Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

20/02/13

IL PREMIO «LA STELLA DI CERNOBYL» È ANDATO IN TRANSBAJKALIA



«La stella di Cernobyl» è un premio internazionale nel campo della letteratura e dell’arte. Quest’anno è stato vinto nella Transbajkalia. I membri della locale sezione di “Sojuz Cernobyl” (l’organizzazione panrussa dei veterani e liquidatori) sono stati premiati per la pubblicazione del libro di ricordi sulla liquidazione della maggiore catastrofe nucleare del XX secolo.

“10 giorni in guerra” – con le parole di questa canzone inizia il libro Spedizione all’inferno. L’autore della canzone, il liquidatore Valentin Tugaj, l’ha dedicata ai suoi compagni dell’equipaggio di uno dei primi elicotteri che volarono sul luogo dell’incidente. Il marconista di bordo Valentin Tugaj scaricava allora lastre di zinco nel reattore nucleare incandescente.

Egli racconta: «C’era la minaccia di un’esplosione ancora più potente. 80 tonnellate di combustibile nucleare s’erano arroventate alla temperatura di più di 2000 gradi. Bruciava la grafite, si fondeva. Si fondeva il metallo, andavano crollando le coperture di cemento e tutta quella massa sprofondava giù. Se 1.400 kg di massa fusa incandescente fossero entrati in contatto con l’acqua sotto il reattore, calcolavano gli scienziati, sarebbe avvenuta un’esplosione da 3 a 5 megatonnellate, ed era assolutamente necessario evitarlo».

Valentin Tugaj e Vladimir Pestov decisero d’inserire nella raccolta pubblicistica Spedizione all’inferno i ricordi dei liquidatori della Transbajkalia. Non senza difficoltà hanno raccolto 130 materiali sull’operato dei liquidatori alla centrale di Cernobyl. I liquidatori raccontano come gettavano i mezzi contaminati nei cosiddetti “cimiteri”, come trasportavano le scorie radioattive, come costruivano gli impianti di protezione sopra i reattori. Il libro, pieno di ricordi dolorosi, è stato assai apprezzato al concorso internazionale. I suoi autori hanno ricevuti il diploma e la medaglia del  premio “La stella di Cernobyl”. […]

Data: 18.02.2013
Fonte: www.vesti.ru
Traduzione: S.F.

Nessun commento:

Posta un commento