Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

27/07/16

IL BOSCO ROSSICCIO - РЫЖИЙ ЛЕС

Canzone: «Il bosco rossiccio»
Autori: Vladimir Šovkošitnyj, Vasilij Rozumnyj
Dal film: «La soglia» (Urss, 1988)
Traduzione: S.F.

Песня: «Рыжий лес»
Авторы: Владимир Шовкошитный, Василий Розумный
Из к/ф:
«Порог» (СССР, 1988) 

Перевод: С.Ф.




РЫЖИЙ ЛЕС

Среди погибших отрешённых сосен
Весна блуждает солнечным лучём,
А рыжий лес навек сковала осень,
Он с ней, бедою нашей, обручён.

А рыжий лес навек сковала осень,
Он с ней, бедою нашей, обручён.

В пустом селе на проводах усталых
Не видно беззаботных лёгких птиц.
Текут тягучей волью в водах талых
Утраты наши, вереница лиц.

Текут тягучей волью в водах талых
Утраты наши, вереница лиц.

Зловещий призрак облаком сожжённый,
Радиоактивный омертвевший лес.
Деревья тянут руки обречённо
В бесстрастное всевиденье небес.

Деревья тянут руки обречённо
В бесстрастное всевиденье небес.


IL BOSCO ROSSICCIO

Tra i pini senza vita e attoniti
La primavera erra con un raggio di sole,
E il bosco rossiccio l’ha incatenato per sempre l’autunno,
Con esso, con la nostra sciagura, s’è fidanzato.

E il bosco rossiccio l’ha incatenato per sempre l’autunno,
Con esso, con la nostra sciagura, s’è fidanzato.

Nel villaggio deserto sopra i cavi stanchi
Non si vedono gli uccelli spensierati, leggeri.
Scorrono con volontà viscosa nelle acque sgelate
Le nostre perdite, la successione dei visi.

Scorrono con volontà viscosa nelle acque sgelate
Le nostre perdite, la successione dei visi.

Funesto fantasma bruciato dalla nube,
Bosco radioattivo necrotizzato.
Gli alberi, come dannati, allungano le mani
Nell’impassibile chiaroveggenza dei cieli.

Gli alberi, come dannati, allungano le mani
Nell’impassibile chiaroveggenza dei cieli.

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