Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

12/03/12

I GIAPPONESI CONTINUANO LA DEPURAZIONE DELLE TERRE RADIOATTIVE NELLA REGIONE DI ŽITOMIR


Gli scienziati e i ricercatori giapponesi sono riusciti a selezionare delle varietà di colza che danno un maggior raccolto per l’olio e a determinare le condizioni nelle quali ha luogo un’accelerazione della depurazione delle terre dai radionuclidi. 

Ora, nonostante l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima, i rappresentanti dell’associazione giapponese “Cernobyl-Tiubu” propongono alle autorità di Žitomir di proseguire il progetto congiunto giappo-ukraino “La colza per la rinascita della provincia di Narodiči” (la parte ucraina è rappresentata dalla fondazione “Ostaggi di Cernobyl”, dall’Università statale agro-ecologica di Žitomir, dall’amministrazione di Narodiči). 

Ricordiamo che le ricerche nell’ambito di questo progetto vengono portate avanti dal 2007. Il loro obiettivo è quello di dimostrare che con le semine di colza si possa effettivamente depurare la terra dall’inquinamento radioattivo e contemporaneamente produrre tipi alternativi di carburante – biogas e biodiesel. 

La parte giapponese, se otterrà l’appoggio delle autorità locali, si assumerà l’onere nel corso dei prossimi tre-cinque anni di destinare 100.000 dollari al finanziamento dei lavori campestri e della creazione degli impianti per il biodiesel e il biogas. 

Il vicepresidente dell’amministrazione di Narodiči Nikolaj Dejsan ha detto: «Parteciperemo al cofinanziamento e alla realizzazione del progetto». Secondo le sue parole, in provincia di Narodiči ci sono 1.400 ettari di terreni che per livello di contaminazione fanno parte della IIª zona, e coltivandoci per qualche anno la colza le si potranno declassare alla IIIª zona.

Data: 07.03.2012
Fonte: www.day.kiev.ua
Autore: Julija Guz
Traduzione: S.F.

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