Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

26/11/10

ALLA CENTRALE NUCLEARE DI CERNOBYL SI STA PORTANDO A TERMINE LA COSTRUZIONE DI UN DEPOSITO DI COMBUSTIBILE TRATTATO

Il comitato statale dell’Ucraina per la regolamentazione nucleare ha dato parere favorevole per il progetto di terminare la costruzione del nuovo deposito di combustile nucleare trattato presso la Centrale nucleare di Cernobyl da parte del consorzio americano Holtec International. La costruzione del deposito era stata interrotta nel 2007.

La costruzione del nuovo deposito riprende dopo che nel 2007 il progetto, eseguito dal consorzio francese Framatorne, era stato interrotto a causa della non capacità di quest’ultimo di garantire le norme di sicurezza.

Quest’oggetto, insieme alla nuova copertura del 4° reattore distrutto dall’esplosione e all’impianto per il trattamento delle scorie radioattive liquide, è uno dei frammenti principali del piano per la trasformazione dell’area industriale della Centrale di Cernobyl in un complesso ecologicamente no pericoloso.

Data: 19.10.2010
Fonte: http://www.dw-world.de
Traduzione: S.F.

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