VIAGGIO IN RUSSIA 18-26 APRILE 2018
Oltre a me, partecipano Franco Borghetti,
presidente dimissionario ma operativo del Circolo Legambiente “Il brutto
anatroccolo” di Verbania, e Lino Zaltron, presidente del Circolo Legambiente di
Castronno (Va)
18
aprile 2018 – Malpensa-Domodedovo-Mosca
Passaggio a
Mosca sotto la pioggia. Consueto percorso dall’aeroporto di Domodedovo alla
stazione del metro Paveleckaja e da lì alla Kievskaja, dove alla stazione
lasciamo le valige al deposito bagagli. Quasi non riconosciamo l’interno della
stazione, da sempre una delle più malmesse di Mosca, ampiamente ristrutturato,
o almeno abbellito, forse per i prossimi mondiali di calcio.
Alle 15.00,
nella zona della stazione Kurskaja, incontriamo l’associazione World4You, partner di Legambiente nel
circuito internazionale Alliance, che si occupa di volontariato giovanile e
campi internazionali. Uno degli scopi del viaggio è infatti quello di
allacciare contatti con altre associazioni per valutare la possibilità di
trovare altri campi di volontariato in Russia dove mandare a fare pratica gli
studenti di russo delle università italiane, ampliando in tal modo l’esperienza
positiva di Novokemp, il campo-sanatorio per bambini di Radimici nella regione
di Brjansk.
Anna e Dar’ja ci
illustrano l’attività della loro associazione, che consiste soprattutto
nell’inviare i volontari russi (circa 500 all’anno) nei campi internazionali in
giro per il mondo e di organizzare, tramite alcuni partner locali, dei campi di
volontariato internazionali in alcune regioni della Russia.
Sono interessate
a collaborare con noi e valutiamo insieme la possibilità di creare nei prossimi
anni uno o più campi adatti agli studenti di russo (cioè dove si parli solo
russo e dove i volontari abbiano la possibilità di immergersi nella vita e
nella cultura russa, possibilmente in provincia, in alternativa ai consueti
corsi di lingua a Mosca o San Pietroburgo).
Oltre ai campi
di volontariato, World4You partecipa a un progetto molto interessante
sull’integrazione dei bambini delle famiglie immigrate a Mosca, organizzando
scuole, corsi, visite guidate della città ed eventi ricreativi e culturali.
Spesso i figli dei migranti (per lavoro o profughi, per di più da Uzbekistan,
Tagikistan, Cecenia, Siria e alcuni paesi africani) sono infatti abbandonati a
se stessi, senza programmi statali di supporto e integrazione. Il progetto si
chiama “Takie zhe deti” (Bambini
come gli altri) e al suo interno prevede anche uno scambio
internazionale di volontariato. Sarebbe interessante collaborarci in
qualche modo.
Ancora pioggia,
metro, e alla stazione Lubjanka incontriamo Gabriele, uno dei ragazzi che erano stati a Novokemp negli anni
scorsi e che ora vive, studia e lavora a Mosca. Tanto per entrare
nell’atmosfera del paese, ci porta alla birreria-museo “Razvedka” (Servizi
segreti), costellata di oggetti e documenti d’epoca e foto di Stalin, Berija e
altri sgherri del Kgb. La birra comunque è ottima.
Alle 20.22 partiamo
per la regione di Brjansk sul treno Mosca-Klimovo, puntuale come sempre.
19
aprile 2018 – Novozybkov
Alle 07.00 ci
viene a prendere in stazione Marija con la sua Matiz rossa. Pigiati come
sardine, in quattro più bagagli, arriviamo all’albergo Green Park, dove
alloggeremo per tre notti. Fin troppo nuovo e confortevole per gli standard con
cui eravamo abituati a Novozybkov, tutto pulito, personale gentile.
