Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

17/05/18

NELLE SPECIE MUTANTI DI CHERNOBYL LA SOLUZIONE DEI VIAGGI SPAZIALI

Nelle specie mutanti di Chernobyl la soluzione dei viaggi spaziali

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Per pemettere agli astronauti di sopportare le radiazioni cosmiche a cui saranno sottoposti nelle future esplorazioni gli scienziati studiano le specie che si sono adattate al disatro nucleare del 1986

Al cinema gli astronauti devono vedersela con molti pericoli, dalle esplosioni alla mancanza d'aria, fino alla perfidia dei computer senzienti. Ma quella che è per loro probabilmente la minaccia peggiore è invisibile: le radiazioni.
Il campo magnetico del nostro pianeta genera una sfera protettiva chiamata magnetosfera che difende la superficie terrestre dalla pericolosa radiazione cosmica. Gli esseri umani che si spingono al di là di questa sfera si espongono a rischiosi raggi cosmici e a tempeste solari che possono danneggiare le cellule e provocare modificazioni nel DNA.

Anche la protezione usata attualmente presso la Stazione Spaziale Internazionale, che è in orbita attorno alla Terra ad una distanza che la mantiene all'interno dello scudo garantito dalla magnetosfera, non sarebbe sufficiente a tutelare gli astronauti che si dovessero avventurare nello spazio profondo. Un viaggio verso Marte, ad esempio, esporrebbe i passeggeri a dosi di radiazioni comparabili a quelle che assumerebbero se si sottoponessero ad una tomografia computerizzata dell'intero corpo ogni 5 o 6 giorni, per l'intera durata del viaggio.

C'è un posto sulla Terra che potrebbe offrire la possibilità di studiare gli effetti di lungo termine dell'esposizione alle radiazioni e di individuare forse un modo migliore per proteggersi: Chernobyl.

"Il segreto di un eventuale successo dei viaggi interstellari verrà dall'osservare animali, piante e microbi che hanno dovuto affrontare questo tipo di radiazioni sulla Terra nel corso del loro passato evolutivo, sviluppando la capacità di tollerare o di evitare del tutto gli effetti di queste radiazioni", dice Timothy Mousseau, professore di scienze biologiche presso la University of South Carolina.

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Data: 05.05.2018
Fonte: www.nationalgeographic.it

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