Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

03/05/18

VIAGGIO IN RUSSIA - APRILE 2018


VIAGGIO IN RUSSIA 18-26 APRILE 2018

Oltre a me, partecipano Franco Borghetti, presidente dimissionario ma operativo del Circolo Legambiente “Il brutto anatroccolo” di Verbania, e Lino Zaltron, presidente del Circolo Legambiente di Castronno (Va)


18 aprile 2018 – Malpensa-Domodedovo-Mosca

Passaggio a Mosca sotto la pioggia. Consueto percorso dall’aeroporto di Domodedovo alla stazione del metro Paveleckaja e da lì alla Kievskaja, dove alla stazione lasciamo le valige al deposito bagagli. Quasi non riconosciamo l’interno della stazione, da sempre una delle più malmesse di Mosca, ampiamente ristrutturato, o almeno abbellito, forse per i prossimi mondiali di calcio.

Alle 15.00, nella zona della stazione Kurskaja, incontriamo l’associazione World4You, partner di Legambiente nel circuito internazionale Alliance, che si occupa di volontariato giovanile e campi internazionali. Uno degli scopi del viaggio è infatti quello di allacciare contatti con altre associazioni per valutare la possibilità di trovare altri campi di volontariato in Russia dove mandare a fare pratica gli studenti di russo delle università italiane, ampliando in tal modo l’esperienza positiva di Novokemp, il campo-sanatorio per bambini di Radimici nella regione di Brjansk.
Anna e Dar’ja ci illustrano l’attività della loro associazione, che consiste soprattutto nell’inviare i volontari russi (circa 500 all’anno) nei campi internazionali in giro per il mondo e di organizzare, tramite alcuni partner locali, dei campi di volontariato internazionali in alcune regioni della Russia.
Sono interessate a collaborare con noi e valutiamo insieme la possibilità di creare nei prossimi anni uno o più campi adatti agli studenti di russo (cioè dove si parli solo russo e dove i volontari abbiano la possibilità di immergersi nella vita e nella cultura russa, possibilmente in provincia, in alternativa ai consueti corsi di lingua a Mosca o San Pietroburgo).
Oltre ai campi di volontariato, World4You partecipa a un progetto molto interessante sull’integrazione dei bambini delle famiglie immigrate a Mosca, organizzando scuole, corsi, visite guidate della città ed eventi ricreativi e culturali. Spesso i figli dei migranti (per lavoro o profughi, per di più da Uzbekistan, Tagikistan, Cecenia, Siria e alcuni paesi africani) sono infatti abbandonati a se stessi, senza programmi statali di supporto e integrazione. Il progetto si chiama “Takie zhe deti” (Bambini come gli altri) e al suo interno prevede anche uno scambio internazionale di volontariato. Sarebbe interessante collaborarci in qualche modo.

Ancora pioggia, metro, e alla stazione Lubjanka incontriamo Gabriele, uno dei ragazzi che erano stati a Novokemp negli anni scorsi e che ora vive, studia e lavora a Mosca. Tanto per entrare nell’atmosfera del paese, ci porta alla birreria-museo “Razvedka” (Servizi segreti), costellata di oggetti e documenti d’epoca e foto di Stalin, Berija e altri sgherri del Kgb. La birra comunque è ottima.   

Alle 20.22 partiamo per la regione di Brjansk sul treno Mosca-Klimovo, puntuale come sempre.


19 aprile 2018 – Novozybkov

Alle 07.00 ci viene a prendere in stazione Marija con la sua Matiz rossa. Pigiati come sardine, in quattro più bagagli, arriviamo all’albergo Green Park, dove alloggeremo per tre notti. Fin troppo nuovo e confortevole per gli standard con cui eravamo abituati a Novozybkov, tutto pulito, personale gentile.

