Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

18/03/16

A FUKUSHIMA L’ACQUA CONTAMINATA VIENE TUTTORA DISPERSA IN MARE



Naoto Kan: "A Fukushima l’acqua contaminata viene tuttora dispersa in mare” 

“C’è del materiale radioattivo che continua a fuoriuscire dalla centrale di Fukushima: a 5 anni dal disastro l'acqua contaminata viene ancora dispersa in mare, anche se la Tepco, gestore dell'impianto, dice il contrario”. Questo sostiene Naoto Kan, che in quei giorni tragici era il primo ministro del Giappone, e che incontriamo in un hotel romano vicino a Villa Borghese. Kan ricorda anche che allora i vertici della Tepco tennero all'oscuro perfino lui su quanto stava realmente accadendo alla centrale.

Secondo l'attuale premier Shinzo Abe, la situazione si sta normalizzando. Ma in che condizioni versano i reattori danneggiati l'11 marzo 2011?

“Nei reattori 2 e 3 il combustibile nucleare è finito sul fondo dei contenitori dove continua a bruciare. È quindi necessario continuare a immettere acqua per mantenere la temperatura sotto controllo. Prima di chiudere la centrale, la Tepco dice che occorreranno 40 anni, ma io credo che ci vorrà molto di più. Inoltre, delle 160mila persone che lasciarono le proprie abitazioni per colpa delle radiazioni, a oggi ne sono tornate solo 60mila”.


Data: 08.03.2016
Fonte: www.repubblica.it


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