I bambini che abitano nelle zone esposte al vento proveniente da Cernobyl possono avere problemi a lungo termine con gli organi di respirazione. Così dicono i risultati di una ricerca congiunta di studiosi americani e ucraini pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives.
Nel 1986 si verificò alla centrale nucleare di Cernobyl la più grande catastrofe nucleare nella storia dell’uomo, le cui conseguenze negative si fanno sentire fino a oggi. Durante l’incidente si ebbe una spaventosa fuoriuscita di sostanze radioattive dannose, e che le conseguenze dell’esplosione sarebbero state gravi in una prospettiva a lungo termine divenne chiaro subito dopo l’accaduto. Tuttavia un resoconto particolareggiato delle ricerche sull’effetto dei radionuclidi sugli abitanti delle regioni prossime alla centrale e sui loro bambini in sostanza non venne mai pubblicato. Causa di ciò, per citarne una, è stata la negazione del permesso agli studiosi di condurre ricerche complete, cosa che, a sua volta, ha suscitato divergenze tra i funzionari della sanità sul grado di attendibilità dei diversi resoconti.
A poco a poco però questi problemi si risolvono. E dunque nel n. 118 (maggio 2010) della rivista Environmental Health Perspectives è stato pubblicato il lavoro congiunto di studiosi americani e ucraini dedicato alle ricerche sulla salute dei bambini che sono nati nella regione contaminata dalla radioattività in seguito all’incidente di Cernobyl. Nella ricerca sono stati utilizzati dati raccolti negli anni tra il 1993 e il 1998.
Come non era difficile supporre, i risultati della ricerca sono deprimenti.
L’isotopo del cesio-137 – il più pericoloso radionuclide per l’uomo – ha fortemente inquinato il terreno e l’aria. Il gruppo di ricercatori, con a capo il dottor Erik Svendsen dell’Università del Sud Carolina, ha elaborato i dati sullo stato di salute di 415 bambini residenti in 29 villaggi della provincia di Narodiči (regione di Žitomir). Questa zona si trova a circa 50 km di distanza dalla centrale nucleare di Cernobyl. Le indagini sul terreno hanno indicato che il livello di inquinamento radioattivo da cesio supera i normali indicatori – secondo i criteri degli USA – da 1,5 a 44 volte.
«Migliaia di bambini vivono consumando prodotti alimentari coltivati in quelle province dell’Ucraina dove il terreno è contaminato dal cesio radioattivo, – ha commentato i risultati della ricerca Erik Svendsen. – Questi bambini in conseguenza dell’effetto cronico del cesio radioattivo con ogni probabilità avranno i polmoni danneggiati.
In quanto la maggior parte dei bambini vivono in povertà, con l’età i loro problemi alle vie respiratorie non potranno che aumentare.»
In sostanza, proprio nel riscontro dei problemi delle vie respiratorie consiste il risultato principale di tale ricerca. Gli studiosi sono stati in grado di determinare che i bambini della provincia di Narodiči hanno il volume dei polmoni sostanzialmente minore in confronto con una persona sana. La restrizione della capacità massima d’inspirazione porta a una respirazione accelerata la quale, a sua volta, può causare problemi al funzionamento di altri organi, ad esempio del cuore.
Nella ricerca, gli studiosi hanno utilizzato i dati del Centro dei bambini di Narodiči, nel quale, a partire da dicembre 1986, sono stati raccolti annualmente i dati sullo stato di salute dei bambini di quella zona. Dai risultati della ricerca le diagnosi di patologie infantili che s’incontrano più di frequente sono: ingrossamento della tiroide, problemi ai denti, malattie croniche delle tonsille e delle adenoidi, elevata spossatezza, ingrossamento dei linfonodi, raffreddore acuto e infiammazione delle vie biliari.
«Questa è a oggi una delle ricerche più esaurienti sullo studio dei problemi medici concreti non legati al cancro tra le persone residenti nelle province colpite dall’esplosione alla centrale nucleare di Cernobyl, – ha detto il dottor Svendsen del proprio lavoro. – Questi risultati sono un passo importante per comprendere i rischi effettivi per la salute dopo un incidente nucleare.»
Nell’articolo si afferma che sono estremamente necessari ulteriori screening sanitari e la continuazione del ripristino dell’ambiente nelle province contaminate.
«Ricerche future sono indispensabili per aiutarci a capire l’intero spettro delle conseguenze – tanto delle patologie respiratorie come delle altre – sulla salute dei bambini che sono stati e sono tuttora irradiati cronicamente dal cesio», – ha concluso l’autore principale del lavoro.
Data: 01.06.2010
Fonte: www.gazeta.ru/science
Autore dell’articolo: Nikolaj Podorvanjuk
Traduzione: S.F.
Link al pdf dell’articolo: Cernobyl danneggia i polmoni dei bambini
Link all’articolo originale: Черноьыль портить детские лёгкие
Link alla ricerca originale in inglese: 137-Cesium Exposure and Spirometry Measures in Ukrainian Children
Affected by the Chernobyl Nuclear Incident
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