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Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.
Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.
"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.
SONO STATI RILEVATI QUATTRO ISOTOPI RADIOATTIVI NELL’ATMOSFERA DOPO L’INCIDENTE NUCLEARE DELL’8 AGOSTO IN RUSSIA
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L’agenzia meteorologica statale russa ha detto
di aver rilevato la presenza di quattro isotopi radioattivi
nei campioni d’aria prelevati a Severodvinsk, in Russia, città che si
trova a circa 50 chilometri dalla base militare di Nenoksa, dove lo
scorso 8 agosto è avvenuto un misterioso incidente nucleare.
Nell’esplosione sono morti cinque scienziati dell’agenzia nucleare
russa Rosatom, ma finora il governo russo ha dato pochissime
informazioni a riguardo: sembra ormai certo che l’incidente abbia
coinvolto un piccolo reattore nucleare che forniva materiale di
propulsione a un missile sperimentale che l’esercito russo sta testando
da alcuni mesi.
Gli isotopi rilevati sono lo Stronzio-91, il Bario-139, il Bario-140 e
il Lantanio-140 e hanno un’emivita (cioè il tempo in cui la loro
quantità si dimezza per decadimento) rispettivamente di 9,3 ore, 83
minuti, 12,8 giorni e 40 ore, se esposti all’aria. Secondo il servizio
meteorologico russo sono state queste sostanze a provocare il picco di
radiazioni nell’aria di Severodvinsk successivamente all’incidente:
i valori erano rimasti sballati per due ore e mezza, e in quattro
stazioni di Severodvinsk erano stati registrati valori da 4 a 16 volte
più alti della norma di raggi gamma, radiazioni potenzialmente molto
pericolose.
Data: 27.08.2019
Fonte: www.ilpost.it
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