Il numero dei centri abitati russi contaminati dall’incidente di Cernobyl del 1986 negli ultimi 25 anni si è ridotto da 7.500 a 3.500 – comunica la direzione del Ministero delle emergenze della Russia.
«Dopo 25 anni, dei più di 7.500 centri abitati con una popolazione di circa 2,6 milioni venutisi a trovare a causa dell’incidente di Cernobyl nella zona di contaminazione radioattiva – grazie al decadimento naturale dei radionuclidi e alla messa in atto di misure di protezione e riabilitazione – oggi ne rimangono poco più di 4.000 con una popolazione di 1,5 milioni», ha riferito il portavoce del ministero. […]
Negli anni tra il 1994 e il 2010 nei territori contaminati sono stati installati circa 4 mila km di condotti del gas, circa 500 km di condotti idrici, costruiti più di 900 mila km quadrati di case per le persone trasferite e per gli abitanti delle zone contaminate, allestiti ospedali per più di 5 mila posti – ha aggiunto il portavoce. Egli ha inoltre sottolineato che una parte importante del programma è costituita dall’elaborazione e dalla messa in atto di un complesso di iniziative nella sfera della tutela della salute, colpita dagli effetti elle radiazioni, compreso il supporto medico specialistico.
Secondo i dati del Ministero delle emergenze, l’ammontare complessivo delle spese del bilancio federale per tali voci è stato di 10 miliardi di rubli (250 milioni di euro), tenendo conto della riduzione del valore nominale. A questa cifra vanno a sommarsi i contributi delle regioni della Federazione russa nella misura di 1,9 miliardi di rubli (47,5 milioni di euro). […]
Data: 21.04.2011
Fonte: www. eco.rian.ru
Traduzione: S.F.
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