Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

22/07/11

LA DISGRAZIA HA UN QUARTO DI SECOLO


La catastrofe di Cernobyl investì con un’onda radioattiva non soltanto i centri abitati ucraini, ma anche la parte sud-occidentale della Russia. Novozybkov rientrò nel novero dei territori più contaminati e gli fu affibiato il terribile titolo di “capitale della Cernobyl russa”. Negli scorsi 25 anni di Novozybkov sono venuti a sapere non soltanto in Russia ma anche all’estero.

Nella città negli anni successivi all’incidente arrivarono i medici delle più importanti cliniche del paese e condussero delle ricerche specialisti di Francia, Italia, Spagna, Svezia e altri paesi. Cominciarono a invitare i nostri bambini all’estero per il risanamento, a portare aiuti umanitari (per la cura, il rifornimento di medicinali e attrezzature sanitarie, la costruzione e il rinnovo degli enti medici della città). Gli abitanti di Novozybkov hanno ricevuto i sussidi di Cernobyl e le compensazioni in denaro, per il cui diritto negli ultimi anni bisogna tuttavia lottare. Non è la prima volta infatti che girano voci insistenti sul fatto che potrebbero abrogare la “legislazione di Cernobyl”. Le autorità cittadine s’impegnano a fare in modo che Novozybkov non perda il suo status di “zona di trasferimento” e che i cittadini non vengano privati dei benefici. Ogni anno inviano delle lettere al Governo della Russia con la richiesta di prestare attenzione ai nostri problemi. A inizio 2011 i parlamentari locali hanno scritto una lettera al presidente Medvedev e al primo ministro Putin, senza per il momento aver ricevuto risposta.

Nel frattempo le conseguenze della catastrofe di Cernobyl si fanno sentire come in precedenza. Dai dati statistici del Centro d’igiene ed epidemiologia della regione di Brjansk nel 2010 sono stati esaminati nella regione 7025 campioni di concimi e prodotti alimentari relativamente agli indicatori di sicurezza radioattiva. In totale sono stati registrati 334 campioni (il 4,8%) con valori che superano le norme sanitarie vigenti, tra cui campioni di latte e latticini, carne, verdure, cocomeri, bacche d bosco, pesce ecc. Dai risultati del monitoraggio è risultato che il contenuto di cesio-137 in funghi e frutti di bosco nelle province sud-occidentali supera i valori normativi di decine e centinaia di volte.

Dai risultati del monitoraggio gli specialisti traggono la conclusione che la situazione radioattiva nel territorio della regione d Brjansk si va stabilizzando. Tuttavia essa rimane sempre grave nelle province sud-occidentali della regione. Problematici rimangono il latte prodotto nelle conduzioni private e i prodotti del bosco (funghi, bacche). Il loro consumo fa alzare le dosi d’irradiazione interna degli abitanti residenti in quei territori. L’apporto della componente di Cernobyl nella dose d’irradiazione collettiva totale della popolazione della regione è del 9,1%, mentre per gli abitanti delle province sud-occidentali è decisamente superiore e arriva quasi al 33%. Tutto questo non può non avere ricadute sulla salute della popolazione. Si rileva un aumento dei casi di malattia legati a tiroide, sangue, cuore, vasi ecc. E questi sono solo alcuni dati del suddetto monitoraggio.

La dose d’irradiazione sull’organismo delle persone residenti nei territori contaminati può venire abbassata alla condizione di mettere in atto alcune iniziative precauzionali. Le province contaminate necessitano di un’ulteriore riabilitazione tramite il rifornimento in quantità sufficiente a imprese agricole e conduzioni private di concimi minerali e radioprotettori per la riduzione del livello di radioattività nella produzione alimentare locale. Oggi le aziende non hanno abbastanza soldi per mettere in atto le procedure necessarie, per questo serve un sostegno, in primo luogo dello stato. Inoltre, è indispensabile continuare a svolgere il monitoraggio igienico-radiologico dell’ambiente e della produzione alimentare locale. Con la cessazione delle iniziative di “Controllo radioattivo nei territori contaminati” del programma federale “Superamento delle conseguenze degli incidenti radioattivi per il periodo fino al 2010” sono sorte gravi difficoltà nell’attuare tali provvedimenti di protezione radiologica. La gente, detta francamente, non conosce il reale quadro delle cose. E una maggiore informazione, sono convinti gli specialisti, permetterebbe di ridurre la tensione psicologica tra la popolazione e contribuirebbe alla messa in atto delle misure di protezione da parte degli abitanti stessi.

Data: 20.04.2011
Fonte: www.novozybkov.bnews32.ru
Traduzione: S.F.

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