Un pericoloso esperimento d’irradiazione con raggi-gamma di prodotti alimentari nella Repubblica del Tatarstan ha suscitato l’interesse dei giornalisti e le proteste della società. A Kazan’ ha avuto luogo un picchetto contro gli esperimenti con le radiazioni. I tecnici nucleari e le autorità preferiscono mantenere il silenzio e alle domande di giornalisti ed ecologisti non rispondono.
Venerdì 21 ottobre nel centro di kazan’ si è svolto un picchetto contro l’irradiazione gamma della produzione agricola e dei prodotti alimentari. All’organizzazione del picchetto hanno preso parte i rappresentanti del Movimento antinuclearista del Tatarstan, della Lega socio-ecologica, dell’Eko-club “Kedrovyj Dom” (Casa del cedro), dei gruppi ecologisti studenteschi, del Centro civile del Tatarstan, del Partito Comunista della Federazione Russa, di “Jabloko” e altri. Il picchetto, concordato con le autorità, è durato due ore. I passanti hanno letto con interesse i materiali informativi e i manifesti esposti, in particolare un manifesto con i versi:
«A studiare la Natura, senti un po’,
Il raggio gamma costringeranno.
Al posto del coniglio e del topo
Il Tatarstan ci metteranno».
Al picchetto è iniziata la raccolta di firme contro la messa in atto del programma di gamma-sterilizzazione della produzione agricola. Nonostante tempo autunnale nuvoloso, il picchetto ha suscitato grande interesse tra gli abitanti di Kazan’ e i mass-media.
Parla uno degli organizzatori, il presidente della Società antinuclearista del Tatarstan Al’bert Garapov: «Di per sé questa impresa è molto pericolosa, e a tal proposito sorgono molte domande. Già negli anni Ottanta in Unione Sovietica vennero fatti degli esperimenti per nutrire i topi con prodotti irradiati. Si ebbe un effetto molto negativo sugli animali da laboratorio. Si ammalavano seriamente – vennero registrate diverse mutazioni e, in ultima analisi, la degenerazione. È in parte anche per questo che negli anni Novanta furono inasprite le misure di sicurezza radioattiva per i prodotti alimentari».
Ricordiamo che l’irradiazione del materiale seminativo allo scopo dell’aumento della potenza germinativa dei semi e l’irradiazione della produzione agricola prima della immagazzinamento (la cosiddetta “gamma-sterilizzazione”) vengono effettuate dall’impresa moscovita “V/O Izotop” in accordo con il governo della Repubblica del Tatarstan. Il sito bellona.ru è stato uno dei primi ha raccontare di questo tre settimane fa nell’articolo “Consumeranno i russi prodotti irradiati?”.
I GIORNALISTI CONDUCONO UN’INDAGINE
In seguito, hanno cominciato a interessarsi del problema anche i mass-media del Tatarstan e le organizzazioni ecologiste. Secondo le loro informazioni, l’area sperimentale si trova presso l’azienda “Bulgar Aryš” nella provincia di Spassk, in Tatarstan. I giornalisti del portale 116.ru hanno scoperto che all’irradiazione sono state sottoposte non soltanto 120 tonnellate di frumento, ma pure 30 tonnellate di patate. «Porteranno queste patate la dicitura “trattate con le radiazioni”? Oppure per i consumatori russi non è assolutamente necessario conoscere quest’informazione?» – ci si pone domande del tutto legittime.
I giornalisti hanno anche cercato di scoprire chi e su quali basi ha consentito di effettuare esperimenti pericolosi con la produzione alimentare. Ma il tentativo non è stato coronato da successo: «Il portale 116.ru si è rivolto per un commento al Ministero dell’agricoltura del Tatarstan per avere una conferma da parte degli specialisti che mangiare la produzione irradiata non comporta pericoli. Per il momento tuttavia non si è potuto avere una risposta. Come non si è potuto sentire neanche uno dei rappresentanti dell’azienda “Bulgar Aryš” – i numeri di telefono indicati in Internet non rispondono, cosa che ha fatto sorgere pensieri assai cupi», – riferisce il portale 116.ru.