Triste premessa: dal 2017, a causa dell’introduzione della “zona militare di confine” in buona parte del territorio russo confinante con Ucraina e Bielorussia, i cittadini stranieri (e anche i cittadini russi di altre regioni) non possono più entrare liberamente nella maggior parte dei villaggi delle province di Novozybkov e Zlynka. La zona di confine è in pratica presidiata dall’FSB e per accedervi bisogna richiedere mesi prima un lasciapassare al comando regionale dell’FSB, indicando dati personali, mezzo di trasporto, percorso ecc. Quindi per la prima volta non possiamo andare nei villaggi rurali, come Dobrodeevka, Vereschaki, Chaleevici, con i quali abbiamo rapporti di collaborazione e amicizia da ormai 15 anni. Il problema è più per loro però: già contaminati dalle radiazioni di Cernobyl e mezzo abbandonati ora saranno ancora più isolati a causa della zona di confine... tra l’altro, zona di confine militare tra Russia e Bielorussia (che in teoria sono uno “stato unito”), lascia un po’ perplessi...

Dalle 10.30 del mattino a sera siamo alla sede di Radimici a Novozybkov. La giornata è infatti totalmente dedicata ai nostri partner. Tra un tè e una visita ai vari locali della sede, con Andrej, Anton, Pavel e Ekaterina facciamo il punto sui nostri programmi in comune.
Ci raccontano del nuovo “bando presidenziale” che hanno vinto quest’anno e con il quale stanno in parte continuando il progetto “Ecologia e Radioprotezione” iniziato nel 2017 con la nostra associazione. Il progetto quest’anno si chiama “Autobus famigliare”, a carattere ecologico-sociale, e prevede una serie di interventi nelle scuole di villaggio delle province contaminate e il coinvolgimento di un ampio gruppo di volontari. Il progetto è già attivo, varie uscite sono già state effettuate. Siamo comunque contenti del fatto che si sia riusciti a trovare dei finanziamenti anche in Russia, del fatto che ci hanno confermato che l’esperienza dello scorso hanno è stata molto preziosa per la loro formazione e per il rilancio degli interventi nei villaggi rurali, e soprattutto del fatto che ora alcune scuole invitano autonomamente i volontari di Radimici a presentare il programma “Ecologia e Radioprotezione” e la mostra sulle energie alternative.
Nel pomeriggio incontriamo Ksenija e Michail, due dei tre volontari che la prossima estate verranno in Italia nei campi internazionali di Legambiente. Il terzo, Maksim, che in estate fa il DJ a Novokemp, ora vive a San Pietroburgo. In particolare Ksenija, nonostante la sua giovane età, è una ragazza molto attiva, che da quest’anno lavora a Radimici come responsabile del Club giovanile, una delle principali attività dell’organizzazione. Partecipiamo a un evento di conoscenza con i giovani volontari di Radimici, soprattutto con quelli che si occupano di ecologia, organizzato da Ksenija. Presenti una ventina di ragazzi, piuttosto motivati.

Con i responsabili di Radimici parliamo ovviamente anche dei bandi della Chiesa Valdese, di come siano una grande opportunità per portare avanti le nostre collaborazioni e di come bisogna cercare di non sovrapporli per tematica a eventuali bandi russi.

Parlando del nostro progetto di allargare l’offerta dei campi di volontariato per gli studenti italiani di russo, Pavel, il presidente onorario di Radimici, s’impegna ad aiutarci a trovare dei contatti utili (lui ora lavora a Mosca con un ruolo importante nell’ambito del settore non profit) e in concreto ci propone un possibile campo in una sorta di casa-famiglia nella regione di Kaluga, gestita da persone più che fidate.

Nel primo pomeriggio facciamo un salto alla Scuola d’arte per bambini di Novozybkov per incontrare Andrej, direttore della scuola e nostro amico di lunga data. Parliamo di un progetto di scambio artistico-ecologico tra scolari russi e italiani su cui stiamo lavorando per presentare una richiesta di finanziamento.  Ci piacerebbe infatti riprendere la collaborazione con la Scuola d’arte, dopo alcuni anni in cui per mancanza di fondi ci siamo limitati all’invio di alcuni disegni delle scuole italiane al concorso internazionale “Io disegno il mio mondo e ve lo regalo”.

