Aperte le porte della centrale nucleare di Sessa Aurunca (chiusa nel 1980), ma dopo 39 anni lo smantellamento non è ancora terminato
Sono in corso le iscrizioni su www.sogin.it alla terza edizione di “Open Gate”, l’iniziativa di Sogin che permetterà, nel fine settimana del 13 e 14 aprile, a 3.000 cittadini di conoscere le modalità e le tecnologie adottate nello smantellamento delle centrali nucleari italiane. Le iscrizioni si chiuderanno domenica 31 marzo. L’evento coinvolge le quattro centrali di Trino (Vercelli), che raggiunse durante l’esercizio il record mondiale di funzionamento a piena potenza, Caorso (Piacenza), la più grande del nostro Paese, Latina, la primogenita centrale italiana che all’epoca del suo avvio era la più potente d’Europa, e Garigliano (Caserta), con la caratteristica “sfera bianca” che racchiude il reattore.
Data: 03.03.2019
Fonte: www.casertace.net
Sono in corso le iscrizioni su www.sogin.it alla terza edizione di “Open Gate”, l’iniziativa di Sogin che permetterà, nel fine settimana del 13 e 14 aprile, a 3.000 cittadini di conoscere le modalità e le tecnologie adottate nello smantellamento delle centrali nucleari italiane. Le iscrizioni si chiuderanno domenica 31 marzo. L’evento coinvolge le quattro centrali di Trino (Vercelli), che raggiunse durante l’esercizio il record mondiale di funzionamento a piena potenza, Caorso (Piacenza), la più grande del nostro Paese, Latina, la primogenita centrale italiana che all’epoca del suo avvio era la più potente d’Europa, e Garigliano (Caserta), con la caratteristica “sfera bianca” che racchiude il reattore.
Questo il comunicato di Sogin, la società del Tesoro impegnata nello smantellamento delle quattro centrali nucleari italiane, volto a riportare a galla un problema di cui la politica spesso si disinteressa, soprattutto perché si tratta di una spesa a fondo perduto che ricorda quanto questo Paese vada a rilento: per quanto riguarda la centrale Garigliano infatti, dopo ben 39 anni dalla sua chiusura, lo smantellamento non è ancora terminato, né si sa dove saranno portate le scorie radioattive una volta terminata questa fase, perché non è ancora stato individuato, durante tutti questi anni, un sito di deposito nazionale delle scorie.
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Fonte: www.casertace.net
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