Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

30/01/19

ESPOSIZIONE FOTOGRAFICA "NUCLEARE" A PARIGI

Esposizione fotografica "nucleare" a Parigi

La storia della centrale nucleare di Saluggia (Vercelli) arriva a Parigi

Giovedì sera, il celebre caffè-spazio culturale "Le 61", in rue de l'Oise, di proprietà del giornalista di "Le Monde" Rémy Ourdan, presenta la proiezione della serie fotografica dal titolo "Saluggia" realizzata dal fotografo e giornalista Andrea Savorani Neri, a lungo reporter di Euronews, originario di Faenza, ma residente da anni a Parigi.
Al dibattito parteciperà Laure Noualhat, specialista del nucleare, con cui si parlerà della situazione-centrali in Italia, in Francia e nel resto dell'Europa.  

"Perchè queste foto? Per rendere visibile ciò che è invisibile per definizione: la radioattività", spiega Andrea Savorani Neri. "Le immagini sono il frutto di otto anni di lavoro, di visite a Caorso e all'interno dell'impianto di Trino Vercellese e di molte altre 'avventure', di fotografie scattate in luoghi ufficialmente non fotografabili, con mille cautele. Un paio di volte sono anche stato fermato...".

"Le scorie sono tutte qui perchè in Italia non esiste un deposito nazionale, come invece sarebbe obbligatorio avere", continua Andrea Savorani Neri. "Saluggia è una centrale tuttora attiva, almeno dal punto di vista dello stoccaggio e dà lavoro a molte persone della zona. A Trino Vercellese sono ancora stoccati 1.012 metri cubi di rifiuti radioattivi a media e bassa attività. A Livorno Ferraris fu costruita una centrale mai entrata in funzione a seguito del referendum del 1987 sul nucleare. Il tentativo mai andato a termine di riconversione in centrale termo-elettrica ne ha fatto un'autentica cattedrale nel deserto. La centrale di Caorso, nel Piacentino", aggiunge Neri, "è il sito industriale in cui lo smantellamento si trova nella fase più avanzata".

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Data: 15.01.2019
Fonte: www.euronews.com

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