La sera siamo invitati a un banchetto nella sede di Radimici insieme a tutti i collaboratori dell’organizzazione. Come sempre, i cibi preparati da loro sono molto buoni.


20 aprile 2018 – Novozybkov – Novokemp

Al mattino siamo stati invitati a visitare, presso il college pedagogico, il club sportivo-militare “Patriot”. Ci andiamo, bisogna vedere tutto per comprendere la cultura russa. “Patriot” è un club che si occupa di addestramento sportivo-militare e di sostegno ad adolescenti in difficoltà, opera da 40 anni all’interno del college e vi partecipano, chi vuole, ragazzi e ragazze dai 13 anni in su. Da molti anni collaborano anche con Radimici nei progetti di sostegno sociale alla popolazione e con un accampamento di tende durante uno dei turni estivi a Novokemp.
Un’istituzione così sarebbe probabilmente impossibile in Italia, all’interno di una scuola e di un’associazione di volontariato internazionalista, in Russia è invece una cosa normale, dato che la componente militare è storicamente inserita in modo assai maggiore nella cultura e nella vita del paese. È del tutto assente una contrapposizione civile-militare, come avviene spesso da noi.
Sergej, il responsabile del club ci racconta come nel 1986 fu il primo a rilevare la radioattività di Cernobyl a Novozybkov, durante un’esercitazione all’aperto con gli scolari con gli apparecchi di rilevazione.

A pranzo siamo invitati a casa di Ekaterina, dove mangiamo un borsch epocale.

Nel pomeriggio andiamo con Andrej a Novokemp, a circa 150 km da Novozybkov. Là visitiamo ancora una volta il campo (Lino non l’aveva ancora visto), ora in allestimento per la stagione estiva.
Intanto parliamo con Sasha, l’attuale responsabile che in parte vive tutto l’anno a Novokemp, dei nostri progetti per il 2018, mettendoci d’accordo su vari dettagli operativi.
Nel terzo turno (dal 20 luglio al 10 agosto) manderemo a Novokemp 47 bambini dei villaggi contaminati di Dobrodeevka, Vyshkov, Vereschaki e Belyj Kolodec tramite il finanziamento dell’OttoPerMille della Chiesa Valdese.
Inoltre in estate andranno a Novokemp come volontari 11 studenti di russo (4 al secondo turno e 7 al terzo turno) delle Università di Milano (soprattutto Mediazione culturale, ma anche Lingue e Letterature e Iulm) e Bologna.

Sasha ci porta a Ljaliči, una località nei dintorni, a visitare (ancora una volta!) la tenuta del conte Zavadovskij e la chiesa di Ekaterina, entrambi costruiti alla fine del Settecento su progetto di Giacomo Quarenghi.
Lungo la strada si vedono sterminati allevamenti di tori. Sasha ci spiega che una grossa corporation russa (che fa capo all’ex presidente Medvedev e sua moglie) sta facendo incetta di terre nella regione di Brjansk (comprese le zone contaminate) e in altre regioni per avviare allevamenti di bovini per farne carne di alta qualità per i mercati d’élite. A quanto pare, sia i tori che i mezzi e gli istruttori vengono dagli Stati Uniti, tanto che ora si possono vedere autentici cowboy nelle campagne di Brjansk. Da una parte l’élite russa porta avanti un’aspra propaganda contro gli Stati Uniti, dall’altra vi fa affari e importa cowboy...

La sera facciamo la banja (sauna russa in una casetta di legno), seguita da un banchetto con i responsabili di Novokemp. Compare un ottimo samogon. Dopodiché, sul tardi, torniamo a Novozybkov.

21 aprile 2018 – Novozybkov

Alle 10.30 andiamo alla stazione degli autobus a prendere Ivan, il nostro amico e referente di Dobrodeevka, che, dato che noi non possiamo andare nel villaggio, è venuto a Novozybkov per incontrarci. Con lui e Marija facciamo un giro al mercato della cittadina, sempre più vuoto perché molti chioschi sono stati spostati all’interno di alcuni edifici adibiti a una sorta di “centri commerciali”. Ivan ci racconta un po’ del villaggio, di come sia ogni anno più difficile tenere aperta la scuola, anche perché vi sono rimasti solamente 8 bambini. Pranzo leggero da “Chicken Pizza”, in attesa dell’evento.

