Il
grandioso scandalo finanziario che è scoppiato nella repubblica è già costato
la vita a tre liquidatori dell’incidente: ai veterani non ha retto il cuore.
Più di
400 eroi liquidatori dell’incidente di Cernobyl residenti nella repubblica
della Cabardino-Balcaria sono risultati vittime contemporaneamente di errori
burocratici e di loschi affari in grande stile. I veterani sono infatti ora
costretti a restituire allo stato circa 600 milioni di rubli: soldi che in precedenza
avevano ricevuto con una sentenza del tribunale in qualità di indennizzo per il
danno morale. Tuttavia a fine dicembre il tribunale ha deciso che quei soldi
sono stati dati ai cernobyliani per errore. […]
La
storia dello scandalo ebbe inizio a fine 2010, quando un funzionario dei
servizi sociali della repubblica, Lera Alchasova, si rivolse ai liquidatori
proponendo loro di provare a ottenere un indennizzo per danni morali per vie
legali. Alchasova era ben conosciuta dai liquidatori, in quanto era proprio lei
a occuparsi al ministero delle loro questioni. Tanto che non ebbero alcun
dubbio nel fidarsi di lei.
Il fatto
è che Alchasova chiese loro una percentuale per sé per la gestione delle
faccende processuali, percentuale che consisteva nientedimeno che del 50% di
ogni indennizzo, cioè esattamente la metà delle somme ottenute.
I veterani
in ogni modo prepararono i documenti e designarono ufficialmente Alchasova come
fiduciario dei loro interessi presso il tribunale. In seguito confessarono di
non aver neanche visto le istanze presentate in tribunale a loro nome.
Sia come
sia, a partire da aprile 2011 il tribunale cittadino di Nal’čik cominciò a
emettere sentenze in favore dei liquidatori di Cernobyl. Entro luglio 2012 sono
state soddisfatte 486 istanze e indennizzati in tutto 600 milioni di rubli.
Ciascun veterano ha ricevuto da 1,2
a 1,5 milione di rubli, a seconda del gruppo
d’invalidità. (1.000.000 =
25.000 €).
Ovviamente
i liquidatori furono assai contenti dei soldi ricevuti e prontamente diedero la
metà della somma pattuita a una persona mandata dall’Alchasova. A nessuno di
loro venne neanche in mente di chiedere una ricevuta. Tutto venne deciso a
livello orale.
La sventura giunse in ottobre, dopo che i liquidatori
avevano già speso buona parte dei soldi in beni di prima necessità come la
casa, i mobili, gli elettrodomestici ecc. Uno dopo l’altro cominciarono a
ricevere avvisi del tribunale che avrebbero dovuto restituire gli indennizzi
allo stato, fino all’ultimo rublo, in quanto assegnati loro per errore.
Alchasova ovviamente si è rifiutata di restituire il
denaro e presto si è data irreperibile.
A tre veterani, dai dati dell’organizzazione “Sojuz
Cernobyl”, alla fin fine non ha retto il cuore: saputo che ora gli sarebbe
toccato vivere nei debiti, i vecchietti sono deceduti per choc nervoso. […]
Data: 09.01.2013
Fonte: www.trud.ru
Traduzione: S.F.
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