Le scorie radioattive in provincia di Alessandria resteranno almeno fino al 2025
Se va bene i quasi trecento miliardi di Becquerel di radioattività resteranno nella nostra provincia almeno fin al 2025. Solo in quella data, salvo ulteriori rinvii, dovrebbe essere disponibile il deposito nazionale dei rifiuti nucleari che l’attuale governo, come i precedenti, non ha ancora individuato, atteso ormai da decenni o quasi. Il Piemonte custodisce, suo malgrado, oltre l’ottanta percento dei materiali radioattivi di tutta Italia, in impianti e depositi collocati in aree a rischio.
La maggior parte sono a Saluggia e Trino, nel territorio vercellese, gli altri sono a Bosco Marengo, nella ex Fabbricazioni nucleari, dove si producevano elementi di combustibile nucleare per reattori, e a Tortona, nel deposito Campoverde, ex Controlsonic, azienda che si occupava dello stoccaggio di materiale di scarto di esami ospedalieri, fallita alla fine degli anni Novanta.
Per Legambiente e Pro Natura «è assurdo continuare a
mantenere una simile quantità di materiali radioattivi in aree del tutto
inidonee per la vicinanza ai fiumi, alle falde, alle zone abitate e a
quelle agricole di qualità: è un atto di grave irresponsabilità che in
questi giorni, ricordando la tragedia di Chernobyl del 26 aprile 1986,
fa pensare che questi 33 anni siano passati invano».
Gian Piero Godio, responsabile del
settore energia per Legambiente Piemonte, spiega: «Il deposito nazionale
è in enorme ritardo poiché non è ancora pronto il programma nazionale
per la gestione dei rifiuti radioattivi. C’è una bozza che ha in
parte recepito le osservazioni inviate dai cittadini della provincia di
Alessandria che dicono al no al mantenimento dei rifiuti a Bosco Marengo
e Tortona. Il sottosegretario Davide Crippa ha assicurato che il
programma sarà pronto entro l’estate e a seguire verrà redatta la carta
dei siti potenzialmente idonei per il deposito nazionale”.
Data: 25.04.2019
Fonte: www.lastampa.it
Nessun commento:
Posta un commento