Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

18/03/16

CHERNOBYL 30 ANNI DOPO: MANGIANO CIBO ANCORA CONTAMINATO



Guarda la versione ingrandita di Chernobyl 30 anni dopo: mangiano cibo ancora contaminato
Chernobyl, a trent’anni dal disastro, le persone che vivono vicino al sito della devastante esplosione di Chernobyl ancora mangiano cibo contaminato. Secondo i test scientifici condotti per Greenpeace, la contaminazione complessiva da isotopi chiave come il cesio-137 e lo stronzio-90 continua a persistere, soprattutto in posti come le foreste.
I residenti di queste aree colpite entrano ancora in contatto quotidiano con livelli pericolosamente alti di radiazione nel “cibo che mangiano, bevono e con il legno che usano per le costruzioni”. A causa della crisi economica in Russia, Ucraina e Bielorussia i test nelle zone contaminate dal disastro nucleare sono stati tagliati o ristretti, ha aggiunto GreenPeace.
Il rapporto “Nuclear Scars: The Lasting legacies of Chernobyl and Fukushima” ossia “Cicatrici nucleari: la persistente eredità di Chernobyl e Fukushima“, visionato da Reuters prima della pubblicazione, afferma che “l’Ucraina non ha più fondi sufficienti a finanziare i programmi necessari per proteggere adeguatamente le persone… ciò significa che l’esposizione alle radiazioni di gente che vive ancora nelle zone contaminate probabilmente aumenterà”.
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Chernobyl, a trent’anni dal disastro, le persone che vivono vicino al sito della devastante esplosione di Chernobyl ancora mangiano cibo contaminato. Secondo i test scientifici condotti per Greenpeace, la contaminazione complessiva da isotopi chiave come il cesio-137 e lo stronzio-90 continua a persistere, soprattutto in posti come le foreste.
I residenti di queste aree colpite entrano ancora in contatto quotidiano con livelli pericolosamente alti di radiazione nel “cibo che mangiano, bevono e con il legno che usano per le costruzioni”. A causa della crisi economica in Russia, Ucraina e Bielorussia i test nelle zone contaminate dal disastro nucleare sono stati tagliati o ristretti, ha aggiunto GreenPeace.
Il rapporto “Nuclear Scars: The Lasting legacies of Chernobyl and Fukushima” ossia “Cicatrici nucleari: la persistente eredità di Chernobyl e Fukushima“, visionato da Reuters prima della pubblicazione, afferma che “l’Ucraina non ha più fondi sufficienti a finanziare i programmi necessari per proteggere adeguatamente le persone… ciò significa che l’esposizione alle radiazioni di gente che vive ancora nelle zone contaminate probabilmente aumenterà”.
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Chernobyl, a trent’anni dal disastro, le persone che vivono vicino al sito della devastante esplosione di Chernobyl ancora mangiano cibo contaminato. Secondo i test scientifici condotti per Greenpeace, la contaminazione complessiva da isotopi chiave come il cesio-137 e lo stronzio-90 continua a persistere, soprattutto in posti come le foreste.

I residenti di queste aree colpite entrano ancora in contatto quotidiano con livelli pericolosamente alti di radiazione nel “cibo che mangiano, bevono e con il legno che usano per le costruzioni”. A causa della crisi economica in Russia, Ucraina e Bielorussia i test nelle zone contaminate dal disastro nucleare sono stati tagliati o ristretti, ha aggiunto GreenPeace.

Il rapporto “Nuclear Scars: The Lasting legacies of Chernobyl and Fukushima” ossia “Cicatrici nucleari: la persistente eredità di Chernobyl e Fukushima“, visionato da Reuters prima della pubblicazione, afferma che “l’Ucraina non ha più fondi sufficienti a finanziare i programmi necessari per proteggere adeguatamente le persone… ciò significa che l’esposizione alle radiazioni di gente che vive ancora nelle zone contaminate probabilmente aumenterà”.


Data: 12.03.2016
Fonte: www.blitzquotidiano.it

Chernobyl, a trent’anni dal disastro, le persone che vivono vicino al sito della devastante esplosione di Chernobyl ancora mangiano cibo contaminato. Secondo i test scientifici condotti per Greenpeace, la contaminazione complessiva da isotopi chiave come il cesio-137 e lo stronzio-90 continua a persistere, soprattutto in posti come le foreste.
I residenti di queste aree colpite entrano ancora in contatto quotidiano con livelli pericolosamente alti di radiazione nel “cibo che mangiano, bevono e con il legno che usano per le costruzioni”. A causa della crisi economica in Russia, Ucraina e Bielorussia i test nelle zone contaminate dal disastro nucleare sono stati tagliati o ristretti, ha aggiunto GreenPeace.
Il rapporto “Nuclear Scars: The Lasting legacies of Chernobyl and Fukushima” ossia “Cicatrici nucleari: la persistente eredità di Chernobyl e Fukushima“, visionato da Reuters prima della pubblicazione, afferma che “l’Ucraina non ha più fondi sufficienti a finanziare i programmi necessari per proteggere adeguatamente le persone… ciò significa che l’esposizione alle radiazioni di gente che vive ancora nelle zone contaminate probabilmente aumenterà”.
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I residenti di queste aree colpite entrano ancora in contatto quotidiano con livelli pericolosamente alti di radiazione nel “cibo che mangiano, bevono e con il legno che usano per le costruzioni”. A causa della crisi economica in Russia, Ucraina e Bielorussia i test nelle zone contaminate dal disastro nucleare sono stati tagliati o ristretti, ha aggiunto GreenPeace.
Il rapporto “Nuclear Scars: The Lasting legacies of Chernobyl and Fukushima” ossia “Cicatrici nucleari: la persistente eredità di Chernobyl e Fukushima“, visionato da Reuters prima della pubblicazione, afferma che “l’Ucraina non ha più fondi sufficienti a finanziare i programmi necessari per proteggere adeguatamente le persone… ciò significa che l’esposizione alle radiazioni di gente che vive ancora nelle zone contaminate probabilmente aumenterà”.
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