Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

18/01/19

34 EVENTI EVENTI NUCLEARI E RADIOLOGICI NEL 2018


 

Un evento registrato alla centrale di Leibstadt ha raggiunto il livello 1 di "anomalia" 

 

Nelle cinque centrali atomiche svizzere si sono verificati l'anno scorso 34 eventi nucleari e radiologici con obbligo di segnalazione, cinque in più rispetto al 2017. Un evento registrato alla centrale di Leibstadt, in Argovia, ha raggiunto il livello 1 di "anomalia".

Tutti gli altri episodi sono invece stati di livello 0, ossia "senza conseguenze per la sicurezza", in base alla scala internazionale INES che va da 0 a 7.

In una nota pubblicata oggi, l'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) afferma che gli impianti elvetici «sono stati in grado di garantire la protezione della popolazione dalle radiazione nel corso del 2018».

Stando al rapporto, l'evento di livello 1 registrato a Leibstadt ha «comportato la limitata disponibilità di sistemi di raffreddamento di emergenza». L'episodio si è verificato nella seconda metà di aprile, quando tre dei cinque sottosistemi di raffreddamento di emergenza non erano operativi o lo erano solo parzialmente.


Data: 10.01.2019
Fonte: www.tio.ch

 

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