Triste premessa:
dal 2017, a causa dell’introduzione della “zona
militare di confine” in buona parte del territorio russo confinante con
Ucraina e Bielorussia, i cittadini stranieri (e anche i cittadini russi di
altre regioni) non possono più entrare liberamente nella maggior parte dei
villaggi delle province di Novozybkov e Zlynka. La zona di confine è in pratica
presidiata dall’FSB e per accedervi bisogna richiedere mesi prima un
lasciapassare al comando regionale dell’FSB, indicando dati personali, mezzo di
trasporto, percorso ecc. Quindi per la prima volta non possiamo andare nei villaggi
rurali, come Dobrodeevka, Vereschaki, Chaleevici, con i quali abbiamo rapporti
di collaborazione e amicizia da ormai 15 anni. Il problema è più per loro però:
già contaminati dalle radiazioni di Cernobyl e mezzo abbandonati ora saranno
ancora più isolati a causa della zona di confine... tra l’altro, zona di
confine militare tra Russia e Bielorussia (che in teoria sono uno “stato unito”),
lascia un po’ perplessi...
Dalle 10.30 del
mattino a sera siamo alla sede di Radimici
a Novozybkov. La giornata è infatti totalmente dedicata ai nostri partner. Tra
un tè e una visita ai vari locali della sede, con Andrej, Anton, Pavel e
Ekaterina facciamo il punto sui nostri programmi in comune.
Ci raccontano
del nuovo “bando presidenziale” che hanno vinto quest’anno e con il quale
stanno in parte continuando il progetto “Ecologia e Radioprotezione” iniziato
nel 2017 con la nostra associazione. Il progetto quest’anno si chiama “Autobus
famigliare”, a carattere ecologico-sociale, e prevede una serie di interventi
nelle scuole di villaggio delle province contaminate e il coinvolgimento di un
ampio gruppo di volontari. Il progetto è già attivo, varie uscite sono già
state effettuate. Siamo comunque contenti del fatto che si sia riusciti a
trovare dei finanziamenti anche in Russia, del fatto che ci hanno confermato
che l’esperienza dello scorso hanno è stata molto preziosa per la loro formazione
e per il rilancio degli interventi nei villaggi rurali, e soprattutto del fatto
che ora alcune scuole invitano autonomamente i volontari di Radimici a
presentare il programma “Ecologia e Radioprotezione” e la mostra sulle energie
alternative.
Nel pomeriggio
incontriamo Ksenija e Michail, due dei tre volontari che la prossima estate
verranno in Italia nei campi internazionali di Legambiente. Il terzo, Maksim,
che in estate fa il DJ a Novokemp, ora vive a San Pietroburgo. In particolare
Ksenija, nonostante la sua giovane età, è una ragazza molto attiva, che da
quest’anno lavora a Radimici come responsabile del Club giovanile, una delle principali
attività dell’organizzazione. Partecipiamo a un evento di conoscenza con i
giovani volontari di Radimici, soprattutto con quelli che si occupano di
ecologia, organizzato da Ksenija. Presenti una ventina di ragazzi, piuttosto
motivati.
Con i
responsabili di Radimici parliamo ovviamente anche dei bandi della Chiesa
Valdese, di come siano una grande opportunità per portare avanti le nostre
collaborazioni e di come bisogna cercare di non sovrapporli per tematica a
eventuali bandi russi.
Parlando del
nostro progetto di allargare l’offerta dei campi di volontariato per gli
studenti italiani di russo, Pavel, il presidente onorario di Radimici,
s’impegna ad aiutarci a trovare dei contatti utili (lui ora lavora a Mosca con
un ruolo importante nell’ambito del settore non profit) e in concreto ci
propone un possibile campo in una sorta di casa-famiglia nella regione di
Kaluga, gestita da persone più che fidate.
Nel primo
pomeriggio facciamo un salto alla Scuola d’arte per bambini di Novozybkov per
incontrare Andrej, direttore della scuola e nostro amico di lunga data.
Parliamo di un progetto di scambio artistico-ecologico tra scolari russi e
italiani su cui stiamo lavorando per presentare una richiesta di
finanziamento. Ci piacerebbe infatti
riprendere la collaborazione con la Scuola d’arte, dopo alcuni anni in cui per
mancanza di fondi ci siamo limitati all’invio di alcuni disegni delle scuole
italiane al concorso internazionale “Io disegno il mio mondo e ve lo regalo”.
