Il villaggio di Vereščaki è uno dei più grandi e ben
organizzati della provincia di Novozybkov. Nel villaggio ci sono la scuola e
l’asilo. L’orgoglio degli abitanti è la
Casa della cultura. Il direttore Galina Klimenok è arrivata
alla Casa della cultura 8 anni fa. «E, come si dice, mi ci sono affezionata con
tutta l’anima. Qui s’incontrano tutte le generazioni di Vereščaki. Canti,
musica, buonumore – tutto questo lo si trova nella nostra amata Casa della cultura».
«Un abitante del villaggio, Michail Filippovič
Kovalëv, ha dedicato tutta la sua vita alla preservazione e alla divulgazione
della cultura tradizionale popolare. Nel museo sono raccolti ed esposti decine
di oggetti di notevole interesse», racconta Galina Anatol’evna, «noi li
custodiamo con cura e ne aggiungiamo di nuovi». Nella stanza della vita
contadina si sono conservati alcuni oggetti straordinari: una zangola, una
carrozzina e una culla per bambini del 1897, un telaio da tessitura e molti
altri. Il posto d’onore spetta ai rušniki,
gli asciugamani tradizionali ricamati a mano. «Sin dai tempi antichi a
Vereščaki s’era sviluppata una propria particolare tecnica di tessitura», dice
Galina Anatol’evna, «in molte izbe c’era un telaio. Oggi è ormai una rarità. Ma
alcuni rušniki, tovaglie e copriletti
tessuti all’antica si sono conservati».
Alla Casa della cultura si riuniscono club a seconda
degli interessi, ed è attivo un gruppo vocale. L’orgoglio della cultura del
villaggio sono i collettivi folkloristici amatoriali: «Starinuška» («Tempi
antichi»), «Radost’» («Gioia»), «Karagod» («Girotondo»). «La vita culturale nel
villaggio è intensa», assicura Galina Klimenok, «ciascun abitante può trovare
un’attività a seconda delle proprie inclinazioni e trascorrere il tempo con
profitto».
E le nonne («babuški») di Vereščaki a cantare non son
certo da meno delle celebri «Buranovskie babuški»:
positive, piene di energia e di forze. E poco importa che alcune di loro vanno
per gli 80. Ma quali vecchie? Basta che intonino una canzone, facciano un girotondo,
e vien subito voglia di lanciarsi a ballare.
Il collettivo folkloristico-etnografico «Karagod»
venne fondato nel 1947. Una delle sue partecipanti più anziane è Nina
Nikolaevna Kovalëva, che l’anno prossimo compirà 82 anni. Guardando le vecchie
fotografie, lei ricorda quando «Karagod» ebbe l’occasione di esibirsi alla
televisione nazionale sovietica. «Andammo a Mosca, ma non avemmo nemmeno il
tempo per vedere la capitale. Le prove durarono 8 giorni, dalle 7 del mattino
fino alle 11 di sera. In definitiva, in diretta cantammo canzoni per 7 minuti.»
Oggi in «Karagod» sono in 10 . La più giovane ha 50
anni. Le voci di Vereščaki sono: Nina Nikolaevna Kovalëva, Nina Makarovna
Eliseenko, Nina Pavlovna Pugačëva, Marija Pavlovna Pylenok, Lidija Fedosovna
Golygo, Tat’jana Fedosovna Pylenok, Anna Stepanovna Pylenok – ecco l’ossatura
principale di «Karagod».
Il collettivo folkloristico-etnografico quest’anno
festeggerà il 65° anniversario della sua formazione. In tutti questi anni il
collettivo si è fatto conoscere e apprezzare al di là dei confini della regione
di Brjansk. Le cantanti sono state invitate a festival, feste e concorsi provinciali,
regionali e internazionali. Sono state applaudite a Mosca, Leningrado, Gomel’,
Brjansk. Molte di loro purtroppo non sono più con noi. Ma qui ne custodiscono
il ricordo e le tradizioni. Le esibizioni dell’attuale collettivo anche oggi
suscitano giudizi entusiastici da parte degli spettatori. Le donne cantano con
le tradizionali gonne di lana di Vereščaki, le camice di tessuto con le maniche
ricamate, i fazzoletti di tessuto annodati in modo particolare, i grembiuli.
Questi costumi vengono conservati e trasmessi in eredità, come anche le belle
tradizioni, i riti per ciascun momento della vita contadina secondo le
festività ortodosse e quelle del calendario agricolo. Anche l’originale maniera
di esecuzione ha toccato il cuore degli estimatori della musica popolare. Nel
repertorio di «Karagod» ci sono decine di composizioni. «Noi di Vereščaki
abbiamo le nostre tradizioni», – dice Nina Nikolaevna, «e cantiamo a modo
nostro. Canzoni antiche, girotondi. Esse sono comparse in modo e periodi diversi,
alcune canzoni le cantavano ancora le nostre nonne, altre sono un poco più
giovani, ma in ciascuna di loro si sente l’anima russa».
Data: 07.12.2012
Fonte: www.mayak.nvzb.ru
Traduzione: S.F.
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