Quasi il 90% dei mirtilli arrivati nella capitale dall’inizio dell’estate è contaminato dal radionuclide più dannoso per l’uomo, il cesio-137. Tale situazione si ripete tutti gli anni, ma le autorità non vanno oltre il sequestro dei prodotti pericolosi e gli inviti a non comprare frutti di bosco da venditori ambulanti.
In quasi tutti i mirtilli giunti a Mosca per la vendita dall’inizio dell’anno è stato rilevato cesio-137 – lo riferisce il Reparto radiologico del laboratorio veterinario cittadino. Non è stata ammessa alla vendita oltre mezza tonnellata di frutti di bosco: la norma limite ammessa di concentrazione di cesio-137 è stata superata in 38 campioni su 43.
«Gli specialisti del Reparto radiologico hanno vietato la vendita sulle bancarelle di
Un anno fa succedeva lo stesso: a luglio 2010 nei mercati e fiere di Mosca non erano stati ammessi alla vendita quasi 900 kg di frutti di bosco radioattivi. Allora si trattava di mirtilli e ossicocco provenienti dalla Bielorussia e dalle regioni di Vladimir e di Brjansk.
Secondo il presidente della commissione per la politica ecologica della Duma di Mosca Vera Stepanenko, la gente molto rapidamente abbassa la guardia e non presta attenzione agli avvertimenti del servizio sanitario. Anche se 10 anni fa, acquistando frutti di bosco al mercato, i moscoviti li facevano immediatamente controllare in laboratorio. «Molti pensano che la catastrofe di Cernobyl sia successa tanto tempo fa, ma 25 anni per dei radionuclidi che si conservano per secoli è un periodo brevissimo», dice la Stepanenko. «Ci sono poi contaminazioni locali a livello regionale. Non per niente si controllano non solo i frutti di bosco di Brjansk, ma anche quelli di Vologda. La colpa è dei reattori e delle imprese che permettono fuoriuscite radioattive». […]
Data: 15.07.2011
Fonte: www.news.mail.ru
Autore: Irina Reznik
Traduzione: S.F.
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