La sera siamo
invitati a un banchetto nella sede di Radimici insieme a tutti i collaboratori
dell’organizzazione. Come sempre, i cibi preparati da loro sono molto buoni.
20
aprile 2018 – Novozybkov – Novokemp
Al mattino siamo
stati invitati a visitare, presso il college pedagogico, il club
sportivo-militare “Patriot”. Ci
andiamo, bisogna vedere tutto per comprendere la cultura russa. “Patriot” è un
club che si occupa di addestramento sportivo-militare e di sostegno ad
adolescenti in difficoltà, opera da 40 anni all’interno del college e vi
partecipano, chi vuole, ragazzi e ragazze dai 13 anni in su. Da molti anni
collaborano anche con Radimici nei progetti di sostegno sociale alla
popolazione e con un accampamento di tende durante uno dei turni estivi a
Novokemp.
Un’istituzione
così sarebbe probabilmente impossibile in Italia, all’interno di una scuola e
di un’associazione di volontariato internazionalista, in Russia è invece una
cosa normale, dato che la componente militare è storicamente inserita in modo
assai maggiore nella cultura e nella vita del paese. È del tutto assente una contrapposizione
civile-militare, come avviene spesso da noi.
Sergej, il
responsabile del club ci racconta come nel 1986 fu il primo a rilevare la radioattività
di Cernobyl a Novozybkov, durante un’esercitazione all’aperto con gli scolari
con gli apparecchi di rilevazione.
A pranzo siamo
invitati a casa di Ekaterina, dove mangiamo un borsch epocale.
Nel pomeriggio
andiamo con Andrej a Novokemp, a circa 150 km da Novozybkov. Là visitiamo
ancora una volta il campo (Lino non l’aveva ancora visto), ora in allestimento
per la stagione estiva.
Intanto parliamo
con Sasha, l’attuale responsabile che in parte vive tutto l’anno a Novokemp, dei
nostri progetti per il 2018, mettendoci d’accordo su vari dettagli operativi.
Nel terzo turno
(dal 20 luglio al 10 agosto) manderemo a Novokemp 47 bambini dei villaggi contaminati
di Dobrodeevka, Vyshkov, Vereschaki e Belyj Kolodec tramite il finanziamento
dell’OttoPerMille della Chiesa Valdese.
Inoltre in
estate andranno a Novokemp come volontari 11 studenti di russo (4 al secondo
turno e 7 al terzo turno) delle Università di Milano (soprattutto Mediazione
culturale, ma anche Lingue e Letterature e Iulm) e Bologna.
Sasha ci porta a
Ljaliči, una località nei dintorni, a visitare (ancora una volta!) la tenuta
del conte Zavadovskij e la chiesa di Ekaterina, entrambi costruiti alla fine
del Settecento su progetto di Giacomo Quarenghi.
Lungo la strada
si vedono sterminati allevamenti di tori. Sasha ci spiega che una grossa
corporation russa (che fa capo all’ex presidente Medvedev e sua moglie) sta
facendo incetta di terre nella regione di Brjansk (comprese le zone
contaminate) e in altre regioni per avviare allevamenti di bovini per farne
carne di alta qualità per i mercati d’élite. A quanto pare, sia i tori che i
mezzi e gli istruttori vengono dagli Stati Uniti, tanto che ora si possono
vedere autentici cowboy nelle campagne di Brjansk. Da una parte l’élite russa
porta avanti un’aspra propaganda contro gli Stati Uniti, dall’altra vi fa affari
e importa cowboy...
La sera facciamo
la banja (sauna russa in una casetta di legno), seguita da un banchetto con i responsabili
di Novokemp. Compare un ottimo samogon. Dopodiché, sul tardi, torniamo a Novozybkov.
21
aprile 2018 – Novozybkov
Alle 10.30
andiamo alla stazione degli autobus a prendere Ivan, il nostro amico e
referente di Dobrodeevka, che, dato che noi non possiamo andare nel villaggio,
è venuto a Novozybkov per incontrarci. Con lui e Marija facciamo un giro al
mercato della cittadina, sempre più vuoto perché molti chioschi sono stati
spostati all’interno di alcuni edifici adibiti a una sorta di “centri
commerciali”. Ivan ci racconta un po’ del villaggio, di come sia ogni anno più
difficile tenere aperta la scuola, anche perché vi sono rimasti solamente 8
bambini. Pranzo leggero da “Chicken Pizza”, in attesa dell’evento.