L’evento è un matrimonio russo, a cui siamo stati invitati. Per caso o per coincidenza. Avevamo pianificato per il 21 aprile di incontrarci con alcuni amici di Dobrodeevka, ma poi è venuto fuori che proprio quel giorno si sarebbe sposato a Novozybkov Sergej, il figlio della nostra amica fisarmonicista Elena. Saputolo, ci hanno invitato. Così dalle 16.00 all’una di notte siamo stati al ristorante Berëzka di Novozybkov a celebrare l’evento insieme a una novantina di invitati russi, parenti e amici degli sposi, tra canti, balli, giochi e spettacolini vari (Elena fa come seconda professione l’animatrice di matrimoni...). In realtà, nonostante i numerosi avvertimenti sui famigerati matrimoni russi (“Uhh, non uscirete vivi da un matrimonio russo”, “State attenti che non vi portino al villaggio ubriachi” “Non sapete quanto si beve ai matrimoni russi”) e le nostre precedenti avventure alcolico-carnevalesche a Dobrodeevka, tutto si è svolto in maniera civile e senza eccessi (tranne qualcuno un po’ ciondolante). Non sappiamo però come sono continuati i festeggiamenti il giorno dopo al villaggio.


22 aprile 2018 – Klincy – Tulukovščina

Al mattino Andrej ci accompagna a Klincy, al ginnasio n. 1, dove mancavamo da alcuni anni e con il quale nel 2018 abbiamo ripreso i rapporti per realizzare due progetti finanziati dall’OttoPerMille della chiesa Valdese: “Ecologia e Radioprotezione” e “Campo Ambiente e Integrazione”. I volontari del club ecologico “Sozvezdie” ci accolgono con il rito slavo del pane e del sale. Davanti a una tazza di tè, conosciamo Alina, la nuova giovane preside, e Irina, la collaboratrice per il progetto ecologico. C’è ovviamente Elena, onnipresente, la responsabile del club.

Alle 12.00 partecipiamo all’iniziativa ambientale “Ecologia. Sicurezza. Vita”, organizzata dal club “Sozvezdie” per la Giornata della Terra, come evento aggiuntivo del progetto “Ecologia e Radioprotezione”. L’iniziativa, alla quale partecipano una cinquantina di scolari volontari, dà il via a un progetto di ripristino e rivalorizzazione di un piccolo parco cittadino semiabbandonato. Il progetto sarà supportato da alcuni imprenditori di Klincy. Sono presenti anche dei giornalisti e una televisione locale. Dopo una pulizia del parco e un breve spettacolo “ecologico”, i volontari piantano simbolicamente alcuni alberelli. Inoltre vengono regalate delle pianticelle ai passanti da ripiantare nei loro giardini.

Di pomeriggio ci trasferiamo, insieme agli insegnanti, a una ventina di ragazzi e ad alcuni dei loro genitori in una nuova località turistica chiamata Tulukovščina, a una ventina di km da Klincy, costituita da casette, boschi, laghetti e attrezzata per attività ricreative e sportive. La casetta dove veniamo alloggiati è dotata anche di sauna.
Passiamo il pomeriggio a conoscerci e a giocare con i giovani volontari, dieci dei quali verranno a settembre in Italia per lo stage ecologico del progetto “Campo Ambiente e Integrazione”. Verso sera, andati via i ragazzi, inizia un lungo banchetto con insegnanti e genitori, che hanno preparato ogni ben di dio.
L’atmosfera s’infervora con la comparsa del nostro amico Jurij, imprenditore di componenti di canne da pesca, suonatore di chitarra, sempre pieno di energia e inventiva. Questa volta ci propone una “degustazija” di vari samogon (vodka fatta in casa) aromatizzati con diversi tipi di erbe: divide i presenti in assaggiatori, mescitori e giuria, e inizia la cerimonia della degustazione con voti, preferenze ecc. Poi la situazione sfugge un po’ di mano e Lino viene nominato zar, per essere quasi subito detronizzato per avere detto qualcosa di inopportuno, o avere fatto finta di bere, finché, dopo varie nomine traballanti, viene infine incoronato la zar Jurij Primo il Taciturno (trattasi in questo caso di Jurij il fotografo) il quale, commosso, continua a indire brindisi ed emettere decreti... insomma, poi la serata finisce al bowling di Klincy, anche se la degustazione continua per strada.


