Nella riserva radioattiva di Dubovy Log (provincia di Dobrush,
regione di Gomel, Bielorussia) anche la solidarietà viene messa a dura prova
dalla radioattività.
Una radioattività che ingloba le persone, così come a
Pripyat le piante avvolgono le case abbandonate; ma, anche, una radioattività
che emargina e marginalizza tutto ciò che viene a suo contatto.
Quel degrado sociale che nell’ultimo decennio si è sempre di
più impossessato di questo villaggio, provoca uno stato di estraniazione e stordimento
che dà un senso di impotenza e pone in dubbio il valore e l’efficacia di ogni
intervento solidaristico.
Dubovy Log è il villaggio del vuoto diventato regola di vita.
Se non si crede nei fantasmi bisogna venire qui: compaiono
improvvisamente uscendo da case in cui le porte racchiudono vapori di
alcol o l’odore di storie che si sono incancrenite.
Chi, negli anni passati, viveva a Dubovy Log era, per lo più,
in attesa di un alloggio a Dobrush e ora che nuove porte si sono aperte nella “città”,
altrettante si sono chiuse nel villaggio per riaprirsi solamente a disperati
senza prospettiva: gli alcolizzati cronici e gli ex detenuti.
Data: 08.05.2019
Fonte: www.progettohumus.it
Nessun commento:
Posta un commento