L’evento è un
matrimonio russo, a cui siamo stati invitati. Per caso o per coincidenza.
Avevamo pianificato per il 21 aprile di incontrarci con alcuni amici di
Dobrodeevka, ma poi è venuto fuori che proprio quel giorno si sarebbe sposato a
Novozybkov Sergej, il figlio della nostra amica fisarmonicista Elena. Saputolo,
ci hanno invitato. Così dalle 16.00 all’una di notte siamo stati al ristorante
Berëzka di Novozybkov a celebrare l’evento insieme a una novantina di invitati
russi, parenti e amici degli sposi, tra canti, balli, giochi e spettacolini
vari (Elena fa come seconda professione l’animatrice di matrimoni...). In
realtà, nonostante i numerosi avvertimenti sui famigerati matrimoni russi
(“Uhh, non uscirete vivi da un matrimonio russo”, “State attenti che non vi
portino al villaggio ubriachi” “Non sapete quanto si beve ai matrimoni russi”)
e le nostre precedenti avventure alcolico-carnevalesche a Dobrodeevka, tutto si
è svolto in maniera civile e senza eccessi (tranne qualcuno un po’ ciondolante).
Non sappiamo però come sono continuati i festeggiamenti il giorno dopo al villaggio.
22
aprile 2018 – Klincy – Tulukovščina
Al mattino
Andrej ci accompagna a Klincy, al ginnasio n. 1, dove mancavamo da alcuni anni
e con il quale nel 2018 abbiamo ripreso i rapporti per realizzare due progetti
finanziati dall’OttoPerMille della chiesa Valdese: “Ecologia e Radioprotezione”
e “Campo Ambiente e Integrazione”. I volontari del club ecologico “Sozvezdie”
ci accolgono con il rito slavo del pane e del sale. Davanti a una tazza di tè,
conosciamo Alina, la nuova giovane preside, e Irina, la collaboratrice per il
progetto ecologico. C’è ovviamente Elena, onnipresente, la responsabile del
club.
Alle 12.00
partecipiamo all’iniziativa ambientale “Ecologia. Sicurezza. Vita”, organizzata
dal club “Sozvezdie” per la Giornata della Terra, come evento aggiuntivo del
progetto “Ecologia e Radioprotezione”. L’iniziativa, alla quale partecipano una
cinquantina di scolari volontari, dà il via a un progetto di ripristino e
rivalorizzazione di un piccolo parco cittadino semiabbandonato. Il progetto
sarà supportato da alcuni imprenditori di Klincy. Sono presenti anche dei
giornalisti e una televisione locale. Dopo una pulizia del parco e un breve
spettacolo “ecologico”, i volontari piantano simbolicamente alcuni alberelli.
Inoltre vengono regalate delle pianticelle ai passanti da ripiantare nei loro
giardini.
Di pomeriggio ci
trasferiamo, insieme agli insegnanti, a una ventina di ragazzi e ad alcuni dei
loro genitori in una nuova località turistica chiamata Tulukovščina, a una
ventina di km da Klincy, costituita da casette, boschi, laghetti e attrezzata
per attività ricreative e sportive. La casetta dove veniamo alloggiati è dotata
anche di sauna.
Passiamo il
pomeriggio a conoscerci e a giocare con i giovani volontari, dieci dei quali
verranno a settembre in Italia per lo stage ecologico del progetto “Campo
Ambiente e Integrazione”. Verso sera, andati via i ragazzi, inizia un lungo
banchetto con insegnanti e genitori, che hanno preparato ogni ben di dio.
L’atmosfera
s’infervora con la comparsa del nostro amico Jurij, imprenditore di componenti
di canne da pesca, suonatore di chitarra, sempre pieno di energia e inventiva.
