Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

29/01/14

DISTANZA DI SICUREZZA


Spettacolo teatrale per non dimenticare Cernobyl

© 2014 Riccardo Vannellidi Kety Di Basilio

da una testimonianza di Piotr, Galia e Iryna Baturka
drammaturgia e regia Kety Di Basilio, Sergio Giannini
assistenza alla regia Silvia Ceccarelli
con Ilaria Domenici, Chiara Emiliozzi, Sylwia
Simonetti, Francesco Capocchi, Desirèe Bechelli,
Caterina Pieraccini, Annalisa Satler, Paolo Scardigli,
Iryna Baturka, Lucia Marchese, Giulia Pollastrini,
Chiara Leone, Giulia Santini, Francesca Colombini,
Serena Davini, Leonardo Maccanti, Laura Pierotti,
Elisabetta Barsetti, Sara Vitolo.

Una storia taciuta, quella di Chernobyl, dimenticata dalla maggioranza, una storia che continua ad aleggiare nell’aria nostro malgrado. Un racconto che riemerge da una memoria infantile che ricorda le tinte in bianco e nero di quei giorni, quei mesi, quegli anni. Una vicenda che ha toccato, intaccato, annullato, tante, troppe, esistenze. La testimonianza di una reale protagonista che ha scelto di dare voce al proprio vissuto e condividerlo. Un susseguirsi di immagini e ricordi, a volte confusi e spezzati, a volte chiari e nitidi, di una bambina e di tante bambine, di una donna e di tante donne, di una famiglia e di tante famiglie che hanno saputo perdonare, sperare, ricominciare.

Data: gennaio 2014
Fonte: www.toscanaspettacolo.com

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