Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

27/11/12

SITUAZIONE DELLA RADIOATTIVITÀ A NOVOZYBKOV - RAPPORTO 2012

Da 26 anni la popolazione di Novozybkov (42.000 abitanti), città che ha lo status di “Zona di trasferimento”, vive nell’epicentro della Cernobyl russa. Le conseguenze della catastrofe di Cernobyl sono causa continua di sostanziali correttivi alle condizioni di vita e allo stato di salute degli abitanti e influiscono anche sulla situazione economica della città.
Nel 1992 venne approvato il «Programma statale unico per la protezione della popolazione della Federazione russa dagli effetti delle conseguenze della catastrofe di Cernobyl per gli anni 1992-1995 e fino al 2010». Nel suo primo anno di realizzazione, a Novozybkov fu svolto un notevole volume di opere che permisero in parte di migliorare la situazione in città.

Tuttavia, a partire dal 1993, la reale portata delle opere di riabilitazione previste dal Programma ha cominciato a diminuire bruscamente a causa dell’instabilità e dell’insufficienza dei finanziamenti.

Per questo motivo non sono stati ultimati:
  • La disinfestazione di una serie di edifici e impianti.
  • La costruzione di abitazioni dotate di servizi adeguati, strade, marciapiedi ecc. Dei 140 km di strade all’interno dei confini di Novozybkov ne sono stati asfaltati solamente 95 (il 67,8%), dei marciapiedi pedonali soltanto il 40%, e anche quelli a causa delle cattive condizioni necessitano di un serio intervento di manutenzione.
  • L’allacciamento al gas del settore abitativo privato, per cui molti residenti sono costretti a utilizzare come combustibile il legname proveniente dai boschi delle province di Novozybkov e di Zlynka, agevolando con questo la diffusione della contaminazione radioattiva secondaria nelle case e nei loro cortili.
Inoltre, i fondi per la realizzazione di tutto un complesso di lavori agricoli in condizione di contaminazione radioattiva vengono stanziati in maniera assai limitata e discontinua.

Da tutto questo ne consegue che la situazione radiologica a Novozybkov in 26 anni non si è modificata in modo sostanziale (cambiamenti poco significativi sono legati prevalentemente al decadimento naturale dei radionuclidi del cesio-137 e dello stronzio-90).

A tutt’oggi, più del 70% del territorio della città ha una densità di contaminazione da 10 a 40 cu/km² e oltre. Circa il 40% dell’intera superficie cittadina oltre i 15 cu/km². Tale quadro viene confermato anche dai dati del Rosgidromet (Ente statale per il controllo idrogeologico e ambientale): se nel 1991 il livello medio della densità di contaminazione a Novozybkov era di 15,72 cu/km², dopo vent’anni esso si era ridotto solo a 12,86, vale a dire di solo 2,86 cu/km².

Del significativo livello di contaminazione radioattiva del terreno in città – tra i 3 e i 154 cu/km² – testimoniano anche i risultati di una perizia radiologica effettuata il 21.09.2006 da un’équipe di esperti internazionali indipendenti: Jean-Marie Trotman (fisico e segretario dell’associazione francese “Enfants de Tchernobyl”), André Paris (geologo e spettrometrista francese), Thierry Meyer (presidente dell’associazione francese “Enfants de Tchernobyl”).

Rimane attuale anche la questione della produzione agricola “normativamente pulita” sia nelle conduzioni domestiche che nelle aziende agroalimentari della provincia che riforniscono la popolazione della città. Tanto più che negli ultimi anni il problema si sta acutizzando sempre più: se nel 2006 l’incidenza di tutti i campioni di prodotti alimentari analizzati dal Centro d’igiene ed epidemiologia di Novozybkov era del 4,8%, nel 2010 era del 19,6%.

I prodotti che presentano i livelli più significativi di contaminazione radioattiva sono:
  • latte;
  • carne bovina;
  • prodotti dell’ecosistema boschivo (funghi, frutti di bosco, selvaggina);
  • pesce dei bacini idrici locali, che come in precedenza costituisce parte significativa della dieta alimentare della popolazione a causa del basso livello di sussistenza.
Di conseguenza, la dose totale d’irradiazione degli abitanti della città è composta per il 60-70% dalle dosi d’irradiazione interna accumulate attraverso gli alimenti contaminati.