Questa volta ci propone una “degustazija” di vari samogon (vodka fatta in casa)
aromatizzati con diversi tipi di erbe: divide i presenti in assaggiatori,
mescitori e giuria, e inizia la cerimonia della degustazione con voti, preferenze
ecc. Poi la situazione sfugge un po’ di mano e Lino viene nominato zar, per
essere quasi subito detronizzato per avere detto qualcosa di inopportuno, o
avere fatto finta di bere, finché, dopo varie nomine traballanti, viene infine
incoronato la zar Jurij Primo il Taciturno (trattasi in questo caso di Jurij il
fotografo) il quale, commosso, continua a indire brindisi ed emettere
decreti... insomma, poi la serata finisce al bowling di Klincy, anche se la
degustazione continua per strada.
23
aprile 2018 – Klincy
Al mattino ci
viene a recuperare Svetlana, la madre di una delle volontarie, con la sua Lada
e ci riporta a Klincy al ginnasio n. 1, dove trascorriamo la maggior parte
della giornata prendendo parte a diverse iniziative.
Visitiamo il
locale del Museo di Cernobyl, allestito negli ultimi anni dal club “Sozvezdie”.
Ci sono diversi pannelli esplicativi con immagini e testi sull’incidente e le
sue conseguenze, sui liquidatori di Cernobyl e sulle iniziative del club e dei
suoi volontari. Ci fa piacere che nei pannelli siamo presenti sia noi, con le
nostre vecchie collaborazioni, che i nostri partner di Radimici (con cui spesso
“Sozvezdie” collabora).
Alle 11.00 nel
locale del museo ha inizio l’evento “Cernobyl, Cernobyl, dolore universale...”
dedicato ai liquidatori di Cernobyl di Klincy, in occasione del 32°
anniversario della catastrofe. I ragazzi del club fanno vedere delle immagini,
le commentano, danno dei dati, cantano delle canzoni su Cernobyl; infine, dopo
un nostro breve saluto come delegazione ospite, sono gli stessi liquidatori a
fare i loro discorsi, in parte malinconici, in parte accalorati, in difesa dei
loro diritti spesso negati (assistenza sanitaria, abitazioni ecc.).
Nel corso
dell’evento viene citato un discorso di una certa Paola Bon; all’inizio non ci
crediamo ma poi capiamo che si tratta davvero della nostra volontaria Paola
Boni, della quale, togliendole una vocale, hanno riportato un intervento che
aveva fatto durante una precedente iniziativa alla biblioteca di Klincy nel
2011... Insomma, quasi una celebrità in Russia...
Segue un tè
assieme alla direttrice e ai liquidatori di Cernobyl, una decina in tutto, con
le loro divise piene di medaglie. Purtroppo hanno tutti gravi problemi di
salute a causa delle radiazioni prese allora a Cernobyl e ogni anno ne viene a
mancare qualcuno.
Congedatoci dai
liquidatori, ci spostiamo in un’altra aula, dove si sta svolgendo il secondo
dei cinque incontri previsti con gli scolari della scuola del villaggio di Belyj
Kolodec per il progetto “Ecologia e Radioprotezione”. Per l’occasione i 16
bambini (tutti quelli della piccola scuola) hanno partecipato anche all’evento
con i liquidatori di Cernobyl e all’incontro con la nostra delegazione. Finalmente
riusciamo a incontrare dei bambini di villaggio, i beneficiari finali dei
nostri progetti, cosa che è sicuramente mancata in questo viaggio. Alla lezione
sull’ecologia segue uno spettacolo musicale dei ragazzi di Sozvezdie in sala
teatro.
In generale
siamo molto contenti che in questi sei anni in cui abbiamo interrotto la
collaborazione il club Sozvezdie si sia ulteriormente allargato (ora conta una
sessantina di volontari che operano in diversi settori: ecologico, sociale e
altri) e che abbia autonomamente sviluppato l’attività ecologico-ambientale, a
cui avevamo dato l’imput.
Riflettendoci, da
un lato è vero che in Italia è sicuramente più sviluppata la società civile e
il mondo del volontariato è più variegato, dall’altro da noi forse è
impensabile che all’interno di una scuola o di un liceo, come succede a Klincy,
si formi un club di volontariato, grazie agli sforzi di una o due insegnanti,
che da più di dieci anni organizza costantemente iniziative sociali ed
ecologiche al di fuori dell’orario scolastico, coinvolgendo decine e decine di
alunni.
