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"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

17/11/10

LA BIELORUSSIA HA PROPOSTO DI CREARE UNO SPAZIO UNICO PER I VISTI NELL’AMBITO DELLO STATO UNIFICATO

L’11 novembre a Pskov si è tenuta la 35ª riunione del collegio del Comitato di frontiera dello Stato unificato. All’ordine del giorno c’erano sei punti. Nel corso della riunione del collegio il presidente del Comitato di frontiera statale, il generale maggiore Igor’ Račkovskij, è intervenuto con la proposta d’introdurre un visto unificato russo-bielorusso per i cittadini stranieri. A suo vedere, attualmente tra la Russia e la Bielorussia è in vigore un regime senza visto, ma non c’è una politica unificata per quanto riguarda i visti stessi. Su proposta del rappresentante della Bielorussia, il visto unificato lo si potrà fare nei consolati di entrambi i paesi. «Abbiamo preso la decisione di lavorare nella direzione di uno spazio unificato per i visti» – ha dichiarato Račkovskij.


Vladislav Birjuk, corrispondente:

– La creazione di uno spazio unificato per il visto tra Russia e Bielorussia, tenendo conto del confine “trasparente” tra i due paesi, è una questione da tempo matura. Attualmente bisogna constatare che controllare l’attraversamento della frontiera russo-bielorussa da parte degli stranieri è praticamente impossibile. In altre parole, un cittadino di uno stato terzo, entrato in Bielorussia con un visto bielorusso – o addirittura senza visto, nel caso che tra la Bielorussia e quel paese sia in vigore un accordo per l’abolizione dei visti – può senza alcun ostacolo venire in Russia. Ed esattamente lo stesso vale per i cittadini di stati terzi entrati in Russia. Questi ultimi possono liberamente andare in Bielorussia.


In sostanza, non si tratta neanche della creazione di uno spazio unificato per i visti, che in sostanza è già in vigore, ma della creazione di una base legislativo-normativa che vada a legittimare una realtà de facto già esistente. Perché nei casi riportati gli stranieri formalmente violano la legislazione della Russia e della Bielorussia, ma di fatto è molto difficile venirne a capo. È noto ad esempio che dopo l’introduzione del visto tra Russia e Georgia, cittadini georgiani sono entrati a Minsk per via aerea e da lì con il treno sono andati in Russia.

La creazione di uno spazio unificato per il visto dovrebbe risolvere questo problema. È però tutto da decidere, tenendo conto che in Russia e in Bielorussia sono in vigore accordi bilaterali con altri paesi sull’abolizione dei visti. Certamente verranno fuori dei momenti di discussione, ad esempio riguardo alla stessa Georgia.


Bisogna sempre poi ricordare che l’introduzione di uno spazio unificato per i visti semplificherebbe la vita anche ai comuni cittadini di Russia e Bielorussia. Poiché i visti sono una misura bilaterale, e la maggior parte degli accordi esistenti per la Russia e per la Bielorussia sull’abolizione dei visto confluirebbero semplicemente nello spazio unificato per il visto. Varrebbe a dire che, ad esempio, i bielorussi potranno usufruire di un viaggio in Thailandia senza visto, in quanto nel 2007 i visti tra Russia e Thailandia sono stati aboliti. Inoltre, ci sono buone probabilità che, nel caso che lo spazio unificato per il visto funzionasse bene nell’ambito dell’Unione doganale, a esso potrebbe aderire anche il Kazachstan. La creazione di un così grande spazio unificato per il visto senza dubbio non farebbe che aumentare l’attrattiva dei turisti per i nostri paesi.

Data: 12.11.2010
Fonte: www.soyuz.by/ru
Traduzione: S.F.

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