Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

18/07/11

MOSCA È DI NUOVO AVVELENATA DAI FRUTTI DI BOSCO RADIOATTIVI

Quasi il 90% dei mirtilli arrivati nella capitale dall’inizio dell’estate è contaminato dal radionuclide più dannoso per l’uomo, il cesio-137. Tale situazione si ripete tutti gli anni, ma le autorità non vanno oltre il sequestro dei prodotti pericolosi e gli inviti a non comprare frutti di bosco da venditori ambulanti.

In quasi tutti i mirtilli giunti a Mosca per la vendita dall’inizio dell’anno è stato rilevato cesio-137 – lo riferisce il Reparto radiologico del laboratorio veterinario cittadino. Non è stata ammessa alla vendita oltre mezza tonnellata di frutti di bosco: la norma limite ammessa di concentrazione di cesio-137 è stata superata in 38 campioni su 43.

«Gli specialisti del Reparto radiologico hanno vietato la vendita sulle bancarelle di 400 kg di mirtilli e di 166 kg di ossicocco con una concentrazione di cesio-137 superiore alla norma. Esso viene bene accumulato dalle piante, va a finire nei prodotti alimentari, viene velocemente assorbito nell’intestino e tende ad accumularsi in muscoli, reni, cuore, polmoni e fegato» – ha spiegato il presidente del Comitato radiologico. Secondo lui, tale produzione arriva per lo più, come in precedenza, dalla Bielorussia e dalle regioni di Tver’, Vladimir e Vologda. «Tra i frutti di bosco, quelli che assorbono più radionuclidi sono il mirtillo, il mirtillo blu e il mirtillo rosso». Alla vista e al gusto le bacche contaminate dalle radiazioni non si distinguono dalle altre. […]

Un  anno fa succedeva lo stesso: a luglio 2010 nei mercati e fiere di Mosca non erano stati ammessi alla vendita quasi 900 kg di frutti di bosco radioattivi. Allora si trattava di mirtilli e ossicocco provenienti dalla Bielorussia e dalle regioni di Vladimir e di Brjansk.

Secondo il presidente della commissione per la politica ecologica della Duma di Mosca Vera Stepanenko, la gente molto rapidamente abbassa la guardia e non presta attenzione agli avvertimenti del servizio sanitario. Anche se 10 anni fa, acquistando frutti di bosco al mercato, i moscoviti li facevano immediatamente controllare in laboratorio. «Molti pensano che la catastrofe di Cernobyl sia successa tanto tempo fa, ma 25 anni per dei radionuclidi che si conservano per secoli è un periodo brevissimo», dice la Stepanenko. «Ci sono poi contaminazioni locali a livello regionale. Non per niente si controllano non solo i frutti di bosco di Brjansk, ma anche quelli di Vologda. La colpa è dei reattori e delle imprese che permettono fuoriuscite radioattive». […]

Data: 15.07.2011
Fonte: www.news.mail.ru
Autore: Irina Reznik
Traduzione: S.F.

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