L’analisi delle
misurazioni della potenza della dose d’esposizione nei punti d’osservazione radiometrica
presso il poligono Demenka testimonia un abbassamento annuale stabile del fondo
radioattivo sotto tutti i profili. Nel 2008 la dose d’esposizione si è ridotta
di 1,85 volte a confronto con il 1993. Tuttavia i processi d’accumulazione dei
radionuclidi dilavati dai pendii, la presenza di zone stagnanti, di depressioni
provocate da piene e acquazzoni, le scarse proprietà di filtrazione della terra
portano al loro accumulo in determinate aree.
Ne consegue che la distribuzione e la variazione del
fondo radioattivo nelle zone naturali del poligono Demenka sono condizionate da
un insieme dei processi di decadimento naturale e di migrazione superficiale
dei radionuclidi sotto l’effetto dell’erosione della terra per effetto
dell’acqua e del vento, nonché dai canali di scolo superficiali.
La profondità di penetrazione dei radionuclidi nel suolo
è comparabile al livello delle acque sotterranee; la migrazione più
significativa è stata riscontrata nei terreni paludosi torbosi depressi, la
minima in quelli podzolici.
Rispetto alla contaminazione radioattiva dello strato
superficiale del suolo nella zona del bacino di raccolta dell’acqua di Demenka
il contenuto di cesio nei sedimenti di fondo è di una-due volte inferiore, la
concentrazione di stronzio è anch’essa di una volta inferiore. Gli strati di
fondo, fungendo da accumulatori di elevate concentrazioni di radionuclidi,
favoriscono la contaminazione, in primo luogo, delle acque di superficie
(lacustri) e, in misura minore, di quelle sotterranee. Hanno luogo
un’accumulazione locale e una ridistribuzione dei radionuclidi negli strati
melmosi di fondo in determinate condizioni idrodinamiche.
Dal 1997 al
2008 la contaminazione radioattiva delle acque dei fiumi e dei laghi è stata
tenuta sotto controllo tramite il livello di ricambio d’acqua nel sistema, il
contenuto di radionuclidi nei sedimenti di fondo e i processi di dilavamento
erosivo degli isotopi radioattivi dall’area di raccolta dell’acqua. L’accumulo
di radionuclidi nelle acque superficiali è provocato dal dilavamento erosivo
delle acque sgelate e piovane dagli appezzamenti rialzati del terreno, dai
pendii dei colli morenici e delle terrazze fluviali e dalla loro accumulazione
secondaria nelle degradazioni del rilievo, nei burroni, negli avvallamenti e
nei fossati. Nel complesso le acque fluviali e lacustri contengono radionuclidi
in concentrazioni decisamente più elevate rispetto alle acque sotterranee.
Al poligono
Demenka, quelli più sottoposti a contaminazione radioattiva sono gli orizzonti
acquiferi più prossimi alla superficie, la concentrazione di radionuclidi dei
quali è superiore di 1,5-5 volte rispetto a quella dell’orizzonte cretaceo.
Negli orizzonti acquiferi relativamente protetti (cretaceo e paleogenico),
sfruttati per il rifornimento idrico d’acqua potabile e d’uso domestico, il
contenuto di cesio-137 supera di una volta i valori di fondo, mentre le
concentrazioni di stronzio si trovano praticamente ovunque sul livello dei
valori di fondo o li superano in maniera non significativa.
Data: 2012 (2009)
Autore: Centro d’igiene
ed epidemiologia di Novozybkov
Fonte: Centro
informazioni su Cernobyl di «Radimici» (Novozybkov)
Traduzione: S.F.
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