Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

08/08/16

HIROSHIMA E NAGASAKI: GLI EFFETTI DELLE RADIAZIONI 70 ANNI DOPO




hiroshima

Fu lo stesso presidente USA Henry Truman, preoccupato dei rapporti ricevuti dopo le prime esplosioni nucleari della storia, ad ordinare la prima commissione di studio sui danni provocati dalla bomba H, dopo aver prontamente censurato tutti i reportage degli inviati dei giornali che descrivevano scenari apocalittici fino ad allora sconosciuti.
Da allora in poi, uno studio rimasto storico e durato 63 anni ha permesso di costruire la più importante e completa banca dati epidemiologica sugli effetti delle radiazioni nucleari.

Al termine delle ostilità, una commissione mista nippo-americana si insediò, pur tra mille difficoltà. La distruzione era stata tale che si faticava persino a riconoscere luoghi ed edifici pubblici, ospedali e centri logistici. La bomba atomica aveva fatto centinaia di migliaia di morti tra la popolazione civile, anche questo un altro triste primato, e mancava quindi ogni forma di autorità, civile o militare, riconosciuta e riconoscibile.

Anche se furono raccolte numerose testimonianze di prima mano, per descrivere il danno alle persone esposte alle forze distruttive degli ordigni nucleari, è comprensibile che non fu possibile quantificare i danni dal punto di vista medico, date le circostanze caotiche e gli effetti plurimi di ustioni, infezioni, lesioni fisiche e traumi, oltre a quelli dovuti a cibo e acqua contaminati. Quando i primi osservatori riferirono di alcuni effetti mai documentati in precedenza, gli Stati Uniti decisero di prendere in considerazione il lancio di uno studio coordinato con gli scienziati giapponesi già presenti nelle 2 città.

I primi lavori sono stati successivamente raccolti e ripresi prima dalla ABCC, l’Atomic Bomb Casualty Commission, che iniziò i lavori nel 1947, sotto l’egida della National Academy of sciences e che si è trasformata, nel 1975, nella Radiation Effects Research Foundation che ha continuato, ininterrottamente, a studiare i sopravvissuti e i loro discendenti fino ad oggi, monitorando circa 200.000 persone, scelte tra i 280.000 sopravvisuti di Hiroshima e i 130.000 di Nagasaki, con un lavoro che ha visto coinvolti medici e studiosi provenienti da tutto il mondo.


Data: 03.07.2015
Fonte: www.pazienti.it

Nessun commento:

Posta un commento