Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

17/05/19

DISASTRO DI CHERNOBYL: DOPO 33 ANNI ANCORA TRACCE DI RADIOATTIVITÀ IN CANTON TICINO



Alle 01:24 del 26 aprile 1986 un guasto al reattore numero 4 della centrale atomica di Chernobyl, nei pressi di Kiev in Ucraina, provoca il più grande incidente della storia dell’energia nucleare. La nube radioattiva che si sviluppa investe tutta l’Europa provocando una serie di conseguenze nella popolazione.

A distanza di 33 anni uno studio svizzero ha rilevato ancora tracce di radioattività nei funghi e nella selvaggina del Canton Ticino: secondo le ultime rilevazioni del Laboratorio del Canton Ticino, riportate oggi da “Il Corriere di Como“, tracce di radioattività sono ancora presenti nei funghi selvatici commestibili e nella selvaggina del cantone svizzero di lingua italiana. Il quotidiano ricorda che anche nel 2017 Arpa aveva rilevato in Lombardia, nel 30% dei campioni di prodotti alimentari, la presenza di tracce di Cesio 137 riconducibili all’incidente di Chernobyl. La maggior parte di questi campioni (84 su 95) era selvaggina, frutti di bosco, funghi e pesci di lago: solo in un caso era stato superato il limite stabilito dalla normativa europea.

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Data: 30.04.2019
Fonte: www.meteoweb.eu

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