Il biologo Timothy Mousseau ha trascorso anni ad analizzare insetti, uccelli e topi che abitano intorno alle centrali nucleari di Chernobyl e Fukushima. In un’intervista a DW, condivide alcune sorprendenti scoperte sugli effetti degli incidenti nucleari sulla fauna selvatica.
DW: Professore, ha scoperto qualche cimice (cimice rossonera, nella foto in alto) mutante?
Timothy Mousseau: Sì, le cimici sono davvero la “chiave della scoperta”. Il mio collega di ricerca, Anders Moller, ed io abbiamo fatto visita a Chernobyl nel 2011. Abbiamo raccolto dei fiori nella città di Pripyat, per studiarne il polline, quando Anders ha trovato sul terreno questo piccolo insetto a macchie rosse e nere ed ha detto: “Tim, guarda, è un mutante – è senza un occhio!”.
Da allora abbiamo iniziato ad analizzare questi insetti in ogni luogo che abbiamo visitato, dalle zone più contaminate della Foresta Rossa a quelle relativamente pulite nei villaggi abbandonati. Alla fine abbiamo raccolto diverse centinaia di queste piccole creature. Fu subito molto evidente che i modelli deformi erano molto più diffusi nelle zone ad alta contaminazione radioattiva.
Questo è solo uno dei tanti aneddoti simili riguardo le creature deforme di Chernobyl. In ogni sasso e roccia su cui camminiamo troviamo un segnale delle proprietà mutageni della radioattività nella regione.
Data: 14.03.2016
Fonte: www.progettohumus.it
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