenzione un filmato.


“10 SOSTANZE RADIOATTIVE DI CUI NON SAPEVATE” (filmato)

V1. Ragazzi, condividete le vostre impressioni sul filmato appena visto. Avete ricevuto qualche nuova informazione, che prima non conoscevate?
V2. Adesso i nostri volontari vi presenteranno il lavoro di ricerca “Noi e le radiazioni”.


LE RADIAZIONI E LA VITA (Presentazione PowerPoint)

Lo presentano Aleksjuten’kova e Jaščenko

V1. Ci sono domande?
V2. Che cosa avete fatto proprio ascoltando questa presentazione?


ATTIVITÀ PRATICA ECOLOGICA

V1. Come dice la saggezza popolare, meglio una volta vedere che cento volte sentire. Per questo vi proponiamo ora di partecipare a un’attività pratica a tema ambientale. Per iniziare dividetevi in 3 gruppi (per file).

Ciascun gruppo dovrà passare da tre postazioni!
Vi facciamo notare che la terza postazione è il collage ambientale “Preservate la Terra! Preservatela!!!”,  lì dovete assolutamente pensare uno slogan che contenga il tema della vostra sicurezza personale!


FOTORICORDO

Fotoricordo con i manifesti del gruppo.

Non ci diciamo addio ma arrivederci!





 

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