Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

16/03/16

GREENPEACE: “LE CONSEGUENZE DI FUKUSHIMA CONTINUERANNO PER SECOLI”



Greenpeace: "Le conseguenze di Fukushima continueranno per secoli"

L'allarme degli ambientalisti: rilevate mutazioni e dna alterato nelle foreste vicine al luogo del disastro nucleare in Giappone di cinque anni fa.

L'associazione ambientalista sottolinea che da studi scientifici - indipendenti e condotti dcesia specialisti di Greenpeace - emergono le prime evidenze dei profondi impatti ambientali del disastro nucleare. Tra queste le elevate concentrazioni di radiazioni in nuove foglie e nel polline, l'apparente aumento di mutazioni nella crescita degli abeti con l'aumentare dei livelli di radiazione, e ancora mutazioni ereditarie in alcune popolazioni di farfalle e vermi con Dna danneggiato in zone altamente contaminate. Rilevata anche la contaminazione da cesio in pesci d'acqua dolce importanti dal punto vista commerciale. Greenpeace Giappone ha da poco lanciato anche un'indagine sulla contaminazione radioattiva delle acque dell'Oceano Pacifico lungo le coste in un raggio di 20 chilometri dalla centrale nucleare.


Data: 04.03.2016
Fonte: www.repubblica.it

 

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