Tutto quello che è stato qui sopra descritto porta a constatare come nel corso di diversi anni non si sia rilevata una diminuzione significativa dell’irradiazione della popolazione.

La dose media d’irradiazione di un abitante di Novozybkov ondeggia intorno a 1,5-1,8 μSv (microsievert) all’anno, valore che predetermina a livello statistico un rischio aggiuntivo di effetti negativi (patologie maligne, effetti teratogeni, danni genetici). Oltretutto per la maggior parte della popolazione che risiede in città dall’aprile del 1986 tale rischio è ancora più significativo poiché fino all’80% della dose d’irradiazione prevista nel corso della vita è stato da essa accumulato già nel 1986-1987.

Nonostante che il Programma statale di riabilitazione della città non sia stato portato a termine, l’elaborazione di un nuovo programma è avvenuta senza tener conto di questo e tantomeno senza la partecipazione degli enti, delle organizzazioni e delle autorità cittadine competenti.

Inoltre, nel valutare la situazione si ignora completamente tutta una serie di fattori non direttamente collegati alla radioattività, ma che possono acutizzare (per sinergia) l’effetto negativo dell’irradiazione ionizzante sulla popolazione dei territori contaminati. Hanno una forte influenza quei fenomeni che inevitabilmente accompagnano le trasformazioni socio-economiche che si protraggono da ormai molti anni nel paese: la tensione psicologica e nervosa legata alla rottura dei precedenti stereotipi e all’impoverimento, la carenza di un alimentazione qualitativa e bilanciata, i cambiamenti a livello di comportamenti sociali, la disoccupazione ecc.

Nel contesto di quanto sopra esposto, il declassamento dello status della città a “Zona con diritto di trasferimento” andrà in misura ancora maggiore a tagliare i già estremamente miseri finanziamenti, a ridurre le misure di protezione sociale degli abitanti, lasciando la popolazione sola a tu per tu con i propri problemi, e questo non farà che aumentare, ancora una volta, la tensione psico-sociale e peggiorare ulteriormente il già negativo andamento demografico.

A questo proposito si rendono necessari un minuzioso studio delle soluzioni da adottare, soprattutto dove tocchino gli interessi vitali delle persone, e la scelta di quelle misure di riabilitazione e di complessi di iniziative che si siano dimostrati più efficaci. 

E il passaggio della città di Novozybkov da “Zona di trasferimento” a “Zona con diritto di trasferimento” sarà possibile solamente dopo il pieno compimento dei Programmi di riabilitazione radioattiva della città e, una volta conclusisi, di una valutazione periziale obiettiva della situazione radiologica.

Coloro che risiedono dal 1986 a oggi nelle condizioni di “Zona di trasferimento” hanno, a confronto con le altre tipologie di territorio, maggiori probabilità e rischi molto più elevati di subire effetti negativi. Per questo sarebbe in massimo grado giusto per tale categoria di persone e per i loro figli rafforzare a livello legislativo le misure di tutela sociale e le garanzie di risarcimento del danno arrecato alla loro salute, e questo per il resto della loro vita, a prescindere dalle future modifiche dello status radiologico della città.

In conclusione, per attenuare il rischio delle conseguenze sanitarie della catastrofe di Cernobyl è indispensabile l’elaborazione di un nuovo Programma mirato che preveda un intero complesso di iniziative riabilitative atte a ridurre le dosi d’irradiazione esterna e interna:

  • la costruzione di abitazioni dotate di tutti i servizi;
  • il rifacimento delle strade cittadine;
  • il rifacimento di marciapiedi e stradine pedonali;
  • il rifacimento delle reti idriche e fognarie;
  • il rifacimento delle canalizzazioni;
  • l’allacciamento del gas al 100% del settore privato;
  • l’aiuto alle aziende locali finalizzato a una produzione agricola normativamente non contaminata;
  • l’accesso gratuito ai servizi sanitari sia nelle cliniche della Federazione russa che nel Centro clinico-diagnostico di Gomel’ in Bielorussia;
  • misure sociali che favoriscano l’innalzamento del livello generale di vita della popolazione.

Valerij Vasilevickij
Primario del Centro d’igiene ed epidemiologia di Novozybkov
 

Data: 2012
Fonte: Centro informazioni su Cernobyl «Radimici»
Traduzione: S.F.

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