Dopo una cena in
un ristorante piuttosto elegante di Klincy, veniamo caricati sul treno notturno
per Mosca.
24
aprile 2018 – Mosca – Nižnyj Novgorod
Arrivati a Mosca
alle 06.00 alla stazione Kievskij, cambiamo stazione, lasciamo i bagagli alla
stazione Kurskij (Mosca ha una decina di stazioni ferroviarie, a seconda delle
direzioni) e abbiamo il tempo di fare un giro mattutino per il centro di Mosca.
Si va ovviamente sulla piazza Rossa, semideserta alle 07.00, solo qualche
turista giapponese. Sulla piazza stanno già allestendo le tribune per le celebrazioni
del Giorno della Vittoria del 9 maggio. Facciamo anche un giro nella piazza del
Maneggio, dove c’è una mostra installazione dedicata ai prossimi mondiali di
calcio in Russia, evento peraltro pubblicizzato abbastanza sobriamente nelle
città russe.
Alle 9.25
saliamo sulla “Lastočka” (Rondinella), il treno veloce che collega Mosca con
Nižnij Novgorod, in epoca sovietica Gor’kij, l’antica città commerciale sul
Volga. Dopo quattro ore arriviamo a destinazione. Prendiamo il metro (molto più
dismesso di quello di Mosca) che attraversa il ponte sul fiume e giungiamo in
centro città.
Sistematici in
hotel, facciamo un giro in centro città, tra la via Pokrovskaja e il territorio
del Cremlino. Verso sera, andiamo a vedere un concerto di viole al teatro della
filarmonica all’interno del Cremlino. Il livello musicale è molto alto, come
spesso accade in Russia.
25
aprile 2018 – Nižnyj Novgorod
Al mattino, dopo
una visita in libreria, proseguiamo l’esplorazione di Nižnij Novgorod, città
nuova per noi, dirigendoci nella parte che dà sul Volga: via Roždestvenskaja,
la stazione fluviale, il lungovolga fino alla grande scalinata che ci riporta
nella parte alta, alle porte del Cremlino.
Alle 15.00
abbiamo appuntamento con l’organizzazione Sfera, altro partner di Legambiente
nel circuito Alliance. Come l’associazione di Mosca, anche loro si occupano
principalmente di inviare i volontari russi nei campi internazionali all’estero
e di organizzare alcuni campi in Russia. Ci accoglie Irina, una delle
responsabili (anche perché in realtà la persona che si occupa più dei campi in
Russia è al momento all’estero per uno stage), e ci illustra in inglese le loro
attività. Noi raccontiamo della nostra idea dei campi in Russia per studenti
italiani. La cosa sembra interessante anche per loro. Rimaniamo di tenerci in
contatto per sviluppare una collaborazione. Sfera ogni anno accoglie anche alcuni
volontari stranieri per periodi a lungo termine tramite i programmi SVE ed
Erasmus Plus, tra cui diversi ragazzi italiani. Incontriamo infatti Sara, una ragazza
della provincia di Brescia, che ci racconta la sua esperienza a Nižnij Novgorod.
Dopo una visita
a una mostra d’arte contemporanea nella torre del Cremlino, concludiamo la
nostra permanenza a Nižnij Novgorod in un ottimo un ristorante georgiano: chinkali, penovali, pchali, saperavi, čurčchela.
Alle 23.30
ripartiamo in treno per Mosca, nel solito vagone “plackart”, con le cuccette
aperte.
26 aprile 2018 – Mosca – Malpensa
Sui treni russi
si dorme anche bene, ma poco, arriviamo alle 6.20. Stavolta alla stazione Jaroslavskij.
Trasferimento in metro alla Paveleckij, colazione in un chiosco di prodotti
bielorussi, poi aeroexpress, lunga attesa in aeroporto, volo AirItaly (con il
peggior panino della storia dell’aviazione civile) e ritorno a casa.
Stefano
Fronteddu
(coordinatore
del Progetto Cernobyl per Legambiente Circolo Il brutto anatroccolo)
Nessun commento:
Posta un commento