Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

03/09/13

E QUESTO SAREBBE RISANAMENTO?



Mio figlio aspettava con impazienza il viaggio in sanatorio. Con gli amici non parlavano d’altro. «Là ci saranno le procedure sanitarie, il cinema, le discoteche. Riposeremo un po’ dalla scuola e ci divertiremo». I bambini della seconda classe subissavano i genitori di domande e desideri sulle compere necessarie. Gli adulti, al contrario, si preoccupavano. Son comunque bambini di 8 anni e per la maggior parte di loro si trattava del loro primo viaggio senza genitori.

Gli alunni e i loro genitori si affaccendavano animatamente nella piazza centrale di Novozybkov in attesa del pullman. Dati alla svelta gli ultimi baci e afferrati i pesantissimi bagagli, i bambini sono saliti sul pullman. Ancor prima di partire, nel pullman si sentiva già il frusciare dei pacchetti di patatine e cioccolato, il borbottare delle bottiglie d’acqua minerale che si aprivano… i bambini di seconda son diventati passeggeri. L’ultimo saluto con la mano: «Ciao, mamma. Ti telefono».

Il sanatorio “Zatiš’e” si trova a 10 minuti d’auto da Klincy. Molti genitori d’un tratto hanno deciso di percorrere anche loro la strada fino alla vicina cittadina per sincerarsi sul posto su come vengono alloggiati i bambini nel sanatorio. Il tempo era uggioso. Piovigginava fastidiosamente, il vento s’insinuava nel bavero. Però si respirava già meglio. L’aria. A “Zatish’e” l’aria è deliziosa. L’aroma dei pini, fresco, leggero e molto piacevole. Un sentiero tortuoso ci ha condotto al blocco degli alloggi. Data un’occhiata all’edificio incolore, ho pensato che evidentemente non era ancora stata ristrutturata la facciata. Non avevo proprio voglia di rovinare la prima impressione. Tuttavia l’assetto interno della hall del blocco mi ha turbato ancor più. E quando siamo arrivati alle camere, mi è proprio venuta a mancare la parola: sporche e sbrindellate, sopravvissute a fatica a decine e decine di ospiti. Le finestre non lucidate da tempo, le tende e i copriletto non lavati rendevano la camera oscura e inospitale. Le spalliere dei letti stavano su per miracolo, si muovevamo al più leggero tocco. I materassi fuori misura, con macchie sporchissime, coprivano appena le reti a molle dei letti. Anche la biancheria da letto non si distingueva certo per pulizia e freschezza. Da uno sguardo esteriore si vedeva bene che avevano subito infiniti lavaggi. L’armadio non veniva aperto da tempo, le ante scricchiolavano e sbattevano. Completava il quadro l’odore: un miscuglio di aria bruciacchiata e umidità.
Io ero sconcertata. Nonostante non mi aspettassi di certo delle camere ristrutturate a nuovo. Tuttavia speravo che almeno la pulizia fosse una regola imprescindibile per un sanatorio. Dopo essermi consultata con le altre mamme, abbiamo deciso che i bambini dovevano abituarsi anche a tali condizioni. Disfate le valige e rifatti i letti, abbiamo lasciato i nostri figli a risanarsi.

Un giorno, due, tre. Passa una settimana. I bambini raccontano che si mangia bene, che gli piace. A eccezione dell’acqua minerale, agli ospiti non è stato prescritto nient’altro. Alle bambine della classe di mio figlio è stata assegnata la meccanoterapia, in altre parole esercizi con gli attrezzi. Il turno dei maschi per questa stessa “procedura” inizia il 17 aprile, sebbene il periodo di risanamento sia iniziato il 6… E il 20 aprile ho appreso la lieta notizia che a mio figlio è stato prescritto anche il tè fitoterapico. Nella media, a parte le bevande, a ciascun bambino sono state assegnate solamente una o due procedure. Come spiegare questo? Che tutti i nostri bambini sono tanto robusti che non necessitano di risanamento? O che il costo della retta di risanamento include solo certi servizi? I genitori indignati sono venuti a Zatish’e a sbrogliare la situazione. E da non crederci – all’amministrazione del sanatorio ci hanno detto che era un turno con troppi bambini e che per questo i medici non fanno in tempo a stare dietro a tutti. «Se i vostri bambini fossero venuti il mese successivo, in maggio, avremmo avuto la metà degli ospiti e di conseguenza i servizi sarebbero stati di più». Ma vi sembra giusto? Sul sito web del sanatorio il prezzo di una retta di risanamento per bambini di 21 giorni è di 14.007 rubli (350 €). In questo si tiene forse conto del maggiore o minore afflusso di ospiti? E che influenza ha il numero degli ospiti sui servizi del sanatorio? È vero che noi genitori non paghiamo le rette. Ma vivendo nella zona di Cernobyl i nostri bambini hanno il diritto di andare gratuitamente a risanarsi. E dico a “risanarsi”. Oltre all’aria fresca e all’acqua minerale, dovrebbero contare su qualche altra procedura.

Data: 13.05.2013
Fonte: www.маяк32.рф
Traduzione: S.F.


Nota aggiuntiva

Nell’articolo non se ne parla, ma il sanatorio di Zatish’e – che ospita la maggior parte dei bambini delle province russe contaminate che vanno a fare risanamento – si trova in una zona contaminata della provincia di Klincy. È una cosa che noi sottolineiamo da tempo, ma è un aspetto che sembra non interessare quasi nessuno, a cominciare dalle amministrazioni locali.


Link al file PDF dell'articolo

Link all'articolo originale


2 commenti:

  1. ....... "forse.." è anche per questo, come per tanti altri motivi, che noi come molti altri, chi in un modo , chi nell'altro.., continuiamo con i progetti di accoglienza in Italia, "arbitrariamente" interrotti da Legambiente anni addietro...
    Tarcisio

    RispondiElimina
  2. 14.007 rubli (350 €). Non è esatto: 14.007 rubli non corrispondono affatto a 350 euro, ma bensì a euro 1.21

    RispondiElimina