23 aprile 2018 – Klincy

Al mattino ci viene a recuperare Svetlana, la madre di una delle volontarie, con la sua Lada e ci riporta a Klincy al ginnasio n. 1, dove trascorriamo la maggior parte della giornata prendendo parte a diverse iniziative.

Visitiamo il locale del Museo di Cernobyl, allestito negli ultimi anni dal club “Sozvezdie”. Ci sono diversi pannelli esplicativi con immagini e testi sull’incidente e le sue conseguenze, sui liquidatori di Cernobyl e sulle iniziative del club e dei suoi volontari. Ci fa piacere che nei pannelli siamo presenti sia noi, con le nostre vecchie collaborazioni, che i nostri partner di Radimici (con cui spesso “Sozvezdie” collabora).

Alle 11.00 nel locale del museo ha inizio l’evento “Cernobyl, Cernobyl, dolore universale...” dedicato ai liquidatori di Cernobyl di Klincy, in occasione del 32° anniversario della catastrofe. I ragazzi del club fanno vedere delle immagini, le commentano, danno dei dati, cantano delle canzoni su Cernobyl; infine, dopo un nostro breve saluto come delegazione ospite, sono gli stessi liquidatori a fare i loro discorsi, in parte malinconici, in parte accalorati, in difesa dei loro diritti spesso negati (assistenza sanitaria, abitazioni ecc.).
Nel corso dell’evento viene citato un discorso di una certa Paola Bon; all’inizio non ci crediamo ma poi capiamo che si tratta davvero della nostra volontaria Paola Boni, della quale, togliendole una vocale, hanno riportato un intervento che aveva fatto durante una precedente iniziativa alla biblioteca di Klincy nel 2011... Insomma, quasi una celebrità in Russia...
Segue un tè assieme alla direttrice e ai liquidatori di Cernobyl, una decina in tutto, con le loro divise piene di medaglie. Purtroppo hanno tutti gravi problemi di salute a causa delle radiazioni prese allora a Cernobyl e ogni anno ne viene a mancare qualcuno.

Congedatoci dai liquidatori, ci spostiamo in un’altra aula, dove si sta svolgendo il secondo dei cinque incontri previsti con gli scolari della scuola del villaggio di Belyj Kolodec per il progetto “Ecologia e Radioprotezione”. Per l’occasione i 16 bambini (tutti quelli della piccola scuola) hanno partecipato anche all’evento con i liquidatori di Cernobyl e all’incontro con la nostra delegazione. Finalmente riusciamo a incontrare dei bambini di villaggio, i beneficiari finali dei nostri progetti, cosa che è sicuramente mancata in questo viaggio. Alla lezione sull’ecologia segue uno spettacolo musicale dei ragazzi di Sozvezdie in sala teatro.

In generale siamo molto contenti che in questi sei anni in cui abbiamo interrotto la collaborazione il club Sozvezdie si sia ulteriormente allargato (ora conta una sessantina di volontari che operano in diversi settori: ecologico, sociale e altri) e che abbia autonomamente sviluppato l’attività ecologico-ambientale, a cui avevamo dato l’imput.
Riflettendoci, da un lato è vero che in Italia è sicuramente più sviluppata la società civile e il mondo del volontariato è più variegato, dall’altro da noi forse è impensabile che all’interno di una scuola o di un liceo, come succede a Klincy, si formi un club di volontariato, grazie agli sforzi di una o due insegnanti, che da più di dieci anni organizza costantemente iniziative sociali ed ecologiche al di fuori dell’orario scolastico, coinvolgendo decine e decine di alunni.

