Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

04/08/11

CONDIVIDIAMO IL DOLORE CON TUTTI


Per gli abitanti di Novozybkov la primavera non è soltanto il risveglio della natura, la luce del sole e i sorrisi. C’è un giorno in cui il cuore si stringe per il dolore struggente e l’angoscia, per l’ineluttabilità, colma di ansia e d’inquietudine. È il 26 aprile. Il giorno della memoria, il giorno in cui tutti coloro che vivono sulla Terra si ricordano di qunato siamo indifesi davanti alla forza dirompente dell’atomo.

Il 26 aprile 1986 è stata una data cruciale non per una sola generazione. Le radiazioni sono più terribili della guerra. Invisibili e inudibili, esse penetrano nelle nostre città e nei nostri villaggi, contaminando tutto ciò senza cui non è possibile vivere e, soprattutto, privando la gente della possibilità di abitare sulla propria terra, di costruire nuove case, di piantare alberi, di essere sani e felici.

Nei 25 anni trascorsi dal momento della catastrofe, le persone hanno modificato il modo di rapportarsi tra di loro. Tutti noi siamo cittadini del mondo che viviamo nella stessa casa comune dal nome pianeta Terra. E siamo soggetti alle stesse leggi planetarie. E non è affatto importante quale sia la propria nazionalità, la cosa fondamentale è che tutti noi siamo ostaggi non solo di Cernobyl, ma anche delle altre centinaia di centrali nucleari sparse per il mondo. I problemi ambientali son diventati di primaria importanza, e dunque anche le sciagure sono comuni per tutti.

L’esplosione di Cernobyl è avvenuta nel centro dell’Europa. Legambiente è un’associazione italiana che si occupa dei problemi ambientali nel proprio paese; ma le questioni legate allo scoppio del reattore nucleare di Cernobyl e delle sue conseguenze sono per essa diventate significative. A Novozybkov e alla regione di Brjansk l’organizzazione è legata da una pluriennale amicizia. Tutti gli anni dei suoi rappresentanti vengono in visita, scambiano informazioni con i partner locali, s’incontrano con i bambini, con gli adulti, portano aiuti umanitari. È Cernobyl ad averci unito, comune dolore e comune speranza.

Il loro ultimo arrivo gli italiani l’hanno dedicato alla triste data. L’incontro con gli alunni della Scuola n. 4 di Novozybkov è già il secondo nell’arco dell’ultimo anno scolastico. Il primo incontro di conoscenza ebbe luogo a novembre 2010, per questo i ragazzi aspettavano la nuova visita degli ospiti con impazienza. I membri dell’eko-club “Pianeta verde” (Зелёная планета) hanno preparato lo spettacolo di requiem “Cernobyl – il nostro dolore”, durante il quale sono state utilizzate fotografie e video con la cronaca dell’incidente di Cernobyl. Con grandissimo interesse alunne e alunni della scuola e tutti gli adulti presenti hanno ascoltato i racconti dei testimoni – i liquidatori delle conseguenze dell’avaria alla centrale nucleare: Anatolij Matveevič Šapovalov e Nikolaj Ivanovič Sinjuk. I rappresentanti dell’organizzazione italiana hanno cercato di non perdere neanche una parola, un fatto, un avvenimento, grazie alla speciale traduzione simultanea che ha accompagnato tutto l’incontro. Loro erano interessati, con coinvolgimento, letteralmente a tutto: quando e da dove i liquidatori furono inviati, la portata del lavoro che gli toccò, in quale condizioni dovettero eseguire i compiti loro assegnati, quali effetti ebbe il periodo di soggiorno a Cernobyl sulla loro salute. I racconti di coloro che hanno vissuto il terribile incidente di persona e non per sentito dire vengono recepiti in modo assai più incisivo di qualunque immagine professionale. I ricordi di quello che vissero a Cernobyl per Anatolij Matveevič e Nikolaj Ivanovič sono un frammento della propria biografia, per noi, abitanti della “zona di trasferimento” di diverse generazioni, sono la storia. E il dolore. Uno, uguale per tutti.

Le parole finali della canzone “Dio preservi la Russia!” ci hanno rammentato ancora una volta che la nostra forza è nell’unione, la salvezza nella fratellanza e nel sostegno reciproco.

La delegazione italiana ha ringraziato calorosamente i bambini per la loro esibizione “non da bambini” e gli adulti per la memoria che portano e porteranno per tutta la vita, perché questa memoria vive con amarezza e con dolore dentro ciascuno di noi e per sempre vi resterà.

Viktorija Ivanova Černous

Insegnante di lingua e letteratura russa
Responsabile dell’eko-club “Pianeta verde”


Data: maggio 2011
Fonte: «Majak»
Autore: Viktorija Černous
Traduzione: S.F



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