Gli archivi del KGB testimoniano che i dati su negligenza, avarie o perdite di sostanze radioattive alla centrale nucleare di Cernobyl tra il 1971 e il 1986 il partito li classificava come disinformazione e s’impegnava attivamente a far cessare la “diffusione delle voci”.
Lo scrive lo storico Vladimir Vjatrovič. Che aggiunge:
«Gli archivi forniscono informazioni sul fatto che durante il periodo di funzionamento tra il 1977 e il 1981 alla centrale nucleare di Cernobyl si verificarono 29 interruzioni d’emergenza, di cui 8 per colpa del personale di servizio. E soltanto negli anni 1983-1985 ebbero luogo 5 avarie e 63 guasti degli impianti principali».
Vladimir Vjatrovič racconta che il KGB mise la centrale di Cernobyl sotto continua sorveglianza in quanto oggetto strategico, tuttavia a volte perfino i vistosissimi rapporti dei čekisti o si perdevano da qualche parte all’interno dei servizi segreti stessi oppure quegli agenti troppo attenti venivano censurati per “disinformazione del partito”.
«Fin dall’inizio della costruzione della centrale nucleare
Il ricercatore ha tratto la conclusione che la centrale nucleare di Cernobyl non iniziò mai a funzionare normalmente. Lui cita un rapporto del KGB del 17 gennaio 1979: «In diversi settori della costruzione del secondo reattore della centrale nucleare di Cernobyl sono stati registrati episodi di deviazione dai progetti e di violazione della tecnologia di gestione dei lavori di costruzione e di assemblaggio, fatto che può provocare avarie e casi disgraziati».
«Ai lavoratori della centrale nucleare di Cernobyl e agli abitanti delle vicine cittadine non venne in tal modo mai comunicato della significativa perdita radioattiva del 20 aprile 1981 o dell’avaria del settembre 1982 al primo reattore della centrale» – constata Vjatrovič.
Dai dati in suo possesso, dopo l’avaria del 1982 gli esperti riscontrarono un superamento del livello di radiazioni di centinaia di volte. Le particelle “arroventate” da loro individuate erano pericolose per le persone, potevano provocare gravi complicazioni, compreso l’esito letale a causa della “bruciatura” dei tessuti dell’organismo.
Invece il capo del KGB della Repubblica socialista sovietica d’Ucraina S. Mucha non informò V. Ščerbickij riguardo alle precauzioni per la tutela della salute, ma soltanto riguardo alle conseguenze sull’informazione dell’avaria: «La situazione sul piano operativo alla centrale nucleare e nei dintorni è normale. Episodi di diffusione di voci di panico non se ne registrano».
«Crepe nelle coperture del terzo e del quarto reattore vennero rilevate dal KGB ancora il 17 marzo 1984.» – fa notare Vjatrovič. «Il primo di questi reattori allora era in funzione da poco più di due anni, l’altro era appena entrato in funzione. Ma non c’era stato il tempo per ultimarlo – e quelli del KGB scrissero al seguente congresso del partito riguardo alla fretta con cui venne messo anticipatamente in funzione il reattore».
Data: 21.04.2011
Fonte: www.mukola.net
Traduzione: S.F.
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