Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

13/01/16

CHERNOBYL: LE TOPPE AL DISASTRO 29 ANNI DOPO


Chernobyl:le toppe al disastro 29 anni dopo

Il New Safe Confinement è l’enorme costruzione che 29 anni dopo sorge a circa 180 metri dal reattore numero 4; si tratta di due blocchi che una volta completati saranno “montati” al di sopra della primitiva struttura tramite l’uso di binari appositi. La struttura arriverà a misurare in altezza 110 metri, con una larghezza di 165 e 260 metri in totale. Il costo stimato è di 1,5 miliardi di euro ed è stato coperto dai finanziamenti gestiti dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.


I lavori sono iniziati nel marzo 2012, dopo che Novarka, un consorzio di imprese francesi è risultato vincitore delle gare d’appalto. Il progetto ha visto la collaborazione cosmopolita di circa mille menti di nazionalità diversa, tra le quali operai e ingegneri italiani. Tra i protagonisti connazionali la Cimolai, azienda friulana specializzata in costruzioni metalliche, si è occupata delle parti in acciaio, realizzando 25 mila tonnellate di tubi, corpo dell’intelaiatura che andrà ricoperta con pannelli in resina al fine di bloccare l’agglomerarsi delle particelle radioattive.


Data: 13.01.2016
Fonte: www.secolo-trentino.com

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