A
seguito della rilevazione di elevata contaminazione radioattiva in
alcuni campioni di cinghiale, Arpa Piemonte ha realizzato, nella seconda metà del 2013, una campagna di monitoraggio straordinaria della radioattività ambientale sul territorio regionale. L'obiettivo
di tale campagna è stato quello di incrementare il monitoraggio
ordinario, svolto nell'ambito di reti regionali e nazionali, al fine
di evidenziare alcune anomalie localizzate, con particolare riferimento
alle aree maggiormente interessate dal fall out radioattivo conseguente l'evento di Chernobyl.
Il
monitoraggio straordinario ha coinvolto aree quali Alta Valsesia, Val
Formazza e Val Vigezzo, Valle di Ceresole e Val Soana, Val Maira, Val Pellice, Monferrato e Val Susa, dove sono stati prelevati e successivamente analizzati campioni di suolo, acque superficiali, funghi, frutti di bosco e latte di alpeggio, per un totale di circa 170 campioni.
L'esito
delle analisi ha consentito di aggiornare la mappa della deposizione al
suolo dell?isotopo radioattivo Cs137, realizzata nel 1998
per valutare gli effetti dell'evento di Chernobyl, ed ottenere un
quadro più attuale della distribuzione della contaminazione radioattiva conseguente quell'evento sul territorio regionale.
Tale
quadro conferma la presenza di maggiori livelli di Cs-137 in alcune
aree dell'arco alpino piemontese nord e nord-orientale. Sitratta di livelli che, pur non dando luogo ad esposizioni significative della popolazione, possono tuttavia causare elevate contaminazioni
radioattive in alcune matrici che concentrano gli isotopi radioattivi
presenti nell'ambiente, quali in particolare i funghi e la selvaggina.
Ulteriori
valutazioni potranno essere effettuate da un'analisi congiunta degli
esiti di questo monitoraggio, effettuato da Arpa Piemonte su matrici di interesse ambientale, con quello relativo alle carni di cinghiale pianificato dalla Regione Piemonte.
Come si può notare dal documento, le zone maggiormente contaminate risultano essere le alte valli canavesane (Val Soana e Valle di Ceresole), la Val Sesia, parte del Biellese e alcune zone del Verbano.
Data: 08.01.2014
Fonte: www.verbanianews.it
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