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Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.
Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.
"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.
NUCLEARE: ROSATOM AL LAVORO IN CRIMEA, NONOSTANTE IL RISCHIO DI SANZIONI OCCIDENTALI
Nucleare: Rosatom al lavoro in Crimea, nonostante il rischio di sanzioni occidentali
Il doppio paradosso nucleare tra Usa/Ue e Russia e Ucraina e Russia
Kommersant scrive che la corporation nucleare statale russa
Rosatom ha annunciato che non solo non rinuncerà ai suoi interessi
commerciali nella Crimea annessa con un referendum alla Russia, ma li
intensificherà. Presentando il rapporto annuale 2015, il
vice-amministratore delegato di Rosatom, Ivan Kamenskykh ha detto che un
istituto legato alla compagnia nucleare si è aggiudicato il contratto
per la fornitura di sistemi di controllo automatico delle centrali di
Sebastopoli e di Simferopol dotate entrambe di 2 generatori da 235 MW.
Finora Rosatom era riuscita ad evitare le sanzioni occidentali, ma i
suoi avvocati ammettono che rischi sono aumentati. Dopo gli Usa, nel
2014 anche l’Unione europea ha imposto sanzioni contro la Crimea e fare
affari nella Repubblica autonoma annessa alla Russia e diventato
rischioso per le multinazionali russe. Fino ad ora, le uniche compagnie
russe che lavorano in Crimea sono quelle già incluse nella lista di
quelle sanzionate da Usa ed Ue, uno di questi è il potente conglomerato
Rostec, la cui affiliata Technopromexport sta costruendo le centrali
elettriche a Sebastopoli e Simferopol. Rosatom non è stato sanzionata da
Washington o Bruxelles e ha lavorato a progetti negli Stati Uniti e
nell’Unione europea.
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Data: 15.07.2016
Fonte: www.greereport.it
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