Dopo una cena in un ristorante piuttosto elegante di Klincy, veniamo caricati sul treno notturno per Mosca.


24 aprile 2018 – Mosca – Nižnyj Novgorod

Arrivati a Mosca alle 06.00 alla stazione Kievskij, cambiamo stazione, lasciamo i bagagli alla stazione Kurskij (Mosca ha una decina di stazioni ferroviarie, a seconda delle direzioni) e abbiamo il tempo di fare un giro mattutino per il centro di Mosca. Si va ovviamente sulla piazza Rossa, semideserta alle 07.00, solo qualche turista giapponese. Sulla piazza stanno già allestendo le tribune per le celebrazioni del Giorno della Vittoria del 9 maggio. Facciamo anche un giro nella piazza del Maneggio, dove c’è una mostra installazione dedicata ai prossimi mondiali di calcio in Russia, evento peraltro pubblicizzato abbastanza sobriamente nelle città russe.

Alle 9.25 saliamo sulla “Lastočka” (Rondinella), il treno veloce che collega Mosca con Nižnij Novgorod, in epoca sovietica Gor’kij, l’antica città commerciale sul Volga. Dopo quattro ore arriviamo a destinazione. Prendiamo il metro (molto più dismesso di quello di Mosca) che attraversa il ponte sul fiume e giungiamo in centro città.

Sistematici in hotel, facciamo un giro in centro città, tra la via Pokrovskaja e il territorio del Cremlino. Verso sera, andiamo a vedere un concerto di viole al teatro della filarmonica all’interno del Cremlino. Il livello musicale è molto alto, come spesso accade in Russia.


25 aprile 2018 – Nižnyj Novgorod

Al mattino, dopo una visita in libreria, proseguiamo l’esplorazione di Nižnij Novgorod, città nuova per noi, dirigendoci nella parte che dà sul Volga: via Roždestvenskaja, la stazione fluviale, il lungovolga fino alla grande scalinata che ci riporta nella parte alta, alle porte del Cremlino.

Alle 15.00 abbiamo appuntamento con l’organizzazione Sfera, altro partner di Legambiente nel circuito Alliance. Come l’associazione di Mosca, anche loro si occupano principalmente di inviare i volontari russi nei campi internazionali all’estero e di organizzare alcuni campi in Russia. Ci accoglie Irina, una delle responsabili (anche perché in realtà la persona che si occupa più dei campi in Russia è al momento all’estero per uno stage), e ci illustra in inglese le loro attività. Noi raccontiamo della nostra idea dei campi in Russia per studenti italiani. La cosa sembra interessante anche per loro. Rimaniamo di tenerci in contatto per sviluppare una collaborazione. Sfera ogni anno accoglie anche alcuni volontari stranieri per periodi a lungo termine tramite i programmi SVE ed Erasmus Plus, tra cui diversi ragazzi italiani. Incontriamo infatti Sara, una ragazza della provincia di Brescia, che ci racconta la sua esperienza a Nižnij Novgorod.

Dopo una visita a una mostra d’arte contemporanea nella torre del Cremlino, concludiamo la nostra permanenza a Nižnij Novgorod in un ottimo un ristorante georgiano: chinkali, penovali, pchali, saperavi, čurčchela.

Alle 23.30 ripartiamo in treno per Mosca, nel solito vagone “plackart”, con le cuccette aperte.


26 aprile 2018 – Mosca – Malpensa

Sui treni russi si dorme anche bene, ma poco, arriviamo alle 6.20. Stavolta alla stazione Jaroslavskij. Trasferimento in metro alla Paveleckij, colazione in un chiosco di prodotti bielorussi, poi aeroexpress, lunga attesa in aeroporto, volo AirItaly (con il peggior panino della storia dell’aviazione civile) e ritorno a casa.

Stefano Fronteddu
(coordinatore del Progetto Cernobyl per Legambiente Circolo Il brutto anatroccolo)

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