«La stella di Cernobyl» è un premio internazionale
nel campo della letteratura e dell’arte. Quest’anno è stato vinto nella
Transbajkalia. I membri della locale sezione di “Sojuz Cernobyl”
(l’organizzazione panrussa dei veterani e liquidatori) sono stati premiati per
la pubblicazione del libro di ricordi sulla liquidazione della maggiore catastrofe
nucleare del XX secolo.
“10 giorni in guerra” – con le parole di questa
canzone inizia il libro Spedizione
all’inferno. L’autore della canzone, il liquidatore Valentin Tugaj, l’ha
dedicata ai suoi compagni dell’equipaggio di uno dei primi elicotteri che
volarono sul luogo dell’incidente. Il marconista di bordo Valentin Tugaj
scaricava allora lastre di zinco nel reattore nucleare incandescente.
Egli racconta: «C’era la minaccia di un’esplosione
ancora più potente. 80 tonnellate di combustibile nucleare s’erano arroventate
alla temperatura di più di 2000 gradi. Bruciava la grafite, si fondeva. Si
fondeva il metallo, andavano crollando le coperture di cemento e tutta quella
massa sprofondava giù. Se 1.400
kg di massa fusa incandescente fossero entrati in
contatto con l’acqua sotto il reattore, calcolavano gli scienziati, sarebbe
avvenuta un’esplosione da 3 a
5 megatonnellate, ed era assolutamente necessario evitarlo».
Valentin Tugaj e Vladimir Pestov decisero d’inserire
nella raccolta pubblicistica Spedizione
all’inferno i ricordi dei liquidatori della Transbajkalia. Non senza
difficoltà hanno raccolto 130 materiali sull’operato dei liquidatori alla
centrale di Cernobyl. I liquidatori raccontano come gettavano i mezzi
contaminati nei cosiddetti “cimiteri”, come trasportavano le scorie
radioattive, come costruivano gli impianti di protezione sopra i reattori. Il
libro, pieno di ricordi dolorosi, è stato assai apprezzato al concorso
internazionale. I suoi autori hanno ricevuti il diploma e la medaglia del premio “La stella di Cernobyl”. […]
Data: 18.02.2013
Fonte: www.vesti.ru
Traduzione: S.F.
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