Nuova Edizione Mimesis Libro "La follia del nucleare. Come uscirne conla Rete ICAN"
Fonte: www.peacelink.it
A
più di 70 anni dai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki, a 32
anni dalla catastrofe di Chernobyl, a 7 anni da quella di Fukushima e
dal referendum popolare svoltosi in Italia subito dopo il disastro
giapponese, tanto gli armamenti nucleari come i reattori nucleari sono
tutt’ora in fase di netto sviluppo e modernizzazione, nonostante alcune
riduzioni degli arsenali militari ed alcuni insuccessi soprattutto nel
settore del nucleare civile. E’ vero che il 7 luglio 2017 abbiamo avuto
la svolta storica del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari –
TPAN, caratterizzata anche dal riconoscimento del ruolo della società
civile con il premio Nobel conferito alla Rete ICAN (International
campaign to abolish nuclear weapons), una coalizione di circa 500
organizzazioni diffuse in oltre 100 Paesi, di cui gli scriventi sono
membri. Ma è altrettanto vero che una nuova “guerra fredda” sembra
profilarsi all’orizzonte ed il rischio di conflitto nucleare, tra
tensioni crescenti nelle aree “calde” del mondo, comincia a
riaffacciarsi persino nella consapevolezza pubblica, grazie al clamore
mediatico suscitato dalla spettacolarizzata crisi coreana. Il “percorso
umanitario” verso il disarmo nucleare, sfociato nel TPAN, sembra aver
rallentato la sua spinta propulsiva e nuovi percorsi complementari, in
particolare l’integrazione nel percorso di Parigi per il contrasto al
cambiamento climatico, sono solo nella fase ideativa e siamo proprio
noi, “Disarmisti esigenti”, i pionieri della loro elaborazione.
Sottolineiamo che la prospettata abolizione giuridica degli ordigni
nucleari (bisogna aspettare 50 ratifiche prima dell'entrata in vigore
del TPAN) sembra, con la loro “stigmatizzazione”,
produrre da subito effetti positivi a vali livelli, ad esempio le
scelte di disinvestimento nell'industria nucleare di grandi fondi
pensione e di alcune banche, come ci riferisce il bollettino di marzo di
Reaching Critical Will, il progetto della WILPF focalizzato sul
disarmo. Ma, ad essere realistici, si tratta di eccezioni alla regola in
una situazione caratterizzata purtroppo dal rilancio massiccio delle
spese militari e nucleari (non solo da parte americana!) e
dall'aggravamento di tutti i conflitti che insanguinano il Pianeta.
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Data: 22.01.2019Fonte: www.peacelink.it
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