Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

27/05/11

25 ANNI DOPO: A ZLYNKA IL PERICOLO RIMANE!


Il Comitato per lo sfruttamento delle risorse naturali e la tutela dell’ambiente della Regione di Brjansk ha pubblicato una relazione dal titolo «La situazione ecologica della Regione di Brjansk nel 2010». Qual è la situazione ambientale che si è venuta a creare oggi, a 35 anni dalla catastrofe di Cernobyl?

Alle stazioni meteo della regione è stata quotidianamente rilevata la potenza delle radiazioni gamma. Secondo i dati dell’osservazione, la potenza dell’irraggiamento va dai 10 ai 14 microroentgen all’ora (µR/h), alla stazione meteo di Krasnaja Gora dai 16 ai 21 µR/h.

Quale sia attualmente la situazione ecologica nella provincia di Zlynka lo abbiamo chiesto ad A.V. Voronin, principale specialista del Reparto per la protezione civile e le emergenze di Zlynka. Andrej Vladimirovič ci riferisce che «al momento attuale la situazione radioattiva è determinata dagli isotopi del cesio-137 e in misura minora dello stronzio-90 e dell’americio-241, un prodotto derivato dalla scissione del plutonio-241. Va tenuto però conto che con il tempo la quantità di americio-241 tende ad aumentare. Questo isotopo è irradiante e possiede un’elevata tossicità chimica, anche a 25 anni dalla catastrofe. Gli elevati coefficienti del passaggio dei radionuclidi dalle terre poco fertili alle colture agricole, nonché la netta riduzione dell’entità delle misure di protezione messe in atto, hanno provocato un aumento significativo della dose radioattiva complessiva della popolazione dal 45% al 90%».

Un grosso contributo nella formazione della dose d’irradiazione della popolazione è dato dai prodotti alimentari di origine naturale (funghi, frutti di bosco, selvaggina). Il livello di accumulo dei radionuclidi nei funghi è cambiato di poco. Il contenuto del cesio-137 nei diversi campioni di funghi bianchi è di 20-30 mila Bq/kg; e nonostante tutti gli avvertimenti, la popolazione continua a raccogliere funghi. L’elevato accumulo di radionuclidi si osserva inoltre negli animali selvatici: l’attività specifica del cesio nella carne di cinghiale nella media è di 13,1 mila Bq/kg, in quella di capriolo di 12,7 mila Bq/kg, valori che superano di centinaia di volte la norma. Il consumo di questi prodotti fa aumentare decisamente la dose d’irradiazione interna delle persone.

Il fattore principale nella formazione della dose radioattiva dopo l’incidente di Cernobyl per gli abitanti della nostra provincia è costituito dal latte e dalle coltivazioni selvatiche. Gli esempi di campioni di patate e altre verdure presi dagli orti privati sono risultati entro i limiti della norma. Tuttavia gli specialisti ritengono che la produzione degli allevamenti e delle coltivazioni locali potrà corrispondere alla norma non prima del 2030.

«Viviamo sotto l’ala di Cernobyl ormai da 25 anni», dice Voronin, «ma non bisogna dimenticare che la terra su cui viviamo nasconde dentro di sé un pericolo, ed è necessario seguire alcune regole elementari per ridurre al minimo l’effetto nocivo delle radiazioni sull’organismo.»

A. Matrosova (“Znamja”, 5 aprile 2011)

Data: 05.04.2011
Fonte: www. zlunka.ucoz.net
Traduzione: S.F.

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