Mentre si avvicina il trentennale del peggiore disastro nucleare civile
avvenuto il 26 aprile 1986 a Chernobyl (Ucraina), uno studio pubblicato
dall'Agenzia norvegese per la protezione contro le radiazioni ionizzanti
ci rammenta che non si è ancora a conoscenza di tutti i danni indotti
dalla tragedia.
Uno dei popoli autoctoni della Svezia, i Sami (ndr: i cosiddetti lapponi), intrattengono da secoli un forte legame con la natura, i suoi membri vivono dell'allevamento delle renne. La catastrofe di Chernobyl, essendo gli animali al centro della vita culturale ed economica dei Sami, ha sconvolto per sempre la vita degli allevatori.
Nella primavera del 1986, quando la nube radioattiva ha raggiunto i paesi scandinavi, i terreni e le acque si sono ritrovati "avvelenati". Successivamente le renne, animali che si nutrono soprattutto di licheni, sono state contaminate e gli allevatoi hanno dovuto procedere all'abbattimeto di intere mandrie.
Oggi, le conseguenze della catastrofe sia fanno ancora sentire: l'organismo delle renne selvatiche che vivono nel parco nazionale di Jotunheimen in Norvegia, contiene ancora l'isotopo radioattivo del cesio137. Sebbene il consumo della carne di renna radioattiva sia poco studiato, gli esperti avvertono che il pericolo può essere serio, soprattutto per i Sami che ne mangiano grandi quantità.
Uno dei popoli autoctoni della Svezia, i Sami (ndr: i cosiddetti lapponi), intrattengono da secoli un forte legame con la natura, i suoi membri vivono dell'allevamento delle renne. La catastrofe di Chernobyl, essendo gli animali al centro della vita culturale ed economica dei Sami, ha sconvolto per sempre la vita degli allevatori.
Nella primavera del 1986, quando la nube radioattiva ha raggiunto i paesi scandinavi, i terreni e le acque si sono ritrovati "avvelenati". Successivamente le renne, animali che si nutrono soprattutto di licheni, sono state contaminate e gli allevatoi hanno dovuto procedere all'abbattimeto di intere mandrie.
Oggi, le conseguenze della catastrofe sia fanno ancora sentire: l'organismo delle renne selvatiche che vivono nel parco nazionale di Jotunheimen in Norvegia, contiene ancora l'isotopo radioattivo del cesio137. Sebbene il consumo della carne di renna radioattiva sia poco studiato, gli esperti avvertono che il pericolo può essere serio, soprattutto per i Sami che ne mangiano grandi quantità.
Data: 01.03.2016
Fonte: www.progettojumus.it
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