Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

05/03/19

APERTE LE PORTE DELLA CENTRALE NUCLEARE DI SESSA AURUNCA (CHIUSA NEL 1980), MA DOPO 39 ANNI LO SMANTELLAMENTO NON È ANCORA TERMINATO

Aperte le porte della centrale nucleare di Sessa Aurunca (chiusa nel 1980), ma dopo 39 anni lo smantellamento non è ancora terminato

 
 Sono in corso le iscrizioni su www.sogin.it alla terza edizione di “Open Gate”, l’iniziativa di Sogin che permetterà, nel fine settimana del 13 e 14 aprile, a 3.000 cittadini di conoscere le modalità e le tecnologie adottate nello smantellamento delle centrali nucleari italiane. Le iscrizioni si chiuderanno domenica 31 marzo. L’evento coinvolge le quattro centrali di Trino (Vercelli), che raggiunse durante l’esercizio il record mondiale di funzionamento a piena potenza, Caorso (Piacenza), la più grande del nostro Paese, Latina, la primogenita centrale italiana che all’epoca del suo avvio era la più potente d’Europa, e Garigliano (Caserta), con la caratteristica “sfera bianca” che racchiude il reattore.

Questo il comunicato di Sogin, la società del Tesoro impegnata nello smantellamento delle quattro centrali nucleari italiane, volto a riportare a galla un problema di cui la politica spesso si disinteressa, soprattutto perché si tratta di una spesa a fondo perduto che ricorda quanto questo Paese vada a rilento: per quanto riguarda la centrale Garigliano infatti, dopo ben 39 anni dalla sua chiusura, lo smantellamento non è ancora terminato, né si sa dove saranno portate le scorie radioattive una volta terminata questa fase, perché non è ancora stato individuato, durante tutti questi anni, un sito di deposito nazionale delle scorie.

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Data: 03.03.2019
Fonte: www.casertace.net

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