Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

27/02/13

VEREŠČAKI: FOLKLORE E TRADIZIONI



Il villaggio di Vereščaki è uno dei più grandi e ben organizzati della provincia di Novozybkov. Nel villaggio ci sono la scuola e l’asilo. L’orgoglio degli abitanti è la Casa della cultura. Il direttore Galina Klimenok è arrivata alla Casa della cultura 8 anni fa. «E, come si dice, mi ci sono affezionata con tutta l’anima. Qui s’incontrano tutte le generazioni di Vereščaki. Canti, musica, buonumore – tutto questo lo si trova nella nostra amata Casa della cultura».

«Un abitante del villaggio, Michail Filippovič Kovalëv, ha dedicato tutta la sua vita alla preservazione e alla divulgazione della cultura tradizionale popolare. Nel museo sono raccolti ed esposti decine di oggetti di notevole interesse», racconta Galina Anatol’evna, «noi li custodiamo con cura e ne aggiungiamo di nuovi». Nella stanza della vita contadina si sono conservati alcuni oggetti straordinari: una zangola, una carrozzina e una culla per bambini del 1897, un telaio da tessitura e molti altri. Il posto d’onore spetta ai rušniki, gli asciugamani tradizionali ricamati a mano. «Sin dai tempi antichi a Vereščaki s’era sviluppata una propria particolare tecnica di tessitura», dice Galina Anatol’evna, «in molte izbe c’era un telaio. Oggi è ormai una rarità. Ma alcuni rušniki, tovaglie e copriletti tessuti all’antica si sono conservati».

Alla Casa della cultura si riuniscono club a seconda degli interessi, ed è attivo un gruppo vocale. L’orgoglio della cultura del villaggio sono i collettivi folkloristici amatoriali: «Starinuška» («Tempi antichi»), «Radost’» («Gioia»), «Karagod» («Girotondo»). «La vita culturale nel villaggio è intensa», assicura Galina Klimenok, «ciascun abitante può trovare un’attività a seconda delle proprie inclinazioni e trascorrere il tempo con profitto».

E le nonne («babuški») di Vereščaki a cantare non son certo da meno delle celebri «Buranovskie babuški»: positive, piene di energia e di forze. E poco importa che alcune di loro vanno per gli 80. Ma quali vecchie? Basta che intonino una canzone, facciano un girotondo, e vien subito voglia di lanciarsi a ballare.

Il collettivo folkloristico-etnografico «Karagod» venne fondato nel 1947. Una delle sue partecipanti più anziane è Nina Nikolaevna Kovalëva, che l’anno prossimo compirà 82 anni. Guardando le vecchie fotografie, lei ricorda quando «Karagod» ebbe l’occasione di esibirsi alla televisione nazionale sovietica. «Andammo a Mosca, ma non avemmo nemmeno il tempo per vedere la capitale. Le prove durarono 8 giorni, dalle 7 del mattino fino alle 11 di sera. In definitiva, in diretta cantammo canzoni per 7 minuti.»

Oggi in «Karagod» sono in 10 . La più giovane ha 50 anni. Le voci di Vereščaki sono: Nina Nikolaevna Kovalëva, Nina Makarovna Eliseenko, Nina Pavlovna Pugačëva, Marija Pavlovna Pylenok, Lidija Fedosovna Golygo, Tat’jana Fedosovna Pylenok, Anna Stepanovna Pylenok – ecco l’ossatura principale di «Karagod».

Il collettivo folkloristico-etnografico quest’anno festeggerà il 65° anniversario della sua formazione. In tutti questi anni il collettivo si è fatto conoscere e apprezzare al di là dei confini della regione di Brjansk. Le cantanti sono state invitate a festival, feste e concorsi provinciali, regionali e internazionali. Sono state applaudite a Mosca, Leningrado, Gomel’, Brjansk. Molte di loro purtroppo non sono più con noi. Ma qui ne custodiscono il ricordo e le tradizioni. Le esibizioni dell’attuale collettivo anche oggi suscitano giudizi entusiastici da parte degli spettatori. Le donne cantano con le tradizionali gonne di lana di Vereščaki, le camice di tessuto con le maniche ricamate, i fazzoletti di tessuto annodati in modo particolare, i grembiuli. Questi costumi vengono conservati e trasmessi in eredità, come anche le belle tradizioni, i riti per ciascun momento della vita contadina secondo le festività ortodosse e quelle del calendario agricolo. Anche l’originale maniera di esecuzione ha toccato il cuore degli estimatori della musica popolare. Nel repertorio di «Karagod» ci sono decine di composizioni. «Noi di Vereščaki abbiamo le nostre tradizioni», – dice Nina Nikolaevna, «e cantiamo a modo nostro. Canzoni antiche, girotondi. Esse sono comparse in modo e periodi diversi, alcune canzoni le cantavano ancora le nostre nonne, altre sono un poco più giovani, ma in ciascuna di loro si sente l’anima russa».

Data: 07.12.2012
Fonte: www.mayak.nvzb.ru
Traduzione: S.F.



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