Il
villaggio di Demenka si trova a pochi chilometri da Novozybkov. Non è un
villaggio evacuato, nonostante che il fondo radioattivo là sia superiore a
quello del capoluogo. Ufficialmente è stato classificato come “Zona di trasferimento”.
Tuttavia, come d’altronde nella città di Novozybkov, ci vive la gente.
Prima
della catastrofe c’erano ovviamente molti più abitanti, bambini, la cooperativa
agricola (kolchoz). Oggi invece, dai dati del soviet rurale di Demenka, ci
vivono solo 290 persone. Si tratta di
190 famiglie. Prima di Cernobyl ce n’erano più di 300. Sono rimasti per lo più pensionati.
A
Demenka funzionano: il soviet rurale (il quale comprende i villaggi di Demenka,
Perevoz, Opytnaja Stancija), un negozio, l’asilo, la biblioteca, il punto
medico, la filiale della posta, mentre a scuola i bambini vanno nel vicino
villaggio di Zamiševo.
I
giovani se ne vanno, gli adulti bevono. Il villaggio si degrada. Secondo gli
specialisti del soviet rurale, in un futuro prossimo il villaggio potrebbe del
tutto scomparire, se non verrà ripopolato dai profughi di altri paesi (kazaki,
uzbeki, armeni ecc.).
Perché
viene chiamato “poligono”? In realtà non vi si trova niente di particolare. Non
è la denominazione del villaggio. “Poligono” vengono chiamati i grandi campi
intorno a Demenka, le distese boschive e i laghi diventati inutilizzabili in
seguito alla catastrofe del 1986, poiché nei campi non si può più seminare
niente a causa dell’elevato livello di contaminazione del terreno, nei boschi le
persone non possono più andarci, né tantomeno raccogliere funghi e frutti di
bosco, nei laghi è vietato pescare e fare il bagno. Tutto questo divenne un
divieto. Da allora quei campi stanno lì abbandonati, deserti, vi crescono solo
erbacce.
Nel
villaggio ci sono molte case diroccate. Mentre il suolo nei campi, il fondo dei
laghi e i boschi sono diventati oggetto di ricerche per studiosi e specialisti.
Data: 11.01.2013
Autore: Ekaterina Bykova
Fonte: Centro informazioni su Cernobyl di «Radimici»
(Novozybkov)
Traduzione: S.F.
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