Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

14/06/10

“LA PORTA” DI SVETLANA ALEKSIEVIČ

A Minsk si è aperto il festival del cinema europeo, dove già il primo giorno è stato presentato il film “The Door” della regista irlandese Juanita Wilson, basato sull’opera “Preghiera per Cernobyl” della scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievič e nominato quest’anno all’Oscar nella categoria “Miglior cortometraggio”.

“Euroradio” ha conversato con la regista. Juanita Wilson fa notare che non conosce personalmente Svetlana Aleksievič, ma soltanto attraverso il suo libro “Preghiera per Cernobyl”, tuttavia è al corrente che la scrittrice ha visto il film e l’ha approvato: «Sì, lei ha visto questo film e ne ha riportato un’impressione assai positiva. Durante la creazione del film abbiamo cercato di essere quanto più fedeli possibile a quella situazione di vita che capitò a Nikolaj Kuligin».

Juanita Wilson dice che non sa esattamente che cos’abbia colpito gli accademici del cinema americano, se il buon lavoro di regia o la tragicità stessa del tema di Cernobyl: «È difficile rispondere esattamente. Certamente è un onore avere una nomination all’Oscar. Fa piacere. Spero che attraverso questo film, quando la gente lo guarderà, si ricorderà di nuovo di questo tema. E magari avrà una percezione più completa e consapevole di questa catastrofe».

Il film dura in tutto 17 minuti. In esso si racconta la spaventosa storia di come la famiglia Kuligin – una giovane coppia con una bambina piccola – venne evacuata dalla zona subito dopo l’incidente. Dopo un po’ di tempo alla figlia trovano una malattia oncologica, e muore. Il padre, preso dalla disperazione, si reca nella zona dove, nascondendosi dai militari, stacca dal suo ex appartamento la bella porta ornata sulla quale, secondo le tradizioni locali, era stato portato al cimitero già suo padre. In motocicletta trasporta la porta a casa e su di essa seppellisce la figlioletta. Nel film hanno recitato attori bielorussi, e le riprese sono state effettuate nella città ucraina abbandonata di Pripjat’.

Dopo le sequenze finali della pellicola, la sala è rimasta in silenzio per alcuni minuti. La regista Juanita Wilson dice che questa è una reazione abituale degli spettatori: «Sì, è una reazione normale. Per alcuni minuti la gente rimane in silenzio per comprendere meglio quello che hanno visto sullo schermo».

Link al cortometraggio The Door su youtube

Data: 13.05.2010
Fonte: charter97.org
Traduzione: S.F.

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