BELLONA ASPETTA DELLE RISPOSTE
Prima della pubblicazione del primo articolo il corrispondente di Bellona.ru ha cercato di ottenere dei commenti dai rappresentanti della “V/O Izotop”. Dopo alcune telefonate, ci hanno proposto di inviare le domande per posta elettronica, cosa che è stata fatta. Non è seguita risposta.
Ecco le domande:
1. Quale fonte d’irradiazione gamma viene utilizzata? Quali sono le sue caratteristiche, l’attività, la massa, la composizione degli isotopi? Qual è la difesa biologica? Quali sono la massa e le misure del container? Come viene garantita la sicurezza fisica della fonte, la sua protezione da un eventuale furto?
2. Come si configura l’impianto per l’irradiazione dei semi?
3. Quanti di questi impianti sono stati utilizzati in Tatarstan quest’anno? In quali province, in quali aziende?
4. Quali documenti di autorizzazione per l’effettuazione dell’irradiazione si hanno? È stata fatta una perizia ecologica statale?
5. Come è stata informata la società dell’esperimento?
GLI ECOLOGISTI PROTESTANO
La società civile del Tatarstan è intervenuta contro il programma d’irradiazione dei prodotti agricoli, e degli appelli sono stati inviati l’11 ottobre ai governi della Repubblica del Tatarstan e della Russia.
«La società civile ritiene che il progetto di sterilizzazione gamma violi i diritti dell’uomo sulla sicurezza ecologica dell’ambiente. Diritti supportati dai relativi articoli della Costituzione della Repubblica del Tatarstan e della Federazione Russa, nonché di documenti Internazionali […]». La società civile ritiene indispensabile l’interruzione dei lavori del progetto di sterilizzazione gamma sopraindicato, ritiene indispensabile l’osservanza della legalità e dei diritti dell’uomo, delle odierne e future generazioni, sulla sicurezza ecologica dell’ambiente» – si dice tra le altre cose negli appelli.
UN ESPERIMENTO PERICOLOSO
I promotori dell’esperimento assicurano che i prodotti vengono sottoposti a dosi talmente basse d’irradiazione gamma che queste radiazioni sono del tutto innocue. Loro però non notano un’evidente contraddizione. Se infatti, per le loro stesse convinzioni, i raggi-gamma sono in grado di uccidere “i parassiti e le loro larve”, è allora evidente che il danno viene arrecato anche alle cellule vive di patate, frumento e altri prodotti.
CHIMICA E VITA
Un’inattesa conferma della pericolosità dell’irradiazione gli ecologisti l’hanno trovata in una pubblicazione della rivista «Chimija i Žizn’» (Chimica e vita, n. 4 del 1975).
«Per non fare germinare le patate durante l’immagazzinamento, esse vengono trattate con raggi-gamma: questo metodo si sta diffondendo sempre di più. Tuttavia le ultime ricerche dei radiobiologi dimostrano che questo tipo di trattamento non avviene senza lasciare tracce: dopo l’irradiazione nei tuberi si formano delle radiotossine – combinazioni biologiche attive che possono provocare un effetto negativo sull’organismo.
I collaboratori dell’Istituto di fisica biologica dell’Accademia delle Scienze dell’URSS (con sede a Puščino) hanno separato dai tuberi irradiati delle sostanze in possesso di un’elevata attività mutagena: nei topi ai quali sono state date tali sostanze con il cibo i casi di mutazioni letali nelle cellule riproduttive sono aumentati rispetto al gruppo di controllo tra le 2 e le 5 volte. Tali sostanze si trovano particolarmente in abbondanza nei primi 2-3 millimetri dello strato superficiale del tubero».
Se gli abitanti del Tatarstan e di tutta la Russia saranno costretti a partecipare agli esperimenti sul consumo di prodotti irradiati e se si dovranno tagliar via per precauzione i primi 2-3 millimetri di patata – sarà chiaro dopo che avremo ricevuto le risposte alle domande e agli appelli inviati. Bellona.ru continuerà a seguire lo sviluppo del conflitto.
Data: 23.20.2010
Fonte: www.bellona.ru
Autore: Andrej Ožarovskij
Traduzione: S.F.
Link al PDF dell'articolo: In Tatarstan protestano contro l'irradiazione dei prodotti alimentari
Link all'articolo originale: В Татарстане протестуют против облучения продуктов питания