Quattro Comuni del Piemonte - Bosco Marengo, Tortona, Saluggia e
Trino - si trovano ad avere sul proprio territorio oltre l’80% dei
materiali radioattivi di tutta Italia, in impianti e depositi collocati
in aree a rischio.
E’ quanto emerge dall’Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi
pubblicato nel marzo 2019 dall’ISIN, l’Ispettorato nazionale per la
sicurezza nucleare e la radioprotezione.
E’ la provincia di Vercelli, con i siti nucleari di Sogin, Avogadro e
Livanova, ad avere il carico di radioattività maggiore, ma anche la
Provincia di Alessandria si trova ad avere, presso l’ex F.N. di Bosco
Marengo e il deposito Campoverde di Tortona, quasi trecento miliardi di
Becquerel di radioattività (1 Becquerel corrisponde ad una
disintegrazione radioattiva al secondo).
A parere di Legambiente e di Pro Natura del Piemonte è assurdo
continuare a mantenere una simile quantità di materiali radioattivi in
aree del tutto inidonee per la vicinanza ai fiumi, alle falde, alle zone
abitate e a quelle agricole di qualità: è un atto di grave
irresponsabilità che in questi giorni, ricordando la tragedia di
Chernobyl del 26 aprile 1986, fa pensare che questi 33 anni siano
passati invano.
Data: 23.04.2019
Fonte: www.infovercelli24.it
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